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Monica

7 settembre

<<Mamma!>> urlai per farmi sentire.
<<Tesoro, dimmi>>
<<Mamma ti devo parlare... seriamente>> abbassai lo sguardo sul tappeto grigio sotto i miei piedi.
<<Monica, è successo qualcosa?>> domandò preoccupata.
<<Sì>> risposi.

Il suo sguardo studiò le miei iridi e ebbi la sensazione che avesse già capito cosa le stessi per raccontare.
Feci un grande respiro e raccolsi tutto il coraggio che celava dentro le mie vene e raccontai.

<<Tu sai che la mia vita è stata sempre dipinta di attimi violenti per colpa di papà e che ho sempre sognato l'amore vero, sincero, come quello del nonno e della nonna che ormai mi guarda solo dai cieli.
<<Tu sai che sono sempre stata ammaliata dalla loro complicità, dal loro completarsi, dal loro capirsi. Mi ero promessa che da grande avrei trovato il classico principe azzurro che mi proteggesse dalla mostruosità umana; e due anni fa pensai di averlo trovato, finalmente>> sospirai con la voce ormai spezzata.

<<Ash era perfetto: vedevo in lui il nonno e l'amore che provava per la nonna.
Ma col passare dei mesi iniziò a non essere più lo specchio del nonno... ma di papà>>
Portò due mani sulla bocca e i suoi occhi si fecero lucidi, come i miei.

<<Era geloso, possessivo. Trovava sempre il modo di sminuirmi o farmi sentire sbagliata e, passato un anno dalla nostra relazione, all'apparenza da sogno, iniziò a farmi violenza e accusare me ogni volta che un ragazzo mi parlava. Non ha mai più smesso e io mi sono stancata. Vedo l'immagine di papà quando ce l'ho davanti e per me ora quell'uomo che mi ha strappato l'infanzia è morto>>.
Le lacrime mi annebbiarono la vista, mentre quelle di mamma le rigarono il viso.

<<Non fare il mio stesso sbaglio, Monica. Ora andiamo e lo denunciamo>> sibilò sfiorandomi il ginocchio. Caddi tra le sue braccia e mi ripeté: <<Ci sono io qui, la persona che più ti può aiutare ed è ogni giorno sempre più vittima dei suoi sensi di colpa>>.

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