QUATTORDICI

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«Mangiamo qualcosa?» Paky posa la testa sulla mia spalla e mi guarda. Mi sento a disagio, così senza darlo nell'occhio mi allontano fingendo di sistemarmi la giacca.

Da quando è entrato ha mostrato una certa simpatia nei miei confronti, non che mi dispiaccia stare simpatica alla gente, ma qui non si tratta di questo. Intendo dire che ci sta spudoratamente provando con me, nonostante io sia ben cosciente che è fidanzato. È un bel ragazzo, è gentile e simpatico, non ha niente che non va, oltre a una fidanzata. Sono abituata a non dare confidente ai ragazzi fidanzati, come per esempio faccio con Gianmarco, per il semplice fatto che, uno, non voglio mettermi in mezzo e, due, se fossi io la ragazza non mi farebbe piacere.

«Fra un po' tornano tutti, aspettiamo.» Gli sorrido leggermente, andando poi a sedermi accanto a Samu sul divano.

Stavolta sono io a posare la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarmi. Non capisco perché con lui è stato così facile chiarire e perdonarlo, invece Wax vorrei che potessi bruciarlo con uno sguardo.

«Ahi» Si lamenta il riccio, costringendomi ad alzarmi.

«Scusa.» Mi allontano. «Do fastidio?» Aggrotto le sopracciglia, dopotutto mi sono solo appoggiata, non posso avergli fatto male.

«Nono, ho un muscolo contratto e mi fa male, non è colpa tua.» Mi sorride Samu, cercando di rassicurarmi.

«Vuoi un massaggio?» Mi guarda scettico. «Giuro che sono brava, ho imparato a Parigi.»

«Non farmi male però.» Ride, e io annuisco, mettendomi dietro di lui.

Mentre sto massaggiando le spalle di Samu, sbuca ancora una volta fuori Paky, che sofferma lo sguardo sulle mie mani poste sul collo del nostro amico.

«Anch'io, anch'io!» Si butta sul divano, finendo con la testa sulle mie gambe.

«Tu non te lo meriti.» Scherzo, cercando di allontanarlo.

«Eddai Carolì». Si lamenta, odio quel nomignolo.

«Fammi un caffè e ci potrei pensare.» Mento, in realtà cerco solo un modo per farlo alzare dalle mie gambe. Si alza di corsa e va verso la macchinetta del caffè per fare ciò che gli ho chiesto. Sospiro appena si allontana.

«Tutto bene?» Samu si gira a guardarmi preoccupato.

«Sisi, scusa l'interruzione.»

«Ah, però mi sono girato tranquillamente, non fa più male.» Mi sorride contento, e sono felice di averlo aiutato un po', dato che già deve affrontare sfide praticamente ogni giorno. «Sei la migliore.»

Mi lascia un bacio sulla tempia prima di alzarsi, seguito da me, perché sono arrivati tutti e per questo ci mettiamo intorno al bancone a cucinare. Bevo il caffè che Paky mi ha preparato, fa anche abbastanza schifo, è troppo amaro per i miei gusti.

«Carolì.» Mi chiama, ancora, sedendosi sulla sedia accanto a me. «Ora me lo fai?»

Sbuffo, ma non ho più modo di rifiutarmi.

«Cinque minuti però, sono stanca.» Mento, mettendomi dietro di lui e facendo come mi ha chiesto.

«Hai le mani fatate.» Non rispondo, imbarazzata, continuando a chiacchierare con Federica davanti a me. «Dovresti farmelo pure alla schiena.»

«Eh ma dovresti essere sdraiato.» Cerco una scusa.

«Carolì non mi puoi dire queste cose, io sono pur sempre fidanzato e ci sono le telecamere.» Guardo la cantante e Angelina, appena arrivata, con sguardo confuso. Ma che sta dicendo questo?

Platonic soulmates | WAXWhere stories live. Discover now