Il mostro dentro me

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È sera ormai quando Simone sta tornando da un allenamento in palestra. Ha rinunciato a fare rugby, dopo aver mollato per l'ennesima volta quando era ritornato da Tommaso, ma ha bisogno di sfogare lo stress, così la psicologa gli ha suggerito di fare almeno palestra. Si è iscritto a una palestra dietro casa dove va almeno un paio di volte a settimana. Volta l'angolo verso e si ritrova Andrea davanti al portone.

"Ehi, che ci fai qui?"

"Ehm... avevo bisogno di parlare con qualcuno." 

"Con Manuel." Non è neanche una domanda quella di Simone. Sa che ormai i due sono diventati amici e Andrea fa del tutto parte del loro gruppo, grazie anche alla sua relazione con Laura.

"Sì, ma non c'è. Ho citofonato e non ha risposto nessuno."

"Starà sicuramente tornando. Vieni, dai."

Salgono al piano e all'interno dell'appartamento. Simone posa la sacca con gli indumenti sporchi e si toglie le scarpe.

"Fai come fossi a casa tua, io devo assolutamente farmi una doccia."

"Okay, prendo solo un bicchiere d'acqua."

Simone entra in bagno e si infila nella doccia, mentre Andrea rimane in salone e si siede sul divano in attesa. Apre il telefono e legge l'ultimo messaggio di Laura, lasciato senza risposta.

Quando Manuel apre la porta e si ritrova Andrea sul divano, rimane bloccato e lo guarda con tanto d'occhi.

"Che ce fai te qua?"

"Non ho scassinato la porta, m'ha aperto Simone."

"E lui dov'è?"

"In doccia."

Manuel si apre in un sorriso malizioso e chiude la porta di casa. "Devo sapere qualcosa? Una sordida relazione tra te e il mio ragazzo?"

Andrea sorride e annuisce. "Beccati... Ci siamo dati alla pazza gioia qui in tua assenza."

"Scherzi a parte, che ci fai qua?"

"Avevo bisogno di parlarti un attimo."

Manuel annuisce e si siede sul divano accanto a lui. "Che succede?"

"Si tratta di Laura."

"Allora forse conviene che ne parli con Simone. È la sua migliore amica."

"No, no, non posso parlarne con lui. Tu lo sapevi che sono stati insieme?"

"Certo! Perché?"

"Perché io l'ho saputo solo l'altro giorno. Durante una litigata."

"Ahia... vabbè ma non devi proprio preoccuparti de sta cosa. Cioè avevano 16 anni e poi Simone è gay. Credo che l'abbia capito andandoci a letto."

"Quindi, hanno scopato?"

"Sì, ma davvero te stai a fa le paranoie su una scopata, letteralmente prima e unica, che hanno avuto 12 anni fa?"

"È che... me l'ha rinfacciato."

"In che senso? Tu e Laura... cioè, scusa il modo diretto ma... scopate?"

"Sì! Cioè... non proprio."

Manuel rimane interdetto e non riesce a elaborare una risposta e chiede semplicemente: "perché?"

"Per Tommaso."

Manuel sospira e capisce qual è il problema. "Sta cosa t'ha bloccato eh?"

"Quando io e te ci siamo conosciuti, io frequentavo una ragazza, Francesca, e dopo che abbiamo parlato, quei pochi flash che ho di quella notte sono tornati e hanno rovinato tutto. Così ho lasciato Francesca, poi è arrivata Laura e poi ho saputo della droga dello stupro e non so come cancellare questo."

"Ma tu ricordi qualcosa di quella notte?"

"No. Ricordo di aver bevuto, tanto. Ricordo delle frasi che credevo di essermi immaginato ma non era così."

"Frasi tipo?" Incalza Manuel.

Fatica a parlare ma si fa forza perché di Manuel e della sua sensibilità si fida, soprattutto dopo tutta la vicenda di Simone. "Tipo 'Rilassati, non ti farò male' oppure 'sei stretto' che prima non collegavo e ora invece è tutto così chiaro. Mi tornano alla mente e mi blocco."

"Scusa ma a Laura gliel'hai dette ste cose?"

"No, ti pare?"

Manuel sospira e cerca di trovare le parole giuste. Alza lo sguardo e incrocia quello di Simone, rimasto in corridoio appena uscito dal bagno per dare loro la privacy di cui necessitavano. Simone sorride mestamente e se ne va in camera, mentre Manuel torna a dare attenzione ad Andrea rimasto in silenzio con lo sguardo fisso sulle sue stesse mani.

"Ascolta, lo so che vuoi dimenticare. È la stessa cosa che mi ripete sempre Simone e sicuramente è il metodo più veloce per mettersi tutta questa esperienza alle spalle. Ma non è la soluzione."

"Lo so."

"Anche perché non dimentichi mai davvero. E tu ne sei la prova, no? Hai finto per anni che non fosse successo niente, ma vedi che prima o poi torna tutto. Lo devi affrontare per poterlo superare. È difficile, è dura, ma è l'unica alternativa valida per evitare che in qualche modo i ricordi tornino. E fidati quando tornano fanno molto più male."

"Non ho la forza di affrontarlo."

"Non da solo, ovvio. Per questo glielo devi dire a Laura, permettile di starti vicino, di comprenderti e di aiutarti. Come sto facendo io con Simone."

"È che..." Fatica a far uscire ciò che sente, ciò che lo tormenta e a malapena riesce con Manuel che conosce già tutto ed è coinvolto.

"Cosa?"

"Mi vergogno per... essermi... per aver permesso che succedesse."

"Andre' ti ha drogato. Non potevi fare niente."

"Lo so, razionalmente lo so. So tutto. Però poi mi blocco e-e-"

"Capisco, davvero. So cosa stai affrontando. Ma lei no. E non è giusto perché così non riuscirete mai a creare un rapporto sano."

"Tipo te e Simone?"

"Tipo."

"Proverò a parlarle."

"Devi avere fiducia in lei perché vedrai che andrà meglio. Laura ti ama e tu ami lei. Questa è la condizione di base per affrontare certe situazioni insieme."

"Grazie." Gli dice con un sorriso e si alza dal divano, salutandolo. "Ora vado, ciao Manuel. Ciao Simo'!" Si rivolge anche a Simone che si affaccia dalla camera.

"Stai andando via?"

"Sì, non vi monopolizzo la serata, tranquilli."

Andrea se ne va e Manuel si volta verso Simone. "Grazie per avermi dato fiducia ed esserti confidato con me. Su tutto."

Simone si avvicina e avvolge le braccia intorno al collo del ragazzo, poggiando la fronte a quella dell'altro e baciandolo a fior di labbra.

"Io senza di te sarei morto quindi credo di dover essere io a ringraziare te."

Il resto della serata passa in serenità finché poco prima di addormentarsi Manuel riceve un messaggio da Andrea.

- Le ho parlato. Avevi ragione, ha capito ed è stata davvero di supporto. Grazie -

Secco e conciso come solo Andrea sa essere. Manuel posa il telefono sul comodino e chiude gli occhi, con un sorriso soddisfatto sulle labbra.




Note:

E questa penso possa essere la conclusione della storia di Andrea. Anche lui alla fine è una vittima di Tommaso come tutti gli altri e avevo bisogno di parlare anche di lui. E Manuel era l'unico che poteva aiutarlo perché è perfettamente nel mezzo, tra il coinvolgimento e il distacco da tutta la situazione.
Spero davvero vi sia piaciuta
A presto
Babykit 

Stropicciati da una storia vissuta | SimuelWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu