Capitolo III

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Sgrano gli occhi totalmente incredula, è come se avessi appena ricevuto un potente pugno nello stomaco.

Subito mi sforzo di sollevare di più le spalle sullo schienale del letto, Roberta deve intuirlo perché si avvicina per darmi una mano insieme all'infermiera più bassa e tonda. Sollevano quindi ancora lo schienale, poi Roberta prende ad accarezzarmi nuovamente i capelli nel tentativo di rassicurarmi.

«Ma io... Come è possibile? Che incidente?» riesco a farfugliare nella confusione più totale. D'istinto mi porto una mano alla testa, come per indagare in quale punto si trova la ferita.

Sento che sto iniziando ad agitarmi, avverto un improvviso e martellante mal di testa prendere il sopravvento, comincio ad avere caldo e mi si sta annebbiando la vista.

– Calma, devo restare calma –
Inizio a fare profondi respiri, gli altri intorno a me stanno dicendo qualcosa, probabilmente per aiutarmi a rimanere tranquilla, ma io non ascolto nessuno, sento le prime goccioline di sudore imperlarmi la fronte e mi concentro sul mio respiro – inspira con il naso ed espira con la bocca... inspira con il naso ed espira con la bocca –

Ho iniziato negli anni dell'università con gli attacchi di panico. Il primo che ricordo mi venne dopo un esame andato male. Imparai a gestirli e a superarli da sola grazie al respiro, ed oggi ne riconosco immediatamente i primi segnali.

Faccio un altro paio di respiri, infine guardo nuovamente il dottore in piedi davanti al mio letto, inchiodando lo sguardo nel suo e continuando a contare. Lui piega leggermente le labbra in un sorriso, annuisce silenziosamente e infine riprende a parlare.

«Sei una ragazza forte, Giulia,» dice annuendo ancora col capo.
Deglutisco, poi muovo le labbra a formare un piccolo sorriso di circostanza. Credo che questa sia la prima volta che qualcuno mi definisce una ragazza forte.

Io stessa, per la verità, mi sono sempre percepita come una persona in continuo conflitto tra enormi strati di insicurezze e una grinta che, il più delle volte, non ha la meglio. Devo comunque ammettere che essere riuscita negli anni e con tanto allenamento, a tenere a freno gli attacchi di panico, ha meravigliato innanzitutto me stessa, rendendomi consapevole di aver rafforzato il carattere proprio grazie a questa abilità.

«La tua mente deve aver rimosso più o meno l'ultimo anno. È una condizione che può verificarsi, dopo aver subito un forte trauma. Ma le cose si aggiusteranno con il tempo. Inizierai un percorso con una persona qualificata che ti aiuterà a riprendere la tua vita e le tue abitudini, le cose torneranno presto come prima,» spiega ancora Moretti.

«Che incidente?» domando di nuovo.
«Cerca di stare calma, ti spiegheremo tutto a tempo debito, adesso hai solo bisogno di molto riposo.»

Sento di avere il fiato corto, il mio battito ha preso di nuovo ad accelerare... Perché nessuno vuole dirmi che incidente ho subito?

Il dottore a questo punto chiede a Roberta di somministrami qualcosa, poi torna a fissare lo sguardo nel monitor al mio fianco, infine chiede all'infermiera più alta e magra di chiamare un'altra dottoressa.

D'istinto stringo la mano di Roberta, «com'è possibile?» ma lascio la mia domanda lì, a mezz'aria, totalmente confusa dalla assurda situazione in cui mi trovo.

«Tranquilla cara, andrà tutto bene,» mi risponde lei sorridendo.
Come potrebbe andare tutto bene se ho perso tre mesi della mia vita? Se non ricordo il matrimonio di mia sorella? Ho appena scoperto di non aver memoria di tutto quello che ho vissuto nell'ultimo anno, come si potrebbe anche solo ipotizzare che tutto andrà bene?

Sprofondo nuovamente con la testa sul cuscino, nel frattempo noto che Roberta sta iniettando un farmaco nella flebo che ho attaccata al braccio sinistro.
«Cosa mi stai dando?» domando più per la curiosità che perché la cosa mi interessi sul serio.
«Qualcosa che ti aiuterà a calmarti. Per il momento hai bisogno di riposo. Tua sorella sarà qui a breve, stai tranquilla» risponde lei e io, presa da un improvviso moto di rabbia, inizio a sentirmi infastidita dal numero di volte in cui questa donna sta provando a dirmi che devo restare tranquilla.

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