Prologo - Poco super più eroe

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La città di Everside era probabilmente la peggiore città in cui si potesse vivere, almeno secondo gli standard degli Stati Uniti d'America. È sempre stata piena di criminali, alcuni anche dotati di superpoteri che facevano quello che volevano, con solo una persona che si considerava un eroe che almeno provava a salvare i comuni cittadini, che ormai però ci avevano fatto l'abitudine

In mezzo a tutto questo caos, c'era un cittadino con la faccia da ebete che sembrava non sapesse neanche dove fosse diretto che passeggiava per la strada.

All'improvviso vedendo un cestino che si trovava al lato della strada si fermò a fissarlo per qualche minuto buono, toccandosi il mento per mostrare che stava effettivamente pensando, poi si è tirato fuori dalla tasca una lattina dal preoccupante colorito verde e luminescente e decise senza preoccuparsi molto di gettarla esattamente dentro il cestino.

Tentando di fare canestro (e fallendo all'incirca diciotto volte) riuscì finalmente a farla entrare dentro il cestino, e fatto questo se ne andò senza troppe preoccupazioni.

Purtroppo in verità quello che aveva fatto era molto più grave di quello che sembrava (ma chi l'avrebbe mai detto eh?). Infatti, quando lui era già ormai andato via, al cestino cominciarono a spuntare sia braccia che gambe, permettendogli così di alzarsi in piedi (anche se cadendo un po' di volte dato che era abbastanza la sua prima volta) e con le braccia gesticolare verso il cielo dalla felicità che provava nell'essere finalmente vivo.

Non avendo bocca, naso, orecchie e occhi però per lui era abbastanza difficile orientarsi nell'ambiente circostante, ma soprattutto far capire quali sono le sue intenzioni all'ipotetico lettore che sta leggendo in questo momento (ciao).

Nei suoi pensieri che si formavano grazie alla lattina che fungeva da cervello radioattivo sovrasviluppato, rivela che in verità lui è sempre stato cosciente di quello che gli stava succedendo intorno, e odiava l'umanità per avere trattato lui e i suoi simili sempre e solo come strumenti per gettare via la spazzatura, e adesso era finalmente arrivata l'ora di vendicarsi.

"Le sto dicendo che io non le devo pagare queste. Insomma, non puoi vedere che sono evidentemente un supereroe? Dovrei avere lo sconto io qua, non capisco perchè mi trattate così male tutti voi truffatori" disse un uomo in costume che su trovava in un negozio un po' distante da dove si trovava il cestino nel momento del suo risveglio.

"Signore, non penso che abbia veramente bisogno di uno sconto per comprare letteralmente due banane" disse educatamente la commessa "l'ammontare totale non è neanche così alto, non capisco perchè ti stai arrabbiando così tanto con me".

"Perchè questo dovrebbe essere un paese libero, ok?" "Non vedo come questo dovrebbe c'entrare con le banane" "Oh c'entra, c'entra, ho il diritto di fare il supereroe e avere anche la cena gratis" "Purtroppo il capitalismo non funziona così signore, deve pagare".

Continuarono a litigare stupidamente fra di loro in questo modo per all'incirca 20 minuti, accumulando dietro del tipo strano in costume una fila che usciva anche dal negozio e andava a finire in mezzo alla strada, bloccando di conseguenza anche il traffico e irritando ancora più gente.

A un certo punto, la terra cominciò a tremare e tutti quanti furono presi dal panico pensando che fosse un terremoto.

Non sapevano se essere contenti o ancora più impauriti quando video arrivare verso di loro una gigantesca onda fatta da rifiuti di ogni tipo, con in cima un cestino dotato stranamente di un paio di braccia ed anche un paio di gambe messe in posa trionfante, anche se era difficile da capire dato che non poteva produrre nessuna espressione facciale.

"Ma quindi tutto questo casino viene da là fuori! Quell'onda di spazzatura mi sta mandando via tutti i clienti! Guarda eroe dei miei stivali, se riesci in qualche modo a fermare quell'onda di darò tutte le banane che vuoi completamente in modo gratuito!" Disse la cameriera con una faccia più infastidita che preoccupata per il pericolo imminente.

"Io questo lo considero decisamente un affare, è il momento che io entri in azione allora!" Disse l'uomo in costume fingendo di muovere il mantello che non aveva e facendo versi con la bocca che ricordavano vagamente il tema degli avengers.

Le Fantastiche Avventure Di Untizioacaso-manDove le storie prendono vita. Scoprilo ora