Desire Of Two Imperfect Souls

24.

Ailyn

"Era questo la vita: un sorso amaro."
Umberto Saba

Spalanco la porta della camera e butto la borsa sul tappeto. Mi precipito sul balcone, appoggio i gomiti sulla ringhiera e mi abbandono alla meravigliosa vista del parco. Il vento ha smesso di soffiare tanto da far rimanere immobili le foglie arancioni degli alberi ma si innalza il cinguettio di piccoli uccellini che mi mettono pace e tranquillità. Rilascio un lungo sospiro e alzo lo sguardo. Il sole splende ancora in alto e alcune nuvole incorniciano alla perfezione i raggi, donando all'azzurro del cielo un pò di bianco e oro.

La mia attenzione viene catturata da una ragazza con i capelli scuri che passeggia sul marciapiede. Sorregge con un braccio alcune buste e riconosco i colori accesi perchè sono gli stessi del negozio dove sono andata a fare shopping con Daphne e Maeve. E' al telefono ma riesco a sentire da quassù ciò che sta dicendo, a causa delle sua voce stridula e le forti risate. La ragazza in questione, suppongo, viene informata di un party organizzato quella sera e accetta con entusiasmo l'invito che le è stato proposto. Inizia anche a saltellare sul posto per la felicità.

Sospiro. Butto la testa in avanti e appoggio la fronte sul dorso delle mani. Quella ragazza è così contenta di andare alla festa, forse trascorrerà una bella serata con le amiche oppure la passerà insieme al fidanzato. Ciononostante sarà un evento a cui vuole partecipare, invece, io sono costretta a presentarmi ad un evento dove non desidero mettere neanche un piede. Da come mi ha spiegato Sebastian, la famiglia Hendrix è molto rinomata sia a New York che all'estero ma non ho ben capito per quale motivo.

Non faccio parte di questo mondo ma tutti conoscono la sfrontatezza delle persone di questo ambito. Invitano altra gente della loro stessa sfera, con l'unico scopo di mostrare il proprio successo e vantarsi davanti agli ospiti. In queste circostanze vestono con capi raffinati e molto costosi dove tutti si complimentano con l'altro ma la vera intenzione è banalmente quella di prevalere sugli altri.

Io, Kara e Sebastian siamo incaricati di portare il catering ma non so cosa dovremmo fare in seguito. Ho solo ricevuto un messaggio,questa mattina, dal grande pianista in cui mi ha scritto se fossi pronta per quella sera. Ha aggiunto, inoltre, di vestirmi come al solito; con la camicia bianca e il grembiule del bar. Mi sono trattenuta e ho mandato giù un urlo isterico solamente perchè ero nel corridoio dell'università. E' l'unico motivo per cui mi sono controllata ma ho ignorato completamente quel messaggio e non ho risposto.

Magari capisce che questa malsana idea non è di mio gradimento. Non poteva andare con lui qualcun altro con più esperienza di me? In fondo è da poco tempo che lavoro nel bar e per questi eventi serve professionalità e competenza che si ottengono negli anni. Non sono la più adatta in questo campo eppure Sebastian mi ha scelto di proposito, per un capriccio. Sarà il suo modo di punirmi per non aver rispettato la regola fondamentale e lui sa perfettamente che non ho alcuna voglia di partecipare a questa ridicola festa.

Porto le mani sugli occhi e cerco di non pensare.

Oggi le lezioni sono sembrate più corte del previsto. Ho guardato per la maggior parte del tempo il grande orologio appeso in classe e le lancette sembravano aver preso velocità. Desideravo tremendamente che quella giornata non finisse tanto che mi è sfiorata l'idea di intrattenermi più del dovuto, infatti a fine giornata, ho anche parlato con la donna delle pulizie affinché avessi un pretesto per il mio ritardo ma è stato tutto inutile. Alla fine mi ha ringraziato per la bella chiacchierata e mi ha esortato ad andare a casa a riposare.

Non ho incontrato neanche Erik al distributore, di solito durante la pausa, ci incontriamo e chiacchieriamo un po' ma oggi non è venuto. I corridoi erano avvolti semplicemente dal silenzio per l'assenza di Demir e Jasmine. La parte migliore è stata proprio questa, non vederli e non sentirli.