Capitolo 4.1

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Run, run and run… the more your body cries out as a sweat, more physically and mentally fit you are.

Dopo aver recuperato Hikaru iniziarono a camminare in cerca di un Game arena. L'albina e Usagi stavano davanti mentre dietro di loro Sasha e il ragazzo. Questa si accorse di non sapere come si chiamasse quindi si girò verso di lui.
«Come ti chiami?»
Lui la guardò qualche secondo e si accorse che non glielo aveva mai detto.
«Arisu Ryohei» Rispose lui sorridendole, poi rivolse lo sguardo verso Hikaru, continuando a parlare con Sasha.
«Lei invece, come si chiama?» Era l'unica di cui non sapeva il nome visto che non l'avevano ancora nominato. Sasha non fece in tempo a rispondergli, che la diretta interessata prese parola.
«Hikaru Masumi, piacere» Disse voltandosi leggermente verso di lui, facendogli un leggero sorriso seguito da un piccolo inchino con la testa, tornando poi a guardare avanti.
Arisu si limitò a fare un cenno con la testa e continuarono a camminare.
«Come te la sei fatta?» Chiese rivolgendosi nuovamente a Sasha indicando la cicatrice che aveva sulla guancia.
«Mi hanno quasi colpito all'oni» Rispose con leggerezza portandosi una mano alla guancia.

Dopo mezz'ora di camminata si ritrovarono di fronte ad un tunnel autostradale, al di sopra era posizionato un cartello con recitate le parole "game arena". Hikaru e Usagi si fermarono ed aspettarono i due che erano rimasti un po' indietro, quando le raggiunsero ripresero a camminare, entrando nel tunnel. Dopo diversi metri videro in lontananza un bus, probabilmente bianco, ma coperto interamente di graffiti di vari colori. I quattro salirono sul veicolo e in parte al posto dell'autista si trovava un tavolino con appoggiati i soliti telefoni cosí ne presero uno a testa. Alzarono lo sguardo dopo il riconoscimento facciale e notarono altri tre ragazzi già seduti negli ultimi sedili, uno di questi prese parola.
«Avete già giocato?» Il modo in cui l'aveva chiesto l'aveva fatta sembrare un'affermazione e l'unica che rispose fu Sasha, che annuí, mentre Usagi gli rigirò la domanda.
«E voi tre invece?»
«Abbiamo superato quattro game insieme, ci siamo conosciuti durante il primo e non ci siamo più separati» Rispose il ragazzo al centro, aveva la caviglia fasciata e Usagi, accorgendosene, riprese parola.
«La tua caviglia, sei ferito?» Hikaru e Sasha si guardarono con un'espressione divertita, e alzarono leggermente la testa, ma rimasero in silenzio.
«Si, devo essermela slogata»
«Durante un game?» Riprese Arisu con un tono di voce quasi teatrale, al che Hikaru guardò nuovamente Sasha aspettandosi una delle sue uscite.
«Li chiamavano Sherlock e Watson» Commentò per sbaglio ad alta voce, quando tutti si girarono verso di lei era ormai troppo tardi. Hikaru d'altro canto si era messa a ridere perché il suo commento uscì in modo così spontaneo e improvviso che non riuscì a trattenersi. Arisu e Usagi si guardarono, sentirono un calore avvolgere le guance. Il loro viso era rosso per l'imbarazzo: effettivamente erano delle domande abbastanza scontate che avrebbero potuto evitare.
A questo punto i telefoni annunciarono l'inizio del game.

«Le iscrizioni sono ufficialmente chiuse, il game sta per cominciare. Grado di difficoltà: 4 di fiori. Game: distanza. Regole: superate le prove del game e raggiungete il traguardo entro il tempo limite. Obiettivo del game: raggiungere il traguardo sani e salvi. Game Start! Tempo rimanente: 120 minuti»

«Non ho capito, dobbiamo correre?» Chiese preoccupato uno dei ragazzi, voltandosi verso l'amico infortunato, si girò poi a guardare uno dei suoi amici
«Che ne pensi, Seizan?» Ma questo non rispose, rimanendo a guardare il timer sul telefono e, al posto suo, prese parola Arisu.
«Dobbiamo correre in autostrada?»
«Come correre?» Il ferito provò ad alzarsi in piedi, ma la caviglia non lo resse e cadde, facendo preoccupare entrambi i suoi amici e uno di questi provò a rassicurarlo. Mentre Hikaru si morse il labbro mettendosi una mano sulla bocca per non farsi vedere ridere.
«Takuma, andrà tutto bene -si alzò in piedi e andò verso il posto dell'autista- guideremo questo, quest'autobus è stato costruito negli anni '70, se solo riuscissi a farlo partire»
«Dubito che tu ci riesca dato che non c'è carburante» Rispose Sasha non sopportando piú le stronzate degli altri giocatori.
«Lasciatemi qui, non sto dicendo che rimarrò qui ad aspettare di morire, state tranquilli, io troverò da solo un modo per cavarmela, perciò andate avanti -I suoi due amici non avevano intenzione di lasciarlo lì, ma solo uno di questi lo interruppe dicendogli che non se ne sarebbero andati senza lui- Yamane, devi superare questo game, non hai scelta, vuoi rivedere tua moglie, non è vero? Vuoi veder nascere tuo figlio, giusto? Che cosa succederà alla tua famiglia se morirai. Non ti devi preoccupare per me, mi inventerò qualcosa» Per sua fortuna riuscì a convincere entrambi, si scambiarono qualche sguardo e decisero finalmente di uscire dal bus, seguiti poi dalle tre ragazze, l'ultimo a scendere fu Arisu, che rimase a guardare Takuma per poi spostare lo sguardo sul telefono.
«Tempo rimanente: 110 minuti»

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⏰ Last updated: Jun 19, 2023 ⏰

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what the fuck is going on? // Alice in Borderland Where stories live. Discover now