10. Post-uccisione.

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Sette. Sette su dieci. Tre morti: Blue, Pink e Matt.
Gli astronauti rimasti erano in Storage. La porta della capsula di espulsione si era chiusa. Jaune aveva le lacrime agli occhi e Maria cercava di consolarla.
"Io non voglio morire!" diceva piangendo Jaune.
"E non succederà, fidati di me" rispose Maria. L'abbracciò per rassicurarla, ma le sue lacrime continuavano a scenderle dal viso. Black era dietro di loro che parlava con Jade.
"Quindi ora sei tu il..."
"Capitano. Sì, sono io. Datemi del tu, non preoccupatevi". Poi lei andò in Navigation, e Black si avvicinò a Maria e Jaune. Invece Sophie e Karl erano in disparte; osservavano soltanto la scena. Lei era con le braccia conserte.
"Mi sento... triste... per loro" disse.
"Ma non..."
"Non per Pink. Per loro. Specialmente per Jaune, è così tenera e dolce"
"Già, hai ragione"
Poi Sophie osservò la stanza e si guardò intorno.
"Dov'è White?"
"Non lo so, non era qui?"
"Pensavo fosse venuto con noi. Vado a controllare"
Si allontanò verso la Cafeteria. Lo vide nel posto in cui si trovava prima: era seduto nell'angolo in fondo a destra, con le lacrime che gli bagnavano il viso. Per un secondo si sentì in colpa per quello che aveva fatto. Ma poi ci ripensò. Si sedette alla sua destra e gli mise una mano sulla spalla.
"Ehi... lo so che è difficile per te... ma ormai è andata. Mi dispiace tanto per te..."
"Non... non devi scusarti. Non hai fatto nulla... o almeno lo spero"
Lei gli sorrise. "No, tranquillo" mentì.
"Le volevi bene, vero?" disse cercando di asciugargli le lacrime.
"Sì... tanto... ieri le avevo chiesto se volesse essere la mia fidanzata e lei aveva accettato. Ma poi oggi è finito tutto..."
"L'amavi..."
"Sì."
Sophie cercò di non sembrare gelosa.
"Capisco... immagino come ti senti. Se vuoi parlare con qualcuno io sono qui"
"Grazie Sophie. Davvero. Ma adesso ho bisogno di stare da solo". Si alzò e andò verso Weapons, per poi prendere il corridoio che portava in Shields. Sophie era ancora seduta lì. Sospirò e poi si alzò anche lei. Vide Karl venire nella sua direzione.
"Allora?" chiese lui.
"È molto triste... era la sua fidanzata"
"Oh...". Poi realizzò: "Aspetta... la sua fidanzata?"
Sophie annuì.
"Questo vuol dire che... TI PIACE WH-" urlò, ma poi Sophie gli mise una mano sulla bocca.
"Shh non urlare!"
"Scusami"
"Comunque sì... hai indovinato. Le cose stavano andando male e lui era l'unica cosa in cui ancora speravo, e non volevo che anche questa venisse rovinata. Ma poi è arrivata Pink. Perciò l'ho uccisa"
"Ah. Sophie, dovresti fare attenzione a lui"
"Perché ?"
"Bhe, lui è innocente e non possiamo farci scoprire. Fai attenzione per favore"
"Non preoccuparti. Farò attenzione"
"Non fargli capire immediatamente che ti piace, ok?"
"Lo so Karl, non ho più sei anni"
Da Storage arrivò Jade con un secchio pieno d'acqua, dei guanti e uno strofinaccio: "Ehi ragazzi, qualcuno deve pulire Admin. La stanza è tutta piena di sangue. Vi andrebbe di farlo?"
Sophie sorrise e guardò Karl per poi rivolgersi a Jade: "Sai Jade, mio fratello adora fare le pulizie..."
"Cosa? Non è ve-"
"CERTO CHE LE ADORI... Karl... perché non vai tu a pulire?"
Jade lo guardò.
"Io non avrei intenzione di..."
"Ha accettato"
"Sophie non-"
"Grazie mille Karl!" disse Jade posando per terra ciò che aveva in mano e poi andò in Admin dove Black l'aspettava per spostare il corpo senza vita di Pink.
"Sei proprio una testa di cazzo" disse Karl riferito a sua sorella, prendendo il secchio.
"Buon lavoro, ahahah" rispose mentre andava in Medbay.
Così lui si diresse verso la sala amministrazione, ma si fermò nel corridoio. Nella stanza Jade e Black indossavano dei guanti e stavano sollevando il corpo di Pink. Poi lo portarono via da lì e andarono in Storage. Lo misero nella capsula di espulsione e finì nello spazio. Poi si tolsero i guanti. Dopodiché Karl potè entrare in Admin. Le pareti vicino alla tastiera per inserire il codice per ripristinare l'ossigeno erano tutte sporche di sangue; gocciolava lungo i muri, e la moquette per terra era completamente inzuppata.
"E ora come cazzo si toglie il sangue dalla moquette?" disse fra sè e sè. Poi sospirò infilandosi i guanti.
"Mi converrebbe iniziare adesso".

Ore 20:06. Cafeteria.
Karl dormiva con la testa sul tavolo vicino la parete sinistra della stanza, con lo strofinaccio sulla spalla destra e il secchio contenente acqua sporca ai suoi piedi. Indossava ancora i guanti. Sophie entrò nella mensa dal corridoio centrale, e vide suo fratello. Si avvicinò a lui.
"Karl?"
Lui si svegliò.
"Sophie! Che ore sono?"
"Sono le 20:06. Hai finito di pulire Admin?"
"Sì, e sono esausto. Non ho fatto le task..." disse sbadigliando.
"Non ti preoccupare, ho fatto anche le tue"
"Davvero?"
"Sì"
"Oddio grazie! Ti adoro"
Lei sorrise. "Dopotutto non sono così cattiva"
"Già"
Sophie si sedette di fronte a lui. "Che vuoi mangiare stasera?"
"Ho una fame assurda. Voglio un hamburger con salsa extra all'interno, poi un piatto enorme di patatine e un bicchiere gigante di Coca Cola"
"Va bene. Prenderò lo stesso. Anch'io ho parecchia fame oggi"
Sophie si alzò e andò verso il distributore che cucinava qualsiasi cibo si volesse mangiare. Era la nuova tecnologia; era stata messa in commercio l'anno precedente, nel 4019 e aveva fatto un enorme successo in pochissimo tempo, ma costava abbastanza. Bastava scrivere sul monitor quello che si desiderava ordinare e veniva cucinato in pochi secondi.
Così Sophie tornò al tavolo con due vassoi strapieni. Poi si sedette e ne diede uno a suo fratello.
"Ci voleva dopo un'intensa giornata come questa" disse Karl mangiando.
"Non parlare con la bocca piena" lo rimproverò Sophie.
"Sei sempre la solita"
"No è che voglio che tu sia una persona educata".
In quel momento entrò White.
"Ehi ciao White!" disse Sophie.
"Ciao Sophie", rispose sorridendo, ma a sforzo.
"Dai, offrigli qualcosa" sussurrò Karl a sua sorella.
"Ti andrebbe ... ehm ...di cenare insieme a noi?" chiese lei.
Karl rise, e Sophie gli lanciò un'occhiataccia.
"Scusami Sophie..." disse Karl ridendo.
"Lascia perdere mio fratello"
"Tranquilla, comunque grazie ma non ho fame stasera, buonanotte" disse entrando nei dormitori.
Sophie sospirò, poi guardò Karl infuriata.
"Che c'è?" chiese lui.
"Sei davvero immaturo. Ridi per una cosa del genere?! Ma dove sei, a scuola media?!"
Lui si coprì la faccia con la mano, per non farle vedere di star ancora ridendo.
"Scusami eh"
"Giuro che a volte mi stupisci davvero"

Ore 23:45, camera di Sophie e Karl.
I due erano ciascuno nel proprio letto; Karl stava usando il suo telefono, mentre Sophie fissava il soffitto, pensierosa.
Poi dopo un po' lui spense il telefono e lo mise a caricare ed infine si tolse gli occhiali, posandoli poi sul comodino.
"Buonanotte Sophie!"
Lei non rispose.
"Karl, posso dirti una cosa?"
"Dimmi"
"A dir la verità, oggi la scena di Matt mi ha turbata molto"
"Perché ? Cioè, anche a me un po'. Ma solo un po', niente di che"
"Sai, non c'è niente di male ad ammetterlo. È stata una scena molto forte, non possiamo negarlo. E, ho sempre paura che questo possa succedere ad uno di noi" disse guardandolo.
Lui non rispose subito. "Bhe... anche io ho paura, se vuoi sapere la verità"
"Io prima pensavo a quanto lui abbia sofferto in quei pochi secondi che era rimasto lì, nello spazio, al freddo, senza casco e senza ossigeno. Oddio, sarà stato orribile... mi dispiace... non avevo nulla contro di lui"
"Neanch'io ma, come hai detto tu, ci arriveremo soltanto in due su Polus, giusto? Oppure ci scopriranno"
Sophie annuì. Lui fece per girarsi dall'altra parte a dormire.
"Karl aspetta"
Lui si rigirò.
"Vorrai uccidere anche White?"
Lui abbassò lo sguardo.
"Non... non lo so. Fammici pensare, ok?"
"Sì, va bene"
"Io non voglio che tu ci rimanga male. Non voglio che tu passi il viaggio triste"
"Ma non puoi rispondermi adesso?"
Lui sospirò. "Ma se lui dirà qualcosa della nostra colpevolezza, è finito"
"Quindi non lo ucciderai?"
Fece no con la testa. Sophie gli sorrise, ma fu un sorriso di quelli veri.
"Grazie Karl. Ti voglio bene"

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