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«Ma si può sapere che cazzo stai facendo?!» mi ha già raggiunta.

Lo guardo, la sua camicia bianca è diventata arancione, è bagnata e gli si appiccica alla pelle, i capelli umidi tirati indietro.
«Io...» le parole mi muoiono in gola.

«Ti sembra il caso di venire a lanciarmi un drink dopo più di una settimana in cui non ci vediamo?!» il suo tono di voce saccente, alterato ed infastidito, tira fuori il peggio di me.

È fortemente convinto di avere ragione!

«Hai battuto la testa di recente?!
Mi hai trattata come una poco di buono a Miami!
Non ti sei nemmeno degnato di salutarmi dopo che mi hai scopata, al mio ritorno non mi aspettavo che mi avresti steso un tappeto rosso... ma nemmeno che mi ignorassi del tutto e poi... eccoti qui con un'altra.» tolgo la mano dalla sua presa, in questo momento, mi reca solamente disturbo.

«Non era mia intenzione farti credere di essere una puttana.» risponde portandosi le mani alle tasche dei pantaloni, in piena capacità di ferirmi.
Sono più forte, non cedo e non cederò mai, non voglio fargli vedere la mia fragilità, nel corso del mio viaggio in Florida, gli ho già dato modo troppe volte di fargli credere di essere disperata e completamente nelle sue mani.

«Sul serio?
Di tutto quello che ti ho detto, ti senti di dirmi solamente questo Leonardo?!» la sua impassibilità mi spaventa, non riesco a capire come possa passare dal passionale a questo.

«Cos'altro dovrei dirti?» «Forse darmi una spiegazione sul perché te ne sei andato?!» abbassa lo sguardo, il suo odore è fortissimo a causa di quei drink e tutte le sigarette da lui fumate.
Non mi risponde.

«Non volevi distruggere la nostra amicizia... ma è proprio quello che stai facendo.» continuo, forse sto sbagliando a sovraccaricare la dose, lo conosco, più lo si pressa, peggiore sarà la sua risposta.

Volta il capo, cerca nelle sue tasche il pacchetto delle sigarette, ne afferra una portandosela alle labbra senza però rispondermi.
La mia pazienza sta volgendo al termine.

«Vuoi darmi una risposta Leonardo?!» mi avvicino di un passo, gli occhi sono pieni di lacrime, distrutta dal fatto che non voglia parlare con me, una cosa che prima gli veniva semplice, ora sta creando un abisso tra di noi.
«Leo...» sussurro, la voce rotta dal magone.

«Cosa cazzo vuoi sentirti dire da me Ary?!
Che è stato bello scoparti?!
Beh... no... è stato un errore madornale!» parole affilate come i coltelli.

«Perché?
Per Dorian?
Glielo possiamo spiegare... io sono sicura che capirebbe...» allungo la mano per afferrare la sua ma la ritrae: «Smettila!
Sei solo una cazzo di ragazzina, devi smetterla di pressarmi, di fare sceneggiate se mi vedi con altre ragazze e viviti la tua vita!» è meccanico il gesto che ne sussegue.

Lo schiaffeggio in pieno volto.
Mi trema perfino la mano quando Sarah mi vede piangere.

Sta correndo a piedi nudi sull'asfalto, proprio come me, si antepone a noi mentre farfuglio cose senza senso contro a Leonardo che continua a fumarsi la sua sigaretta come se niente fosse.

Si mette in mezzo a noi, intimandomi di calmarmi, che lui non vale niente, tutte parole che sta ascoltando e paiono non scalfirlo nemmeno.
Non servono a calmarmi, cerco di sovrastarla, la sua calma mi irrita, voglio andargli addosso, picchiarlo, insultarlo, far sapere a tutti che una persona che credevo vicina, mi ha utilizzata, mi ha umiliata e mi ha dato della ragazzina come se fosse colpa mia, come se lui non fosse entrato di sottecchi nei miei sentimenti, non mi avesse sedotta divenendo pressante, fino a quando non gli sono ceduta per poi abbandonarmi.

«Lascialo perdere... andiamo via, ti prego Ary!» lo guarda anche lei, dovrebbe andarsene, non mi sto calmando e Sarah non riesce a farci niente.
Invece lui rimane impalato come se avesse il pieno controllo della situazione, mano destra in tasca e la sinistra alle labbra per afferrare una sigaretta che gli spegnerei volentieri in un occhio.

«Ary!» inizio a piangere, la fase delirante è finita, lasciando spazio a quella dove realizzo che tutti i presenti ci stanno guardando.
L'umiliazione è così alta da aggrapparmi alla mia migliore amica, mi intima di esserci, di non guardarlo neanche, è un verme, un uomo insignificante.
Mi induce a seguirla, a salire sulla sua auto.

Quando chiude la portiera guardo ancora in sua direzione: sta fumando... mi fissa, la sua espressione è rimasta invariata.

Quegli occhi ▪️Leonardo DiCaprio ▪️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora