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Dopo averci fatto vedere la bambina, aver affrontato una cena imbarazzantissima con il compagno della mamma che non ha un rapporto con me, non ci parliamo e basta mentre con mio fratello è totalmente a suo agio.

È arrivata finalmente l'ora di andare a dormire, devo tenere duro, solo domani e domenica pomeriggio torneremo a Los Angeles.

Leonardo dormirà nella camera con Dorian, come volevasi dimostrare, passeranno la serata a chiacchierare mentre io sarò sola a guardare fuori da una finestra maledetta a chiedermi che diamine ci sono venuta a fare qui.

La mamma mi scorta all'interno di una stanza arredata interamente per una ragazza.

Letto a baldacchino, cabina armadio con tanto di vestiti, una scrivania bellissima con un computer Apple di ultima generazione, e il bagno privato.

«Ho chiesto a Thomas se avessi potuto creare questa stanza a mio gusto... lui ci voleva fare una palestra...» mi guardo attorno, il mio occhio cade sulla cabina armadio.
Mi immagino Sarah entrarci e farlo esplodere, provando ogni singola cosa al proprio interno.

«Aspettavi veramente di avere una figlia.» dico toccando una camicetta di seta finissima, il primo capo appeso.
«Aspettavo che venissi anche solo una notte Ariadne.» lascio andare la camicia.

Mi sento spiazzata da tali parole: «Hai fatto tutto questo per me?» mi sorpassa andando in fondo alla stanza, aprendo la portafinestra che si affaccia su un terrazzino.
La seguo, un tavolino con le sedie è presente, piante che fanno ambiente e sotto... la cuccia di un cane.

«Dorian non guarda nemmeno Duncan...» dico con il sorriso, il cane ci era stato regalato alla separazione dei nostri, l'unico regalo intelligente che mi abbia mai fatto mia madre, lei voleva pulirsi la coscienza, come se un cane potesse riempire quell'enorme vuoto che avrebbe lasciato lei, il bello.. è che così è stato.
Allontanarmi da Duncan, mi crea più dolore che non vedere lei.

«Non è per un altro cane.» risponde lei appoggiando le mani alla ringhiera.
La gonna a tubino riveste perfettamente i suoi fianchi esili.

«È per Duncan?» guarda avanti a sé, «Ho pensato che se fossi venuta per un periodo più lungo... non avresti mai rinunciato al tuo cane.» annuisco, «Hai pensato bene, senza di lui ormai non posso stare.» le si allarga un sorriso, «Sei sempre stata attaccata alla natura ed agli animali... quando eravate piccoli, era un punto di forza che avevi con il figlio di Hannah.» lo abbiamo ancora, mamma, il peccato è che tu non sia così tanto in confidenza con me perché io possa raccontartelo.

«... ti è piaciuto il pensiero?» chiede timidamente.

Vorrei essere fredda, non vorrei illuderla, farle capire che con un colpo di spugna, con un semplice gesto del genere, io abbia accettato che lei se n'è andata decidendo se stessa e la sua carriera.

Le parole di poco fa di Dorian però mi rimbalzano in capo, devo comportarmi bene.

Annuisco facendola sorridere.
«Sentiti a casa tua... hai il tuo bagno personale, se vuoi... posso trascorrere la serata con te, ci guardiamo un film... ci facciamo i capelli... insomma... parliamo... mi racconti come va a scuola... immagino tu abbia iniziato l'ultimo anno da senior...» troppa pressione mamma... non... ce la faccio.

«A dire il vero... sono un po' stanca... non c'è jet-leg lo so... però... mi stancano i viaggi in aereo.» il sorriso le cade dalle labbra.
Annuisce mettendosi nuovamente composta, i suoi occhi verdi rammaricati, «È vero.» ora lo perdo io il sorriso dalle labbra, questo dimostra come in realtà, lei non mi conosca per niente.

Si avvia alla porta, fermandosi all'uscio, «Rimane valida l'offerta... se ti va di parlare con la mamma... sappi che io sono di là con Michelle.» annuisco, non me la sento.
Ci diamo la buonanotte e quando chiude la porta, vorrei serrare la faccia nel cuscino e fare un urlo così forte da far vibrare questi spessi vetri dove la privacy è messa a nudo.

Mi limito a tirare tutte le tende e mentre sento le risate di Leonardo e Dorian, chiamo Sarah.
L'unica persona che vorrei davvero qui.

Those Eyes ▪️Leonardo DiCaprio ▪️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora