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Mancano due giorni al Ringraziamento.
Siamo in aeroporto e stiamo aspettando l'arrivo di Luke.
Sarah è un fascio di nervi, mi ha detto che sono oltre quindici ore che non ha risposte da parte sua, si sta aspettando il peggio.

Per mio conto invece sta solamente cercando di organizzarsi le cose visto che sta per volare dall'altro lato degli Stati Uniti con tanto di fuso orario e una famiglia nuova da affrontare.
Sarah non riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno.

«Stiamo perdendo tempo Ariadne... lui non verrà mai.» la ignoro guardando il mio telefono, ieri sera Leonardo è stato all'ennesima festa sulla spiaggia insieme a quella ragazza, Ali.

I commenti che scrive sotto ai propri post sono osceni.
"Amore"
"Cucciolo"
"Bimbo"
Quasi come se lo conoscesse da sempre.
Non vedo interazioni da parte di Leonardo, il che è un bene, mi sto lamentando e sto sperando delle cose quando sono io la prima ad avergli dato il fatidico consiglio.
L'ho spronato a frequentarla per vedere come può andare.

«Ary?
Ci sei?» mi riprendo, odio essere qui con lei e pensare ad altro.
«Ehm... sì... stavo...» «Spiando DiCaprio.
Ci vai a nozze con le torture tu.» alzo le sopracciglia, «Ma da che pulpito!» «Smettiamola entrambe... anzi... grazie per aver offerto la stanza di tuo fratello a Luke... non ti sarò mai grata sufficientemente.» finalmente la sento rinsavire.
«Peccato solo che non verrà.» sbuffo tornando a guardare il mio cellulare.

Trascorre molto più di un'ora.
La schiena comincia a farmi male, abbiamo già consumato tre o quattro caffè, pagando parecchio, in questo bar se ne approfittano e non poco.
Sto iniziando a perdere le speranze anche io.

«Non ti ha scritto?» chiedo svogliatamente guardandola scuotere il capo con aria affranta, «Mi ha piantata... ha sentito il peso della relazione a distanza e mi ha dato il benservito preferendo sparire.» non può essere così.
Mi rifiuto di crederlo.
Non rispondo guardandomi attorno, magari, si sono persi.

L'aeroporto, è vuoto.
L'ultimo volo ha toccato terra un'ora fa.

Sbuffo.
Volevo essere positiva fino alla fine, purtroppo devo darle ragione.
«Mi sa che non verrà... andiamocene.» mi alzo e corro ad abbracciarla.
Non piange nella mia presa, i giorni trascorsi a disintossicarsi l'hanno resa forte in questa circostanza, vorrei prenderla come mood di vita questa ragazza.

Prendiamo le nostre cose, usciamo dall'aeroporto ed il sorriso di Sarah si allarga a trentadue denti.
«Amore ciao!» Luke allarga le braccia avvolto in un cardigan nero.
Sarah mi molla e corre da lui che la alza da terra e comincia a baciarla su tutto il viso, fino a trovare le sue labbra.

Che bella scena.
Devo ammetterlo, per un attimo, ho pensato di dover trascorrere l'intero giorno del Ringraziamento a raccogliere le sue lacrime.
«Perché non mi hai chiamata?!» la mette in terra ed afferra il cellulare dalla sua tasca, «È morto in aereo e non avevo il posto vicino al finestrino per poterlo caricare... tutta colpa sua.» indica il bagno.
Siamo entrambe perplesse.
Da quella porta, con i capelli più corti e più chiari, esce proprio Dylan.

Mi fa piacere vederlo, in Florida non ho avuto modo di salutarlo perché... beh... ero con Leonardo.
Corro da lui e lo abbraccio.
Il suo profumo alla menta mi inebria.

Mi bacia su entrambe le gote e mi sorride, «Spero non sia un problema.» dice con il sorriso, gli occhi verdi pieni di gioia.
«No... la stanza di mio fratello è grande, c'è posto per tutti e due.» Dylan annuisce, si guarda con Luke.
«Andiamo ho fame.» Sarah lascia le chiavi della sua auto a Luke, si baciano sulle labbra poi si allontana con Dylan, lasciandoci da sole.
«Tu sapevi che Dylan sarebbe venuto?» il suo sguardo è compiaciuto, «Devo ammettere che ero restia dal vedere perfino Luke.» voglio fare finta di crederle.

***

Sarah e Luke sono usciti.
Duncan li ha annusati per bene, ha amato Luke e l'odore del suo cane intriso negli abiti, tutto sommato, è un cucciolone, non poteva che accettarli.
Papà non è stato molto contento di ospitare due ragazzi in casa, sono ospiti di Sarah, bene o male, ha dovuto accettare la cosa.

Sono rimasta con Dylan.
Stasera mio padre dormirà dalla signora Agata, ha deciso di lasciarci soli con la casa libera per fare i "grandi", mio fratello si ostina a dire che è ottuso, invece secondo me, è fin troppo buono.
Si aspettava che Sarah e Luke sarebbero rimasti qui, invece sono andati a cena fuori.

«Hai una casa strepitosa...» si siede sul palchetto accanto al camino.
Duncan gli alita sul piatto e mi tocca afferrarlo per il collare per farlo andare nella sua cuccia, agli inizi mi guarda in malo modo, poi accetta le condizioni rosicchiando il suo giocattolo.

«Grazie... è la mia casa d'infanzia.» si guarda attorno, le fotografie appese al camino, «Tuo padre aveva un ristorante?» scuoto il capo, «No.. lavorava al porto... a mamma non andava molto che stesse tutte quelle ore fuori di casa... grazie a lei ha mollato la sua impresa che è miseramente fallita dopo di lui... per lavorare in quel ristorante dove non è mai stato felice.» annuisce mordendo il suo panino.

«Però ora è tornato al molo o sbaglio?
Prima quando si è presentato ha detto di arrivare da lì.», «Sì... e sembrerebbe avere anche una nuova fiamma... speriamo duri.» annuisce, «Anche i miei sono separati.» risponde.

«Davvero?
Non lo sapevo... sembrava che al mare parlassimo solo di...» «Leonardo... a proposito... come sta alla fine siete diventati una coppia?» abbasso lo sguardo, bevo un goccio di Cola dalla lattina e fingo di guardare fuori dalla finestra.
«Non lo siamo mai stati.» alza le sopracciglia, i suoi occhi verdi paiono rasserenarsi.

«Quindi... non gli dà fastidio se ora sono qui?» faccio spallucce, «Non sono affari che gli riguardano.» «Giusta risposta... allora?
Usciamo?» accetto con molto piacere la sua richiesta, devo solo andarmi a cambiare.

Quegli occhi ▪️Leonardo DiCaprio ▪️Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon