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LEONARDO

La guardo andare via.
Non ho potuto mentirle ancora, penserà che sono un coglione, ogni volta esordisco con delle frasi vere, sentite, concludo e scappo come un deficiente.

Non voglio perdere la sua amicizia, non voglio nemmeno perdere i ragazzi, ma come potrei presentarmi da suo fratello, il mio migliore amico, quello che ho chiamato 'fratello di madre diversa' per anni, dicendogli che da sei anni a questa parte, mi sono innamorato di sua sorella, quella che prendevamo in giro mettendole gli insetti nella casa delle bambole?!

Come cazzo gli dico che da sei anni a questa parte mi sono trovato ragazze da scoparmi per levarmi dalla testa l'idea di lei, di come stesse crescendo e di come l'avrei voluta vivere?!
Ho resistito ma ora, mettendola a confronto con le mie ex e chiunque altra... non mi interessa di nessuna e non riesco più a trattenermi quando le sono accanto... ci ho provato, non ci riesco.

Dorian non è una persona comprensiva e sono sicuro che perderei per sempre la sua amicizia, mi allontanerebbe anche dalla squadra e dal resto degli altri.
Meglio che sia Ariadne ad odiarmi, prima o poi se ne farà una ragione, troverà qualcun altro... meglio di me.

«Cazzo.» mi accendo un'altra sigaretta.
Il vento mi accarezza la pelle.
Durante il giorno fa ancora caldo, la sera si inizia a respirare, non riesco ad accendere, ho l'accendino scarico.

«Se non metti le mani a coppa, non ce la farai mai... aspetta.» Gwen, la ragazza mora che ho baciato quella sera, prima di farmi fare la doccia dal suo cocktail.
È da quella sera che mi segue ovunque, quasi come se volesse essere scopata ed andarlo a dire in giro.
Mi si avvicina.

Traballa su quelle zeppe più alte di quelle che potrebbe permettersi.
Si china su di me, dalla sua minigonna è minuscola, riesco a scorgere il segno del perizoma rosso come il fuoco.
La sua canotta è morbida, sotto non indossa il reggiseno.

Mette le mani a coppa sulla mia sigaretta ed io l'accendo.

Effettuo la nota più lunga che abbia mai inspirato.
La ragazza rimane senza parole, «Wow... ne avevi proprio bisogno.» si siede nel posto in cui Ariadne era poco fa.

«Non mi hai più richiamata, Leo.» fumo facendomi i fatti miei, guardo avanti a me in completa tranquillità; «Ho avuto parecchio da fare.» «Con la pazza che mi ha rovinato il vestito?» la guardo di sottecchi.

«Occhio a come parli di lei.» si porta i capelli dietro alle orecchie, visibilmente infastidita, «E come mai?
È la tua ragazza o qualcosa di simile?» sospiro, «È la sorella di Dorian.» alza le sopracciglia, «Capisco... ha una visibile cottarella per te...» dice con il sorriso malizioso di chi sa non avere nemmeno una chance.

Lei è un'amica della squadra... non fa parte del patto perché si è già passata la metà dei giocatori.
Diciamo essere quella con la quale ci divertiamo.

«Ma io non posso...» «Non puoi perché... distruggeresti tutto con Dorian?» annuisco, «Non me lo perdonerebbe mai Gwen.» la sua espressione cambia, il suo sguardo diviene per un secondo amichevole: «Quindi... le hai spezzato il cuore?» annuisco finendo anche questa sigaretta.

«Molto altruista da parte tua, DiCaprio.» chiudo gli occhi, «Non dirlo a nessuno, né a Stephen, Ian o Andrew!
Sul serio Gwen... l'ho risolta.» annuisce masticando il piercing che ha sulla lingua, «L'hai risolta se non te la sei scopata... in caso contrario, hai già mancato di rispetto alla squadra.» ripreso dalla poco di buono del quartiere.

Mi sento proprio caduto in basso.

«Non me la sono scopata.» non mi fido di lei in ogni caso, so che se un giorno volesse mettere zizzania, sarebbe la prima che andrebbe a dirlo, se invece passasse il messaggio che è stata Ariadne a provarci con me ed io l'ho respinta, sarei salvo davanti agli occhi del mio migliore amico.

«Capisco... quindi... sei libero e presto cominceranno i play-off...» al liceo giocavamo talmente bene, da aver portato avanti la cosa, giocando in campionati statali, non ne abbiamo mai vinto uno, siamo arrivati anche in finale ma purtroppo non ce l'abbiamo mai fatta.

«Cosa vuoi da me Gwen?» non ho voglia di sentire tutto il giro di parole per chiedermi di scoparmela.
«Ho l'auto parcheggiata qui dietro.» stasera ho spezzato il cuore ad Ary ed ora andrò a letto con una che nemmeno mi piace, lo faccio solo per farmi così schifo da non potermi più avvicinare a lei nemmeno per darle un abbraccio.

«A patto che ti metti a novanta, non voglio nemmeno guardarti in faccia.» fa spallucce: «Se ti aiuta a non pensare.» si alza dalla panchina prendendomi per mano, trascinandomi nel parcheggio vuoto.

Apre la portiera posteriore, si sistema senza problemi e mi schiaffa un preservativo in mano.

«Non importa come parti, basta che lo indossi.» certo, con tutti quelli che ti passi, non vorrei prendermi una malattia.
Comincio a scartare l'involucro di quel preservativo mentre lei mi apre la patta dei jeans, cercando di sollecitarmi in tutti i modi.

Non ci riesco.

Mi guarda, le sopracciglia alte in testa, «Ti giuro... è la prima volta che mi capita...» dice ridendo chiudendomi la patta.
«Ti arrendi così?» chiedo, devo farlo, devo farmi schifo.

Gwen alza gli occhi, «DiCaprio... ascoltami... te lo dico perché mi stai facendo pena... trova un modo e parla con Dorian... altrimenti farai lo zitello a vita.» scende dall'auto e fa il giro di essa, come se avesse perso ogni tipo d'interesse nei miei riguardi.
Mi viene spontaneo correrle dietro, «Non gli dirai niente?» prende posto alla guida del veicolo, «A me piace creare zizzania, ormai mi conosci... il problema è che... sei innamorato.
Non posso farti questo, anche se non ti si è alzato per il mio corpo... sono stata innamorata anche io un tempo... fa male non poterlo vivere, quindi... avrai il mio silenzio.» sono basito.

Allungo la mano cercando di ridarle quel preservativo ma me lo chiude in mano, «Tienilo pure in ricordo di questa serata.» chiude la portiera e parte quasi sgommando.

Rimango come un coglione da solo nel parcheggio con quel preservativo che odora di banana in mano e scuoto il capo.
Sono preso di lei da sei anni ma sono sempre riuscito ad andare con altre... certo... non avevo mai provato prima la sua pelle.

Cazzo... sono nella merda... lo sono fino al collo.

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