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I passaggi successivi della cena sono stati i medesimi: papà ed Hannah hanno ricordato dei momenti del college prima di Paolo e della mamma, abbiamo riso come i matti, a volte mi dimentico che anche mio padre è stato giovane eppure con la sua migliore amica non ha veli e mi rende felice vederlo sorridere così di gusto.

L'attenzione subito dopo si è spostata su Ali.
Sul fatto che anche lei sia vicina a diplomarsi e che andrà a studiare medicina, perfetto, ci mancava la dottoressa in famiglia.

«E tu Dylan?
Cosa fai nella vita?» chiede Paolo e Leonardo mi guarda, non gli do la soddisfazione di fargli vedere che nemmeno io lo so.

«Giurisprudenza signore, con il mio migliore amico tentiamo di diventare avvocati e magari aprire uno studio legale.» Leonardo alza lo sguardo e si porta una forchettata di patate dolci alla bocca.

Alza le sopracciglia non credendo alla riuscita di Dylan nella cosa.

«Un bel piano di vita ragazzo.. quindi, tu avvocato, lei imprenditrice... insomma... la coppia del potere.» Leonardo inghiotte il boccone fissando il padre: «Ma che dici?!» lo riprende a denti stretti e Paolo non pare toccato dalla sua domanda, afferra un cosciotto del tacchino e ci indica in maniera molto primitiva, «La verità... sono una bella coppia.» Leonardo lo continua guardare, ora però un sopracciglio inizia a tremare.

Lo guarda in silenzio.

Gli altri sorridono pensando alla coppia imprenditrice/avvocato... lo sguardo di Leonardo invece è congelato nei confronti del padre, quasi come se lo avesse fatto apposta per ferirlo, sapendo di riuscirci.

«Vuoi ancora un po' di patate dolci amore?» Ali gli porge la ciotola ma lui continua a guardare male suo padre.
«Leo?
Ti sei incantato? Alicia ti ha fatto una domanda.» interviene Hannah riportandolo alla realtà.

Si volta indignato, si porta il tovagliolo alle labbra e si pulisce velocemente, «No, in realtà sento l'esigenza di prendere un po' d'aria... qui volano troppe eresie.» si alza strisciando la sedia in terra al punto da far svegliare perfino Duncan.

«Ecco... sicuramente starà andando a fumare, una cosa che riesce piuttosto bene a mio figlio.» ironizza Paolo facendolo fermare dietro di lui.
Lo sguardo assassino che rivolge al proprio padre mentre sta ridendo con tutti, è agghiacciante poi esce di casa seguito dal mio cane che coglie la scusa per andare a correre un po' in giardino.

«Ali... per esperienza di donna... ti conviene seguirlo.» la invita Agata, è gentile... se solo sapesse il giro che c'è sotto.

«Vorrei ma...» non lo conosci, non ti osi, non sai come approcciarti a lui, la tua è solo una facciata social dove ti vanti di portare questo biondo a bere un cocktail di frutta con te al mare.
«Se preferisci, vado io.» mi rivolgo ad Ali i cui occhi sono pieni di ansia, annuisce alla mia proposta e Dylan mi afferra una mano, «Non mi sembra il caso.» aggrotto le sopracciglia, non può farmi una scenata qui davanti a tutti, preferisco ignorare, non stiamo nemmeno insieme e senza rispondergli, mi reco fuori dal salone e raggiungo Leonardo sulla veranda.

Fuma mentre guarda Duncan correre divertito nelle solite camelie.

«Questa volta non gli hai messo le mani addosso... è un buon inizio.» mi appoggio all'altro lato del pilastro in legno di casa sua.
Sorride portandosi la sigaretta alle labbra.
«Non voglio far scappare Agata a gambe levate da tuo padre... dovrà conoscere Dorian... è già un supplizio...» mi strappa una risatina che smetto immediatamente, «Come mai sei uscito? Non devi dare peso alle sue frecciate Leonardo.
Tu vincerai il campionato e potrai...» «Perché ha detto che stai con lui e che siete una bella coppia.
Non posso vederti con qualcun altro... lo sai.» guardo avanti a me, Duncan si rotola nell'erba umida.

«Leo... tu stai con Ali...» «Mi ci hai spinto tu Ary... io non riesco a sopportarla in realtà, l'ho portata qui solo perché tu ci avresti portato Dylan e... lo so... sto dimostrando sempre di più di essere un bambino.» abbassa il capo e la sigaretta si sta consumando da sola tra le sue dita.
«Leonardo... non stai sbagliando con me... ma con lei.» a capo chino, sospira: «Perché ti ho persa vero?» questa conversazione sta diventando troppo difficile.
«Non puoi avermi persa se non mi hai realmente mai avuta.» sospiro la frase facendomi del male a mia volta.
«Ary... ascolta... stavo scrivendo un messaggio a Dorian ieri...» sgrano gli occhi, «Non l'ho inviato.» il mio mondo crolla nuovamente stufa di questi problemi che non dovrebbero esistere quando si ama una persona.

«Tu hai paura di cosa pensa e a come ti giudicherà perché tra di voi, normalmente, sei tu quello che gli indica dove sbaglia e non puoi sopportare che accada il contrario... ecco perché non lo fai... non è per la squadra, quella è solo una scusa... vero?» non mi risponde, butta la sigaretta in terra e la pesta poi la calcia nell'aiuola di sua madre.

«Perché non mi rispondi?!» «Perché no Ariadne... smettila!» questa è la conferma a tutti i miei dubbi, il suo, è stupido orgoglio.
«Che succede qui?» Dylan ci ha raggiunti interrompendo una conversazione che poteva portarmi ad una svolta.

Leonardo sbuffa e si allontana dal pilastro, lo leggo nei suoi occhi il dolore misto alla rabbia che sta provando in questo momento, non vorrei che andasse via, voglio finire di parlarci.
«Le stai dando fastidio?» continua Dylan prendendosi delle responsabilità che non gli ho mai dato.
«Ma vaffanculo!» lo supera dandogli una spallata in pieno petto per poi sparire in casa.

Rimango a guardare Duncan con le lacrime agli occhi.
Sto lottando per non piangere.

«Quel ragazzo è tutto per te... vero?» mi si avvicina, scende dalla veranda per far sì che io riesca a guardarlo negli occhi.
Quando il mio sguardo incrocia il suo, le lacrime escono in completa autonomia trovando già i suoi pollici ad asciugarle.

«Magari sto combattendo una guerra persa ma con me non avresti di questi problemi Ariadne... ti tratterei come una principessa, saresti il mio tutto in assoluto... dammi una chance di dimostrartelo e vedrai che Leonardo sarà un ricordo lontano.» abbasso lo sguardo, due dita si appoggiano sotto al mio mento costringendomi a guardarlo.

«Sarai una principessa, la mia.» mi mostra un mezzo sorriso.
Non lo ricambio, le lacrime mi rigano il viso e le sue labbra l'istante successivo premono sulle mie.

Rimango immobile mentre lui mi bacia.
Un semplice bacio a stampo che non mi lascia provare niente.

Si allontana e mi accarezza il viso.
«Ti aiuto a superare questa giornata o vuoi che entro a dire loro che ce ne andiamo?» tiro su con il naso, scossa dalla lite avuta con Leonardo e l'ennesima scoperta.
«Ti prego... prendi il guinzaglio di Duncan... ce ne andiamo con lui.» annuisce sconfitto, non so cosa si aspettasse, non voglio stare qui a guardare Leonardo tutto il giorno negli occhi sapendo che non vuole stare con me ma non accetta di vedermi con qualcuno che non è lui mentre sta prendendo in giro una poveretta che pende dalle sue labbra.

Those Eyes ▪️Leonardo DiCaprio ▪️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora