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Chiudo la valigia, non vedo l'ora di andarmene a casa.
Voglio dimenticarmi della presenza di questa donna almeno per un po', se stasera avesse continuato a parlare, Dorian sarebbe diventato curioso al punto di dover dire il nostro piccolo segreto e siccome abbiamo deciso di smettere, non vedo perché far litigare Dorian e Leonardo.

La porta si apre e Leonardo entra nella stanza con un piatto in mano.
Mi si avvicina e me lo porge, «È carne vera, non approvo che mangi animali ma non farò dello spirito ora, la serata è stata piuttosto pesante per te.» ammicca un occhiolino lasciandomi vedere un mezzo sorriso che mi scioglie per la sua gentilezza nei miei riguardi.

Afferro il piatto e lo appoggio alla scrivania.

«Scusa per la sceneggiata che hai dovuto vedere Leo... ti dico sempre di essere paziente con tuo padre e poi... guarda me... non riesco a non sbottare con lei... l'ho fatto davanti a venti sconosciuti.» con mia grande sorpresa, mi abbraccia.

«Tu riesci sempre a capirmi piccola.» contro al suo torace, chiudo gli occhi, mi immergo nel suo profumo misto alla brace.
Perché dentro a nessun abbraccio mi sento a casa mia come nel suo?!

«Non pensi che abbia sbagliato?» si allontana da me, «Hai protetto la mia amicizia con Dorian.» annuisco sedendomi sullo sfarzoso e durissimo materasso di questo baldacchino fuori taglia.

«Io ho rischiato di picchiare mio padre la sera del compleanno del tuo e sai quante altre volte ci siamo spintonati... tu puoi scappare dalla realtà Ary, tornare dove ti senti a sicuro... io no... ecco perché paio irascibile ma credimi, ti capisco.
Magari la perdonerai un giorno... magari no... oggi non hai sbagliato.
Aveva bisogno di una doccia fredda per capire che non deve comprarti con i gesti materiali e c'è un lungo lavoro da fare per recuperare il vostro rapporto.» le lacrime mi investono gli occhi.

Nemmeno Sarah ha saputo dirmi di meglio.
Lui mi capisce, lui sta vivendo sulla pelle il mio forte disagio, il nervoso e la voglia di spaccare tutto.

Solo in sua compagnia mi sento davvero me stessa.

Lo abbraccio ancora.
«Io sono felice per te... credimi... ormai non riesco più a starti distante Leo...» mi stringe forte alla vita, le lacrime ricominciano a rigarmi il viso.
Cerca i miei occhi, mi appoggia le mani alle guance, «... mi sento un coglione... se quel giorno, quel maledetto giorno non ti avessi baciata sotto a quel temporale per provare la sensazione... non avrei fondato una mia certezza e non ti avrei illusa... saremmo tranquilli ora... purtroppo non posso cancellare il gesto, né quelli a venire ma stanotte, ho intenzione di chiedere a Dorian se intende iniziare i play-off oppure se vuole rimanere qui.
Se mi dice di no, quanto è vero il caos che ho creato dentro di te, ti verrò a prendere domani sera, ti bacerò, faremo l'amore e ti prometto che non ti caccerò più dalla mia stanza.» mi sta dicendo tutto ciò guardandomi diretto, le sue pupille sono dilatate, gli occhi lucidi.

«Non cambierà il fatto che siete come fratelli.» «Una cosa alla volta, finché rimarrà qui... Ariadne.. io voglio viverti.. non ce la faccio a stare lontano da te.» protendo il capo per baciarlo.

Le sue labbra sono quasi sulle mie quando sentiamo bussare alla porta.
Lentamente, mia madre entra nella stanza.

«Leonardo... per piacere... posso parlare un attimo con mia figlia?» Leonardo mi guarda, annuisco, gli faccio capire che non importa, ormai stasera, le ho sentite tutte.
Si volta verso mia madre, «Certo Mary.» le rivolge il suo sorriso più cordiale e si allontana chiudendosi la porta alle spalle.

Ignoro mia madre una volta rimaste sole e comincio a mangiare la salsiccia che mi ha portato Leonardo.
Suo marito non parla con nessuno ma sa cucinare.

«Ho esagerato prima.» annuisco, «Anche io... Dorian non deve sapere la verità.» si siede al mio fianco: «Perché?
Non può comandare la tua vita, tuo fratello ormai ha ventidue anni... è abbastanza cresciuto per poter accettare le cose.» «Mamma... è tutto così complicato che non saprei cosa dirti...» «Però... me lo diresti?» continuo a mangiare in completo silenzio.

Non la voglio illudere.

«Non posso cambiare il passato Ariadne... sono stata pessima con voi... lo so... purtroppo le cose tra me e tuo padre non andavano... io avevo stimoli, volevo avanzare, lui era focalizzato al suo locale.» «Che ha perso poco prima della sua pensione.» «So anche questo... non volevo creare il male ma il mio attuale compagno...» scuoto il capo.

«Non dire altro...» se si sente come me quando Leonardo mi tocca, capisco non esserci ragione per la quale si potesse sentire ancora legata a mio padre.
«Mi perdonerai mai Ariadne?» faccio spallucce, «Dipende da quanto sei disposta a provarci ma stavolta... veramente, non corrompendomi.» mi lascia vedere un mezzo sorriso, contenta che abbia deciso di darle una possibilità.

La chiacchierata con Leo mi ha illuminata.

«Mi dispiace per lo schiaffo.» «Sei mia madre... stavo esagerando.» le faccio capire di non avercela con lei.
«Immagino che tu non voglia più scendere per stasera.» si alza dal letto quando scuoto il capo.

Si avvia alla porta senza dire niente.
«Film e maschera facciale?» le propongo quando sta per aprire la porta scatenandole il senso di stupore per la mia insolita richiesta.

Non so se mi sento pronta a stare tutto il tempo con lei, resta comunque mia madre e che mi piaccia o meno, questa cosa non cambierà mai e poi... domani tornerò a casa, qualche ora felice gliela devo.

Quegli occhi ▪️Leonardo DiCaprio ▪️Where stories live. Discover now