36.

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Tic tac...

Il grosso orologio appeso al muro del salone continua a muovere le lancette mentre io mi presto a quel fottuto incontro.

Che cosa vorrà mai Atena da me?!
Vendetta?! Beh quella sicuramente.
Ma tutto questo perché?!
Ci sono molte cose che non tornano nelle mia mente, è una di queste è; perché questo astio nei nostri confronti?!

Infondo se ripenso al passato, in particolare a quella sera in discoteca erano stati gli Unknown ad agire per primi verso di noi.
Ad oggi cosa penso?! Che ho abboccato all'amo.
Quella era una trappola bella e buona ed io, per amore, ci sono caduta con tutte le scarpe.

Ma adesso è diverso.
Io voglio, anzi devo, sapere perché tutto questo odio di farci la guerra.
Si sa, questo lato del mondo marcio è così, non serve un vero "perché" nel voler dichiarare guerra a qualcuno, ma questa è stata una velata dichiarazione di guerra a me, a noi.

La bambina scalcia come non ha mai fatto, evidentemente sentirà la mia ansia e la mia paura.
Sto facendo tutto questo alle spalle di tutta la mia famiglia, perché al solo pensiero di poter perdere uno di loro...

No, non c'è la faccio nemmeno a pensarci.

Quindi riassumendo: sto andando ad un incontro suicida mentendo al mio futuro marito, mio padre,mio fratello e mio suocero per proteggerli?! Ovviamente si.

Se sopravvivrò mi uccideranno loro?! Senza alcun dubbio.

Sospiro indossando il giubbetto antiproiettile preso, o forse dovrei dire rubato, a mio padre.
Diamine pesa un quintale , ma voglio proteggere il più possibile mia figlia.

Per un attimo mi blocco pensando a lei.

Ma cosa diamine sto facendo?!
Lei potrebbe non sopravvivere, sto mettendo a rischio la vita di questa piccola fagiolina solo per avere delle risposte.

Che cazzo devo fare?!

So che Atena non si fermerà anzi.
Asher è stato molto chiaro.
"Vi vuole vedere sotto terra come sua sorella".
Beh diciamo che questa spiegazione non lascia molto spazio all'immaginazione.

Sospiro indossando una felpa nera di Chis, il suo profumo mi inebria subito l'olfatto, osservo i passaporti posizionanti sul mobile dell'ingresso e mentre infilo il cappotto senza fare il minimo rumore oltrepasso la porta di casa, pregando di poter tornare sana e salva e di rivederla ancora una volta.

Fa un freddo cane,e beh, è anche normale siamo in pieno inverno.
L'unico rumore che si sente è lo scricchiolio del ghiaino sotto la suola dei miei anfibi.

Salgo sulla mia jeep e staccando la testa dai pensieri accendo il motore,per poi uscire dal grosso cancello in ferro battuto.
L'unica cosa che gioca a mio favore?!
Gli uomini sono dovuti correre al Flame per una rissa tra membri, sempre la solita storia, ma almeno ho avuto tempo per prepararmi a questo fottuto incontro.

Dopo mezz'ora sono in quella distesa non più arida ma coperta di neve candida.
La carcassa della macchina di Chris è ancora lì.
E flashback di quella notte tornano subito nella mia testa facendomi ribollire il sangue.

Lui legato in quella stanza massacrato di botte, io che piango perché credevo che fosse in quella macchina saltata in aria.
Se Atena si crede di aver a che fare con una ragazzina inesperta e docile beh, avrà una brutta sorpresa.

Prendo la mia pistola e scendo dalla macchina.
L'unica illuminazione sono i fari di quest'ultima.

Non c'è niente e nessuno, ed è molto strano.

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