[COMPLETA]
La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé -così narrava il noto scrittore Oscar Wilde. Un qualcosa che noi portiamo sempre dietro come un bagaglio personale; un piccolo raccoglitore di vita ricolmo di foto e video in...
I raggi caldi primaverili del sole attraversarono le spesse tende color indaco della loro camera da letto facendo svegliare Taehyung con un lieve mugolio di disappunto. Si rigirò nel letto. I ricordi della sera passata gli tornarono in mente come piacevoli e calde carezze e – quasi inconsapevolmente – il ragazzo si ritrovò a sorridere ad occhi chiusi. Riusciva a percepire ancora il dolce sapore della bocca di Jungkook sulla sua, le sue mani morbide che gli accarezzavano il volto e i lievi sussurri mentre gli ripeteva di quanto fosse speciale per lui. Taehyung quella sera si era ritrovato a viaggiare su una nuvola d'oro, spensierato e ubriaco d'amore per la persona che aveva stretto tra le braccia tutta la notte, felice di iniziare con lui quel nuovo inizio.
Decise di girarsi dall'altro lato del letto: l'idea di vedere il volto ancora dormiente e rilassato del più piccolo gli fece battere il cuore all'impazzata; un piacevole sensazione che gli parve quasi di non provare da un po'. Si sentiva nuovo, rinato da quell'orribile stato di malessere che lo attanagliava ogni singolo giorno. Un nuovo inizio.
Quando però Taehyung si voltò, le speranze di trovare il corpo del più piccolo accanto al suo svanirono in un secondo: quella metà del letto era vuota, fredda e spoglia; solo il lieve odore di Jungkook sembrava impregnare quelle lenzuola stropicciate. In quella parte vuota di letto, però, Taehyung ci trovò una lettera: era indirizzata a lui e dalla delicata calligrafia il ragazzo capì che fosse stata scritta da Jungkook.
Con il cuore pronto a esplodere nella cassa toracica e con le mani tremanti l'afferrò per leggerne il contenuto e gli occhi, alla prima parole, gli si fecero lucidi come due grandi specchi d'acqua.
Caro amore mio,
se stai leggendo questa lettera è perché forse è arrivato il triste momento in cui io ti dica addio a causa di un qualcosa più grande di noi che ha deciso ingiustamente di farci separare. Ma forse dovrei chiamarti signor. Kim? Non lo so sinceramente, ma in questo momento questa so che una delle ultime cose a cui voglio pensare, perché nonostante tutto tu Taehyung – amore mio – non ti sei arreso neanche per un solo istante e hai continuato a lottare per me; a lottare per entrambi.
Sai la malattia mi avrà colpito gran parte della memoria e dei miei ricordi, ma di te Taehyung non sono mai riuscito a dimenticarmi, perché mi hai dato così tanto amore che mi era quasi impossibile dimenticarti o anche solo smettere di amarti come il primo giorno. Perché tu Taehyung non mi ha dato del semplice amore, no, tu mi hai dato la luna, le stelle e tutto ciò che ci può essere di infinito e magnifico in questo mondo. Non ti sei arreso neanche quando quella mattina di quasi due anni fa ho fatto finta di dimenticarmi completamente di te non associando più il tuo volto al tuo nome. Era tutta una bugia.
E so di aver sbagliato nel portare avanti una bugia così grossa, ma odiavo e mi odiavo per il modo in cui ti facevo stare. Perché tu inerme mi guardavi sgretolarmi pezzo dopo pezzo per una stupida malattia, e ad ogni mio pezzo ti sgretolavi anche tu e questo non potevo permetterlo, no, perché io ho sempre voluto il meglio per te, e con questa piccola – o forse – grossa bugia fatta a fin di bene ho sperato fino all'ultimo che tu potessi lasciarmi per ricrearti una nuova vita e incontrare un nuovo amore, ma questa cosa non ha funzionato e io l'ultima nostra sera sono crollato e mi sono esposto. Evidentemente il filo rosso che ci unisce è così forte che neanche la mia morte potrà spezzarlo.
Ti prego Taehyung di non odiarmi per quello che ho fatto perché io ho sempre voluto il meglio per te e sempre lo vorrò, ma devi capirmi.
Forse caro Taehyung in un altro universo, in una realtà alternativa, saremo ancora insieme, vivendo felicemente e un giorno, in una nuova vita, una nuova realtà, saremmo in grado di guardare le stelle di nuovo insieme dal piccolo balconcino di casa nostra...magari con la famiglia che abbiamo sempre sognato di avere; forse non in questa prossima vita, ma sicuramente in un giorno di molte altre...e aspetterei che quel giorno accada, perché tu Taehyung vali ogni singolo pezzo della mia pazienza. E forse ora ti sembrerò un egoista ma se in un'altra vita ti trovi nella posizione di innamorarti di nuovo, per favore innamorati di me; dammi un'altra possibilità. Innamorati di nuovo di quel diciassettenne timido che conoscesti a quella festa di Capodanno e dalla quale non ti sei più staccato perché se è vero che ognuno di noi vive più vite una dietro l'altra io allora voglio passare tutte queste con te amore mio, perché sei l'unico capace di rendermi felice.
Ti ricordi quando il giorno del nostro matrimonio ti dissi che volevo morire con il ricordo di noi felici e schifosamente innamorati e tu me lo promettesti? Ecco amore mio, ci sei riuscito, perché hai saputo darmi sempre gioia e felicità, anche quando di questa ce n'era ben poca. Hai mantenuto la promessa.
Grazie Taehyung per ogni bel momento passato insieme, grazie per tutti i bei ricordi che abbiamo costruito e che ora potrò rivivere e portare sempre nel mio cuore. Non dimenticarti mai di me perché io penso che non potrò mai farlo. Ti amo Taehyung, oltre la morte, oltre l'eternità.
Per sempre tuo, il tuo piccolo petalo di ciliegio.
Taehyung era subito corso fuori dalla camera da letto al termine di quella lettera per precipitarsi dritto in soggiorno alla ricerca del minore: sentiva che si trovasse lì e forse nulla era ancora perduto. Quella verità gli aveva fatto più male di quanto si aspettasse, ma nonostante quello, Taehyung lo avrebbe perdonato, perché vivere una vita senza Jungkook per lui equivaleva ad una morte lenta ed eterna; un continuo limbo tra l'inferno e il paradiso.
Quando arrivò in salotto trovò però una scena che sperava di non dover mai vedere e il suo cuore si spezzò.
Rannicchiato sulla poltrona posta davanti al camino e sulla quale i due amanti erano soliti coccolarsi anni addietro, c'era il corpo minuto e sciupato dalla malattia di Jungkook: il volto rilassato, un piccolo ma debole sorriso sulle labbra violacee e le guance – una volta piene e rosee come le pesche più dolci – solcate ora da lacrime ormai asciutte. Tra le braccia stringeva l'album zeppo di fotografie e ricordi costruiti da entrambi e tra le mani, la foto di un loro bacio durante il giorno del loro matrimonio. Solo in quel momento Taehyung realizzò.
Jungkook non c'era più; il suo piccolo petalo di ciliegio era volato via come tanti altri in quella mattina di primavera.
𝑭𝒊𝒏𝒆
Ci vediamo nella prossima dove parte troverete i ringraziamenti, ma io vi ringrazio già anche qui. Grazie per avermi sostenuto, vi voglio bene 🤍