CAPITOLO XVI.

245 24 265
                                    

- So che possono sembrare un po' spaventosi, ma se si abituano alla tua presenza non ti fanno niente... E contando che vieni qui con me, gli starai già simpatico- dichiarò Ryunosuke, mentre assicurava il bigliettino alla zampa del corvo.

Ennoshita si guardò intorno: in effetti, quando era entrato in quella stanza piena di corvi era rimasto un po' inquetato ma... Gli animali si erano concentrati praticamente subito su Tanaka che gli stava dando da mangiare, per cui non avevano fatto troppo caso a lui, e la tranquillità del rasato lo aveva aiutato a stare più calmo.

- Come mai usate dei corvi per comunicare? Se aveste allevato dei piccioni come gli altri, avreste potuto confondere i messaggi con quelli che vengono dalle città e avreste avuto meno problemi- fece notare.

Come se l'avesse sentito, un corvo lo guardò male... Forse era meglio non parlarne in mezzo a loro.

- Ma noi non vogliamo essere come gli altri- ridacchiò Ryunosuke, mentre andava ad aprire la finestra - a parte questo, per poter avere dei piccioni viaggiatori avremmo dovuto prenderli dalle città, e oltre a essere pericoloso non so se saremmo riusciti a ri-addestrarli. I corvi invece... Sembrano animali pericolosi, ma in realtà è solo perché sono molto combattivi, proteggono con tutti loro stessi ciò a cui tengono, e sono davvero fedeli. L'uomo che ci teneva in contatto con gli altri ce lo diceva sempre-.

Mentre parlava, Tanaka aveva allungato il braccio e quattro corvi vi ci erano posati sopra.

- "I corvi sono fatti per volare liberi... Proprio come voi"- diede un lieve colpo con il braccio e i quattro uccelli uscirono dalla finestra, librandosi in volo.

Ennoshita li fissò: i corvi non gli erano mai sembrati così belli... E rassicuranti; in effetti, la presenza di Tanaka rendeva tutto rassicurante.

- Immagino tu conosca quell'uomo-.

Ennoshita riportò lo sguardo su Tanaka, che aveva chiuso la finestra e si era voltato verso di lui.

- L'ho visto poche volte, era Suga a parlarci, con la scusa di aiutare a portare dentro la merce- spiegò Chikara.

Era stato quell'uomo a parlare loro del fatto che c'erano altri ragazzi che la pensavano come loro, e ad avere tenuto in contatto Suga e Yaku anche dopo che il secondo aveva cambiato orfanotrofio... E ad averlo messo in contatto con Daichi e Oikawa, che essendo tra i più grandi e apprezzati dei loro orfanotrofi a volte avevano potuto aiutare con i trasferimenti in altri orfanotrofi e si erano potuti incontrare.

- Speriamo che Daichi lo trovi... Dopo quell'incidente...- mormorò Ryunosuke.

- Vedrai che ci aiuterà comunque, è una brava persona- dichiarò Chikara.

Tanaka annuì.

- A proposito, chissà cosa sta succedendo in questa casa...- mormorò.

- Cosa intendi?- gli chiese Chikara.

- Kenma adesso dorme con Kuroo, Akashi si è tenuto Bokuto in infermeria... Noyassan ci manca poco... Tsukishima oggi ha quasi sorriso mentre parlava con Yamaguchi, e adesso Kageyama e Hinata hanno deciso che è il loro turno di un giretto fuori- commentò Ryunosuke.

- Davvero?- Chikara si avvicinò alla finestra e guardò fuori: in effetti, fuori c'erano Hinata e Kageyama, uno davanti all'altro.

- Che strano...- mormorò - però è vero, in questi giorni sono successe un po' di cose-.

A partire da Suga, che sembrava sempre più con la testa fra le nuvole dalla partenza di Daichi, a tutti quei nuovi comportamenti.

- Manchiamo solo noi- rise Ryunosuke; si rese conto con un attimo di ritardo di quanto potesse essere fraintesa quella frase e diventò completamente rosso.

HAIKYU: FARM OF LIBERTYWhere stories live. Discover now