CAPITOLO XXIV.

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- Ci siamo tutti? Siamo pronti? Manca qualcuno?- chiese Koushi, voltandosi per osservare, per l'ennesima volta, i ragazzi dietro di lui.

- Siamo tutti Suga, non temere: accoglieremo Daichi e Terushima al massimo- dichiarò Asahi.

- Esatto! Faremo una grande festa di bentornati! Kageyama ha pure fatto la torta- dichiarò Yu, che si trovava sulle spalle del ragazzo.

- Mi avete obbligato- borbottò il moro, la mano stretta in quella di Hinata.

- Andiamo Bakageyama, festeggiare è più divertente con i dolci!- esclamò Shoyo con un sorriso.

- Il piccoletto ha ragione! È sempre meglio festeggiare con tanti dolci!- esclamò Koutaro, spalancando le braccia... O meglio, un braccio solo, visto che l'altro lo teneva intorno alle spalle di Akashi.

- Bokuto-san, potremo festeggiare poco: probabilmente avranno tante notizie da darci- fece notare Keiji.

- Akashi ha ragione, cerchiamo di rimanere composti- aggiunse Kyoko.

- Sperando non ci siano cattive notizie- mormorò Hitoka.

- Non preoccupatevi, nessuno di noi si è dimenticato la situazione in cui siamo- affermò Koushi, che stava continuando a guardare verso il bosco, in attesa.

- A te piacciono i dolci?- chiese Tetsuro, voltandosi verso Kenma.

Il biondo alzò la mano, facendo cenno di qualcosa di piccolo.

- Le caramelle eh?- mormorò Tetsuro, leggermente pensieroso; Kenma serrò le labbra: prima o poi... Gliel'avrebbe detto.

- Sei felice che Terushima stia tornando?- chiese Tadashi.

- Mi aspettavo di trovarti in ansia, non curioso- commentò Kei.

Il minore arrossì leggermente.

- Mi hai detto che ti piaccio... Mentre lui non ti è mai piaciuto, no? Non ho niente di cui essere geloso, giusto?- mormorò.

Tsukishima lo fissò: anche se non lo mostrava, era contento che il ragazzo stesse riuscendo a ottenere un po' di fiducia in sé stesso.

- Si, è proprio così. E comunque, non me ne frega se lui c'è o meno: finché rimane vivo, può stare un po' dove vuole- dichiarò il biondo.

Yamaguchi sorrise: quella era già una grande affermazione per Tsukishima.

Sentirono dei rumori e si voltarono tutti verso il bosco, da cui uscirono Tanaka ed Ennoshita.

- Abbiamo sentito la carrozza: stanno arrivando- dichiarò il primo.

- E non ho ancora capito perché siamo corsi qui a dirlo a tutti, invece di aspettarli e farci dare un passaggio- sospirò Chikara, leggermente affaticato dalla corsa.

- Per vedere quello- ridacchiò Ryunosuke, indicando con un cenno del capo Sugawara che aveva iniziato a passarsi le mani sui vestiti, come se si stesse preparando per un appuntamento.

Tanaka ed Ennoshita raggiunsero gli altri, e poco dopo lo sentirono tutti: il suono della carrozza.

Sugawara alzò di scatto la testa mentre il veicolo compariva nella radura in cui si trovava la casa dei ragazzi: alla guida, c'era Daichi.

Il moro respirò a pieni polmoni: era davvero felice di essere tornato... Gli mancavano un po' i suoi amici, e adesso che vedeva che stavano tutti bene si sentiva molto più tranquillo.

Fermò la carrozza a pochi passi da loro e subito lo sportello si aprì.

- Buongiorno a tutti! Vi sono mancato?!- esclamò Yuji, scendendo dalla carrozza, con il sorriso in volto e le braccia spalancate.

HAIKYU: FARM OF LIBERTYWhere stories live. Discover now