LUI non è sociopatico...è proprio folle!

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Draco's pov

Percy Jackson non era un Serpeverde. Quelli della mia stessa casa erano competitivi, antipatici, alcuni cattivi di natura, egoisti, arroganti ma quel tipo...non mi trasmetteva niente di tutto questo. Si poteva dire che era arrogante visto il modo in cui aveva risposto al professor Lumacorno? No...mi sembrava solo...maledettamente annoiato.

Che poi, probabilmente non se ne rendeva conto, ma era bello da togliere il fiato, di una bellezza ultraterrena. Se fossi stato una donna o se mi fossero piaciuti gli uomini e non le donne sarei già caduto ai suoi piedi. Inoltre aveva un'aura strana, attirava le persone e gli sguardi su di sè e al tempo stesso quell'aura spingeva chi lo guardava ad allontanarsi, come una specie di ciclone. E l'occhiataccia che aveva lanciato ai due idioti alle nostre spalle? Probabilmente pure Voldemort in persona se la sarebbe fatta addosso.

Comunque...il dubbio restava. 

- Ma sei sicuro che il cappello ti ha messo nella casa giusta? - chiesi ma Percy non fece in tempo a rispondere che suonò la campana per la fine della lezione e tirai un sospiro di sollievo.

Odiavo sia il professor Lumacorno che le lezioni di Pozione ma dovevo seguirle per i crediti che avevo perso durante il periodo del ritorno di Voldemort. E quel periodo era stato un problema su molti fronti. 

Ora Percy Jackson sembrava avermi preso stranamente in simpatia, tutti volevamo farmi fuori perchè ero un Malfoy e un ex Mangiamorte, e io, difendendo quello sciocco del mio compagno di banco gli avevo probabilmente rovinato la permanenza ad Hogwarts.

- Fine della tortura? - mi chiese guardando gli altri alzarsi.

Trattenni un sorriso. Non aveva imparato la lezione...o semplicemente se ne fregava. La seconda opzione era la più probabile. 

- Si - dissi - Che lezione hai dopo? - 

Lui chiuse il libro e mi passò il programma, fissandomi con uno sguardo innocente che non pensavo fosse capace di fare. Lessi e notai che la McGranitt gli aveva dato i miei stessi orari. 

- Siamo praticamente sempre a lezione insieme - feci - Ora abbiamo...Divinazione, un'altra materia che odio - 

- Anche in stanza - buttò lì.

Lo guardai aggrottando le sopracciglia.

- La Preside, ha detto che mi avrebbe messo in stanza con te - 

- Perchè? - chiesi.

Nessuno stava in stanza con me. Prima perchè ero un privilegiato, ora perchè volevano farmi la pelle. Forse proprio per quello: Percy Jackson era probabilmente l'unico a non aver problemi con il sottoscritto.

- Chissà...bho - disse ma il sorriso storto che mi lanciò, inclinando la testa di lato con fare dispettoso mi fece capire che LUI lo sapeva benissimo invece...e che non me lo avrebbe detto.

- Malfoy!? - 

Lasciai stare Percy per guardare chi mi aveva chiamato e...come avevo intuito dalla voce infatti...

- Granger - sbuffai.

- Anche io morivo dalla voglia di rivolgerti la parola guarda - mi disse incrociando le braccia sotto al seno - Purtroppo sono costretta da causa di forza maggiore - 

- Ti prego arriva al punto senza essere petulante - 

- Come dico sempre: sei stupido e lento - infierì. 

Dovevo. Mantenere. La. Calma.

- Ehi ritira gli artigli - intervenne Percy - Di quel che devi e basta se la compagnia ti dà fastidio - 

La Granger spalancò la bocca, lo guardò, spostò lo sguardo e divenne rossa come un peperone, richiudendo poi la bocca e schiarendosi la voce. 

Come avevo detto, Percy faceva il suo bell'effetto. 

- Il libro - borbottò - Il libro con gli appunti che ti ho prestato l'altro giorno in biblioteca - 

Ah! Ecco cosa voleva! Avevo rimosso quella sua gentilezza dalla mia memoria. 
Non succedeva mai, non che io mi impegnavo più di lei insomma.

- Ti serve adesso? - chiesi alzandomi - Perché sta in camera -

- No. Basta che me lo ridai entro oggi -

Mi strinsi nelle spalle e Percy si alzò a sua volta.

- Te lo riporto a pranzo -

- Mh...ok -  borbottò mentre i suoi occhi vagavano sul viso e il corpo di Percy.

Mi rispondeva ma non mi stava realmente ascoltando.

- Ma cosa dice Weasley se ti vede che mangi con gli occhi un altro? - dissi.

Lei arrossì ancora di più, borbottò qualcosa, forse Maledizioni verso il sottoscritto e se ne andò guardandomi male.

Sospirai.

- Sta attento...da queste parti potresti ritrovarti corteggiato da molte ragazze, è bastato che entrassi in aula per farle sbavare tutte - lo avvisai mentre gli facevo strada nella prossima aula.

Lui si strinse nelle spalle.

- Sono fidanzato - disse - Mi importa poco e niente delle altre -

Lo guardai.
Io non ero mai stato fidanzato in vita mia e avevo quasi diciotto anni, lui aveva probabilmente la mia età e il fatto che lo avesse detto con quella sicurezza mi fece capire che la sua relazione era piuttosto sicura e seria.

- E cosa ne pensa del fatto che tu sei qui e lei no? - chiesi.

Da quanto avevo capito c'era solo lui, lui era l'unico studente straniero. Non si era parlato di altre persone.

- Bella domanda- mi rispose - Sinceramente non ne ho idea. Mettiamola così: non ho avuto modo di fare i bagagli, avvisare la mia famiglia ne tantomeno l'opportunità di dire si lo faccio, no non lo faccio. Mi hanno preso, spedito qua e detto: fai questo e quello, per favore e scusa. Fine della storia di come ci sono finito qua -

Mi fermai in mezzo al corridoio.

- Cioè...ti hanno obbligato? - chiesi.

Sbuffò.

- È la storia della mia vita - rispose scocciato.

E io che mi lamentavo della mia di vita. Cioè, non si stava lamentando...sembrava solo...molto arrabbiato.

Arrivammo alla torre che ci avrebbe portato all'aula di divinazione e lo sentii borbottare qualcosa che non capii. Probabilmente si stava lamentando di quelle benedette scale a chiocciola, lo facevano tutti, era ridicolo in fin dei conti.

- Oh il signor Malfoy ci degna della sua presenza allora - fece la professoressa quando entrai.

Sospirai. Una mossa falsa con insegnanti e alunni e mi avrebbero fatto fuori.
Dovevo sopportare e mantenere la calma.

- Chi abbiamo qui...? - fece poi.

Percy mi aveva raggiunto. Si guardò intorno...fissò la professoressa e quella sgranò gli occhi scioccata.

- La prego non inizi anche lei, d'accordo? - sbottò - Sono tre ore che sono qui e mi sono rotto! Non è un caso se ho la fama di quello che viene cacciato da una scuola diversa un anno si e l'altro pure! E lo faccio, sul serio!! Sto posto lo butto giù prima di andarmene! -

E niente...ammutolirono tutti.

Percy Jackson non era sociopatico...era completamente fuori di testa!

The Worst BodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora