Un motivo per restare

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Draco's pov

Quando aprii gli occhi mi ritrovai accanto il tipo biondo che avevo visto nello studio della McGranitt.
Mi fissava accigliato e con le braccia incrociate al petto.

- Personalmente da Percy me lo aspetto - disse - Ma in fin dei conti se sei suo amico ha senso -

- Di che...stai parlando? - chiesi totalmente confuso.

- Sei andato a zonzo e a fare sforzi dopo una ferita mortale? Ma che ti dice la testa? - mi rimproverò.

Ma...non conoscevo quel tipo e lui non conosceva me, ma mi stava facendo la paternale come se niente fosse.
Ma che cavolo!

- Sono finito in un casino assurdo e ho tutto il diritto di sapere come - spiegai provando ad alzarmi.

Lui mi rispinse sul letto.

- Fatti un favore, non alzarti per i prossimi giorni - mi disse alzandosi dalla sedia su cui era fino ad un attimo prima - O ti ci lego su quel letto -

Lo guardai scioccato e lui rise.

- Oh...ho a che fare con gente più problematica di te e di solito la tecnica funziona - mi informò.

Sbuffai.

- Ma chi ti credi di essere? -

- Un medico...e uno vero. Non come quello che ti ha ricucito alla meno peggio -

Mh...era arrabbiato e avevo come la sensazione che non ce l'avesse con me direttamente.

Lasciai cadere l'argomento. In quella stanza ero solo con lui e avevo l'impressione che se avesse voluto mi avrebbe avvelenato facendolo passare per un malanno.

- Dov'è Percy? - chiesi.

- A parlare con la Preside -

- Perc...- non feci in tempo a chiedere altro che la porta della mia camera si aprì e la ragazza di Percy, seguita dall'altra, entrarono.

- Sei sveglio? - mi chiese scrutandomi con quei suoi occhi che ricordavano una tempesta in corso.

- Non farlo stancare - disse il biondo.

Lei fece un gesto di noncuranza.
La guardai e, inquietante ma vero, mi fece pensare ad Hermione. Aveva quello stesso sguardo di superiorità, e non perché era antipatica ma per dato di fatto: era più intelligente, lo sapeva e non faceva niente per nasconderlo.

- Ho una proposta da farti - mi disse incrociando le braccia sotto al seno - Sei disposto ad ascoltarmi? -

Lanciai uno sguardo al biondo e provai ad alzarmi di nuovo. Lui mi fulminò ma poi scosse il capo e mi ignorò.

Sospirai e mi misi seduto con non poca fatica. La guardai negli occhi, cercando di sostenere il suo sguardo; l'aveva pericoloso ma non era insostenibile come quello di Percy, quindi potevo farcela.

- Vieni in America con noi. Sei un semidio e il Campo Mezzosangue è casa nostra quanto tua. E comunque lì saresti al sicuro, nessuno cercherà di ucciderti, non per davvero - mi disse serissima.

La fissai sgranando gli occhi.
Lasciare...la scuola? Casa mia? Mia madre?

- Non devi rispondermi subito ma pensaci, ok? - disse subito dopo - Ci renderesti le cose più facili e temo che non sarà così semplice estirpare il problema che ti riguarda. Se ti vogliono morto ci proveranno più volte, non so quanto sia fattibile per te, tentare in questo modo la sorte, per quanto Ecate possa chiedere l'aiuto di Percy, non può farti da balia per il resto della tua vita -

- Annabeth...in questo modo non gli stai dando molto margine di scelta - intervenne l'altra ragazza.

- Si invece, ma è giusto che sappia come stanno realmente le cose - le rispose - Non mi piacciono le mezze frasi ed è stato lui a dire che non vuole più restare all'oscuro -

La mora sospirò.

- Datti del tempo - mi disse poi guardandomi - E ignora Annabeth, il suo è istinto di conservazione...per Percy, visto che ne è sprovvisto -

Annuii e mi fissai le mani.
Ci riflettei, sul serio...cosa avevo lì?
Gli amici che mi erano stati dietro per il cognome e che appena la mia famiglia era andata in declino mi avevano voltato le spalle?
Un padre in prigione che per altro avevo sempre odiato? Senza contare la sua improvvisa voglia di farmi secco.
Mia madre? Forse mi sarebbe costato, ma quanto realmente? Non è che avevamo chissà che rapporto...era sempre stata...la degna consorte di un Malfoy.
La scuola? Ma manco per sbaglio.

- Non credo di doverci pensare molto - ammisi - Non ho nulla che possa farmi restare qui, a costo da farmi rischiare la vita, insomma. E dopo quello che è successo negli ultimi anni...l'unica cosa che vorrei è allontanarmi da questo posto e non mi riferisco solo alla scuola, disgraziatamente -

Si scambiarono tutti e tre uno sguardo strano. Sembrava quasi che si aspettassero una risposta diversa.
Ma sul serio...non avevo nulla che ne valesse la pena.

- Non guardatemi così - dissi - Non ho nulla qui, ve l'ho detto e sono anche piuttosto disprezzato -

- Mh...ok - disse Annabeth - È stato più semplice di quello che mi aspettassi -

La guardai confuso.

- Ma scusa, Percy non vi ha raccontato nulla? - chiesi.

- In realtà ci aveva detto un'altra cosa, anche, ma a quanto pare la sua era solo un'impressione...errata, tra l'altro - disse il biondo.

- Perché? Secondo lui non avrei accettato? -

Si scambiarono di nuovo un'occhiata strana, come se fossero indecisi se farmi notare una cosa ovvia oppure lasciarmi nella mia ottusità.

- Ma tu non hai una ragazza, idiota? - chiese una voce maschile facendo saltare tutti.

- Cazzo fai! - esclamò il biondo.

Nico era, letteralmente, apparso da un angolo buio della stanza.

- Ancora così? Dopo due anni di relazione, Will? - chiese al biondo.

Lui sospirò.

- Non puoi biasimarmi se non me lo aspetto. Accetto tutto di te, ma mi fai prendere i colpi - replicò l'altro.

Nico scosse il capo e poi puntò i suoi occhi neri come la pece su di me.

- Allora? Ce l'hai o no la ragazza? - mi chiese.

Battei le palpebre...ragazza? La mia ragazza?
No...non potevo considerare...Hermione, la mia ragazza.
Non ci eravamo mai dati un'etichetta o niente del genere. Ci frequentavamo senza impegno.

- No...Granger non è la mia ragazza - risposi, dubbioso però.

- Riformulo allora...non è la tua ragazza ma sei consapevole che se vieni in America con noi non la vedrai più, vero? - mi fece notare - Devo farti il disegnino per fartelo capire? -

- Ah... - mi scappò.

No...in effetti non ci avevo pensato ma...

...ma...

The Worst BodyguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora