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1 settembre 2007
Oggi sono 10 anni da quel maledetto giorno dove Tom, nonché il mio migliore amico, spalla destra, persona più importante per me, è stato investito andando in coma per causa mia. Anche se Simone e Bill mi dissero più e più volte che non fosse colpa mia io non gli ascoltavo, perché sapevo che era tutta colpa mia.

Siccome il 18 giugno ho fatto 18 anni ho deciso di tatuarmi sul braccio, in una zona ben visibile, la frase che dissi a Tom mentre era in coma, cioè "io e te, per sempre insieme senza mai dirci addio"
Spero che questa frase si realizzi, perché ad oggi non ho notizie ne di Bill ne di tom.

23 settembre 2007
La scuola era già ricominciata da un po' e già mi ero scocciata, però mi toccava andarci.

Questa sono io

Questo è il mio outfit

Scesi da casa, salutai mia madre e con le cuffie mi iniziai a incamminare per andare a scuola. Appena arrivai in classe mi sedetti in ultima fila nei miei due banchi vuoti e aspettai l'inizio delle noiose lezioni. Appena la campanella suonò eravamo già tutti in classe ma dopo qualche minuto dalla porta entrarono due ragazzi; uno molto magro e alto, con stile emo, matita nera negli occhi mentre l'altro indossava vestiti molto ma molto larghi, cappellino e una fascia con dei dread raccolti in una coda. Appena visti mi parvero famigliari, ma non ci pensai molto.

"Ciao a tutti! Noi siamo i gemelli Bill e Tom,siamo lieti di conoscervi!"

Dopo aver saputo i loro nomi mi insospettii leggermente ma non ebbi il tempo di pensarci che subito la professoressa disse a Tom di sedersi nel banco vuoto attaccato al mio. Appena venne mi fece un cenno come saluto e mentre la prof spiegava parlammo un po' per cercare di conoscerci. Avevo le maniche della maglia sopra il braccio per il caldo, quindi la frase che dissi a Tom mentre era in coma si poteva vedere e leggere molto facilmente, e dopo un po' che Tom fissava il mio tatuaggio finalmente mi fece quella domanda:

"se posso chiedere...quella frase è riferita a qualcuno o ha un significato specifico?"

Dopo poco che mi fece la domanda gli risposi subito e gli raccontai tutta la storia che c'era dietro quella semplice fase, e anche se non lo voleva dimostrare, si capiva che era un po' stupito, come se sapeva che quella frase era riferita a lui.

Appena finirono le lezioni, Tom iniziò ad andarsene e io andai da Bill per fare amicizia, e soprattutto per vedere se era quel Bill.
Si mostrò molto gentile e aperto, proprio come era sempre stato, e poco dopo mi chiese subito del tatuaggio perché quella frase gli sembrò molto familiare, e con qualche lacrima che scese, gli raccontai tutto. Lui restò molto stupito, ma non sapeva ancora il mio nome e mentre glielo stavo per dire scoppiò in lacrime e mi abbracciò dicendo: "Stacy! Quanto mi sei mancata..."

Dopo che finì di abbracciarmi gli chiesi di sua madre Simone e mi disse che era morta nel 2005 quindi sono ritornati qui a Lipsia e fortunatamente la loro vecchia casa non era stata comprata e che quindi sarebbero tornati ad essere i nostri vicini di casa.
A quelle parole stavo per scoppiare di gioia ma mi trattenni.
Quando arrivammo Tom era già entrato a casa sua mentre Bill è venuto un attimo con me a salutare mia madre. Dopo essere usciti da casa mia andai a casa di Tom e Bill, la vecchia casa in cui dentro c'è metà della mia infanzia.

Appena entrai Tom sembrò molto confuso e corri subito ad abbracciarlo ma lui non ricambiò molto, ma non capivo il perché... Bill mi chiamò un attimo in camera sua e mi spiegò che nel 1999 si risvegliò dal coma, ma quella botta alla testa che prese gli causò alcuni problemi di memoria e alcune persone, cose o eventi accaduti prima non se li ricorda, e in questo caso si dimenticò, in parte, di me.

Io e te,per sempre insieme senza mai dirci addio - Tom KaulitzWhere stories live. Discover now