Gelosie e paure

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La festa di fine estate era uno dei momenti più attesi in città. Era il luogo dove i più influenti politici, manager e uomini d'affari si ritrovavano per discutere delle faccende che li avrebbero resi impegnati da settembre in poi. E la famiglia reale, naturalmente, era la più grande protagonista della serata, motivo per il quale la Regina da settimane aveva obbligato Wilhelm a provarsi eleganti vestiti, provare discorsi, memorizzare facce e volti degli ospiti. Era una serata memorabile, tutti gli anni.

Per tutti, tranne che per Wilhelm che ogni anno si ritrovava in mezzo a volti sconosciuti, a fingere sorrisi e parole cortesi tutta la sera, sognando la fine di quella stupida festa. Da quando mancava Erik, poi, tutto era molto faticoso. Il biondo ricordava teneramente il modo in cui il fratello cercava ogni anno di alleggerirgli la serata: prima con qualche scherzo agli ospiti, poi giocando a nascondino nel palazzo o intrufolandosi in cucina per rubare qualche stuzzichino. Erik rendeva tutto molto più divertente e in momenti come quello gli mancava da morire. Ma anche quell'anno Wilhelm poteva considerarsi fortunato: al suo fianco, per la prima volta, c'era il suo ragazzo Simon. Il principe aveva avuto il permesso dalla Regina per invitarlo, in quanto la loro relazione era ormai cosa nota da mesi.

Un motivo per consolarsi, aveva creduto Wilhelm. O almeno così pensava fino a quel momento, seduto da ormai venti minuti su uno sgabello in un angolo della sala ricevimenti, dove si stava tenendo la serata. Il ginocchio del biondo, infatti, continuava ad alzarsi e ad abbassarsi a causa dei movimenti nervosi che il principe stava facendo con la gamba destra. E i discorsi che imprenditori e politici stavano facendo da minuti interminabili risultavano solo un sottofondo fastidioso, perché i suoi occhi erano fissi sul suo ragazzo dall'altra parte della stanza. Sul suo ragazzo e sul figlio di un uomo d'affari di Stoccolma che da quasi mezz'ora lo stava tenendo in ostaggio coi suoi discorsi. Discorsi che a Simon non sembravano dar fastidio, a giudicare dai sorrisini che gli rivolgeva e le innumerevoli volte in cui allungava la testa all'indietro per via di lunghe risate.

Wilhelm strinse più forte il bicchiere nella sua mano e ingoiò un altro sorso di vino.

Che diavolo avevano da ridere da così tanto tempo? Perché Simon era così interessato a quello che quello sconosciuto stava dicendo? E soprattutto perché quell'idiota ci stava provando così spudoratamente col suo ragazzo?

Se non si conoscesse abbastanza, Wilhelm avrebbe detto di essere un po' geloso.

Okay era tremendamente geloso. Tanto da impazzire.

Cercò di darsi un contegno e mentre si sistemava il colletto della camicia vide con la coda dell'occhio Simon fare un cenno al suo interlocutore e tornare nella sua direzione sorridente.

Wilhelm cercò di ricomporsi e far sparire, senza troppo successo, il muso lungo che si era incollato sulla sua faccia da troppi minuti.

«Questa festa è pazzesca» esordì Simon con tutto il suo entusiasmo.

«Già» commentò solo Wilhelm buttando giù un altro sorso di vino.

«E sto conoscendo un sacco di persone fantastiche, Wille»

«Oh questo lo vedo» commentò il principe con un tono più acido di quanto avrebbe voluto. Si maledì mentalmente per averlo fatto.

«Che ti prende? Qualcosa non va?» chiese il corvino notando lo strano atteggiamento del suo ragazzo.

«No Simon, sono solo stanco. Vorrei solo andarmene in camera a dormire»

«Ti posso presentare una persona?»

Wilhelm sbiancò, intuendo subito di chi si trattasse. "L'idiota" pensò.

«Amore non so se-»

Young Royals - Moments in the sunWhere stories live. Discover now