Fra colori e ombre

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«L'hai mancata! Ho vinto io»

«Cosa? Me l'hai lanciata malissimo, come potevo prenderla?»

«Sono solo scuse, non vuoi ammettere che a questo gioco sei pessimo, Simon»

Il sole era ormai in procinto di tramontare mentre Simon e Wilhelm si godevano gli ultimi istanti di un lungo pomeriggio passato insieme, nel giardino del Palazzo Reale, a fare un picnic preparato per loro dai maggiordomi del Principe. In particolare, i due ragazzi si stavano sfidando a una gara di noccioline e a cercare di prendere al volo quanti più semi possibili.

Una vittoria netta per Wilhelm, 7-4, e allo stesso tempo una sconfitta che il corvino non voleva assolutamente ammettere.

«Me le hai tirate tutte storte, mi stavo per spezzare il collo» si lamentò Simon.

«Bla bla bla, sento uno strano ronzio, tu lo senti?» lo prese in giro il biondo.

«Scemo – disse non riuscendo a trattenere una risata – almeno dammi un premio di consolazione»

Wilhelm sorrise, prima si sporgersi verso di lui e lasciargli un bacio a stampo che fece durare più di qualche secondo.

Simon lasciò la posizione seduta in cui si trovava e distese la schiena fino a poggiarla sulla coperta. Wilhelm si posizionò meglio di fianco a lui, tenendosi sollevato con un gomito e continuando a guardare il ragazzo di fronte a lui.

«Che c'è?» chiese infatti il riccio sentendosi osservato.

«Nulla, mi piace guardarti. Lo sai che questi momenti mi trasmettono tranquillità».

Ed era vero. Wilhelm gli aveva raccontato spesso quanto la vita a Palazzo fosse complicata e stressante, soprattutto nell'ultimo periodo. E Simon conosceva bene i giorni in cui tutto diventava per il principe semplicemente troppo da sopportare. E cercava di esserci per lui, quanto meno cercava di rasserenarlo il più possibile semplicemente prendendosi cura di lui e ascoltando quello che aveva da dire.

«Va tutto bene?» chiese quindi Simon.

«Sì, è tutto okay» rispose il biondo carezzandogli i ricci e spostandogli delicatamente qualche ciuffo dalla fronte.

«Wille?» provò ad insistere il corvino

«Sto bene, davvero. È solo che certi giorni qui mi sento davvero...solo. Passeggio per questo giardino e mi sembra tutto estremamente enorme. Con te invece sto bene. Tu rendi questo posto......il posto giusto. Capisci?»

"Tutti i posti diventano il posto giusto con te" avrebbe voluto dirgli Wilhelm. Si sentiva come se tutto intorno a lui fosse sempre estremamente grigio e nebuloso, o almeno fino a quando una mano non lo trascinava con sé e lo portava a vedere tutto finalmente a colori. Il principe aveva ritrovato anche in una canzone di Taylor Swift la perfetta descrizione di come si sentiva: "You showed me colors you know I can't see with anyone else".

«Okay. Ma se hai bisogno di parlare sono qui, lo sai»

Wilhelm fu quasi per rispondere, quando un rumore stridente seguito da un urlo improvviso attirò l'attenzione di entrambi.

«Non va bene. Non va bene per niente, cosa state combinando? È tutto sbagliato!»

La voce della Regina era inconfondibile e risuonava per tutto il giardino.

«Oddio ci risiamo, meglio andare a vedere che è successo» disse allarmato il biondo.

I due ragazzi si alzarono e lasciarono la coperta dove avevano consumato il picnic per dirigersi all'entrata dell'edificio. Qui trovarono montagne di documenti sparsi nel pavimento, tre consulenti della regina cercare di prendere appunti e la dama di compagnia della reale provare a calmare la madre di Wilhelm.

Young Royals - Moments in the sunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora