1.14 - BEVERLEY 💋🔞

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TW: questo capitolo contiene linguaggio volgare e descrizione di pratiche sessuali che potrebbero non essere gradite da tutti.

Scivolo dal materasso e mi metto sotto la struttura del letto. Mi faccio schifo da sola, ma non è una buona cosa che Jane scopra che il suo ragazzo mi scopa. Beh, stavolta mi sono fatta scopare io. Ma le altre...

Lasciamo perdere.

La voce di Jane si avvicina e il letto si muove. «Patrick, tesoro! Ho deciso di farti una sorpresa. Sono arrivata alle due dall'aeroporto».
La rete si abbassa, quasi mi è addosso. Mi schiaccio e il freddo del pavimento mi investe la pancia. Per fortuna sono puliti, in questo albergo. Non mi va di diventare tutt'uno con la polvere.

«Non ti ho detto niente perché probabilmente eri già a letto» continua lei.

Certo, è andato a letto dopo essermi venuto addosso.

«Ho una sorpresa per te. Ho portato un preservativo. Sai, ancora non so se posso prendere la pillola. Però so che ne hai voglia».

«Jane, è mattino e io~» la voce di Mandy è molto confusa.

«Non fare il timido» dall'altra parte qualcosa di rosa scivola sul pavimento, poi un paio di mutandine e una camicetta.

La bozza del materasso si muove verso il centro, c'è un silenzio interminabile in cui non riesco nemmeno a respirare.

Jane sbotta. «Se questo è il massimo del duro, potresti tenerlo attaccato mentre... Sì insomma, mentre sfreghi».

«Proviamo» la voce di Mandy la asseconda. Ha l'entusiasmo di un bambino che deve mangiare i broccoli per far felice la mamma.

Le molle cigolano, poi la voce di Jane ferma di nuovo il movimento «Aspetta, mi metto la maschera, così mi concentro meglio».

La maschera?

«Ecco, adesso ho gli occhi chiusi».

Gli occhi chiusi?
Sfido il destino e metto appena la testa fuori dal bordo del materasso. Oh, cazzo, ha la maschera per dormire? Si fa dare con la maschera da notte? Puttana miseria, se c'è una cosa che a me piace è vedere la faccia di chi mi scopa.

Mandy si è accorto che sono sbucata da fuori. Mi manda un'occhiataccia mentre sta alternando lo sfregamento sulla vulva di Jane e il menarselo con la mano. Ma è moscio in maniera vergognosa e non riempie nemmeno il cappuccio.

Jane è sul letto a gambe divaricate con le braccia lungo i fianchi, stile bambola gonfiabile. Ma forse una bambola gonfiabile avrebbe più motivo di essere. La situazione è così assurda che una risata interna mi scuote e mi trattengo dallo scoppiare in un grido di ilarità.

Ma in tutto questo, mi è venuta un'idea e gli lancio un mezzo sorriso. Penso che sia il momento di fare un po' di terapia di coppia.
In silenzio sbuco da sotto la rete. Mandy spalanca gli occhi come per dire "se ti vede sono cazzi".

Io per tutta risposta gli volto le spalle, appoggio il piede sul comodino accanto al letto in modo da alzare bene una gamba, poi mi metto a novanta gradi, così che che possa vedere per bene in mezzo alle mie gambe. Con l'indice e l'anulare apro le labbra e inizio sfregare il medio su e giù sulla vulva. Mi infilo un dito dentro, poi due, poi me le passo sulla clitoride, facendogli vedere bene quello che sto facendo.

«Oh cazzo» ansima.
«Che c'è, tesoro?» domanda Jane.
«No, niente, rimani così, va benissimo».
Mi giro, da sopra la spalla noto che il suo arnese ora è abbastanza tirato da riempire il preservativo. Continuo a masturbarmi.
Lui si morde le labbra mentre mi osserva, rapito «Oh, sì, così...» deglutisce.
«Ti piace?» interviene Jane, che è esclusa dalla nostra complicità.
Mandy si sta sfregando sul clitoride di lei, ma è fisso sulla mia fica «Continuate. che mi rimane duro».
Jane annuisce «Io? Sì, continuo. A fare cosa?».
Gli sorrido da sopra la spalla. So che sta dicendo a me.
«Aprite quella fica. Voglio vederla bene bella bagnata e rossa».
«Patrick! Ma come parli?».
«Così, andate così».

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