28. TI HANNO MAI FERITO?

205 27 22
                                    

pov nicola:
sento l adrenalina scorrermi nelle vene, non mi sentivo da tanto così, mi inizio ad avvicinare lentamente a lui non distogliendo mai lo sguardo dal suo.
sta in piedi davanti a me, in questa posizione riesco ad accorgermi meglio della differenza di altezza, mi arriva a metà spalla e ciò lo rende più appetitoso.
"- com è andata l uscita romantica con william?-" domando sorridendo per prenderlo un po in giro,
"- non sono andato a nessuna cena romantica tantomeno con william-" dice lui abbastanza schifato.
"- ti piace giocare con i ragazzi e ragazze che ti stanno sotto?-" gli domando in tono accusatorio,da un lato so che non è quel tipo di persona ma vederlo uscire con william soli soletti, dopo averlo schifato, mi ha fatto sorgere qualche dubbio.
"- non gioco con nessuno io, purtroppo semmai è il contrario-" sussurra lui abbassando il viso interrompendo il nostro gioco di sguardi, percepisco sal suo comportamento che ora è diventato serio.
"- perché allora lasci che gli altri giochino con te se lo sai?-" gli domando curioso affiancandolo, lui a questo punto solleva il viso per guardarmi, forse stranito dalla mia domanda insolita, i suoi occhi esprimono fin troppe emozioni, tristezza, stanchezza e il desiderio di essere compreso.
lui non sembra più impaurito e si siede su un banco, io lo imito affiancandomi a lui, le nostre gambe si toccano e basta questo contatto a farmi sentire strano, come in balia di un tornado.
"- perché sono troppo buono ecco perché-" dice lui dondolando le gambe, lo osservo, "- tutti si approfittano sempre delle persone buone-" dice lui, "- non proprio tutti tutti, guarda i tuoi amici-" dico io quasi mostrandogli un mezzo sorriso.
"- vabbè ma loro erano scontati, ma la maggior parte delle persone trova più semplice approfittarsene e ferire l altro-" dice guardandosi i piedi.
"- ti hanno mai ferito?-" domando, lui solleva nuovamente il capo nella mia direzione e i nostri visi ogni volta sono sempre più vicini, "- si a te?-" mi domanda lui.
mentre mi risponde si lecca distrattamente le labbra, facendole risaltare ancora di più alla luce della luna che si infiltra dai vetri del laboratorio, il mio sguardo cade su di esse rimanendo incollato lì.
"- sì-" sussurro con un filo di voce, eccome se mi hanno ferito, ucciso e affondato a dir la verità,
"- puoi capirmi dunque-" dice come sollevato,
"- diciamo di sì dai-" dico, posso capirlo per modo di dire perché le ferite che abbiamo sono completamente diverse e non hanno nulla in comune se non essere ferite e fare tanto male.
"- perché eri qui?-" mi domanda lui cambiando argomento, "- stavo cercando una cosa che ho perso stamattina-" mento io, è una scusa credibile visto quello che è successo qui stamattina.
"- veramente scusami da morire non volev-" inizia a dire io ma lo blocco tappandogli la bocca, appena la pelle della mia mano tocca le sue labbra scopre che sono morbide e bagnate.
"- shh non dire nulla-" sussurro ad un passo dal suo viso, il suo respiro mi colpisce dritto in faccia non dandomi per niente fastidio.
quando inizio a levare la mano lentamente, ci troviamo in silenzio ad osservare le labbra dell altro, continuo a pensare alle parole di alex ma dall altro lato la mia paura di deludere strecatto mi ferma dal vivere la mia vita, solo che lui fa scomparire
quest ultimo lato in un secondo.
pogia la mano delicatamente sull occhio gonfio per poi scendere ad accarezzare la mia guancia verdognola, chiudo gli occhi spaventato ma allo stesso tempo innamorato di queste attenzioni, non le ricevevo da tanto e mi mancavano.
"- ti fa ancora tanto male?-" domanda con la voce da bimbo, il fatto è che non capisco se questi gesti sono spontanei casuali oppure lo sta facendo apposta per mandarmi a pezzi, perché se è così ci sta riuscendo.
non riesco a parlare, sono sull orlo di un precipizio,
"- per caso senti freddo? sei veramente congelato-" ride lui continuando ad accarezzarmi il viso, la sua risata mi vibra in tutto il corpo, non l ho mai sentita prima d ora e ora che l ho sentita mi sento peggio di prima.
"- tu sei bollente invece-" constato io accarezzandogli il collo, la sua pelle è liscia e davvero caldissima, noto il suo sguardo sicuro vacillare per un istante, facendomi capire che non sono solo io quello che sta vivendo il momento più tragico e strano della sua vita.
la mia mano non si ferma e incontrollata sale sul suo volto per poi sfiorare le sue labbra con l indice, lui chiude gli occhi e le schiude come se arreso a questo contatto e allora se si arrende lui perché non posso arrendermi anche io?
così mi arrendo al momento e lo bacio, subito il calore delle sue labbra mi inonda quasi scottandomi, è buono da morire.
bordo e lecco le sue labbra cercando di non mordere troppo a fondo, anche se ciò stuzzica il mio appettito, lui ricambia il bacio mantenendo le mani sul mio viso.
le mie scendono sui suoi fianchi, cingendoli completamente, per la prima volta sento la pelle riscaldarsi ed è una sensazione piacevole.
qualche volta mi accorgo di divorare le sue labbra troppo voracemente siccome mugola e così mi faccio perdonare rallentando la velocità ma non la foga.
mi sento vivo dopo 10 anni e questa cosa mi piace da morire anche se mi spaventa altrettanto quando vediamo una luce nel corridoio.
"- stanno facendo i controlli cazzo-" sussurra lui sulle mie labbra, sentirle muoversi e adattarsi ad ogni parola alle mie mi ha fatto venire le vertigini.
"- vieni-" dico afferrandolo per il polso, scorgo un grosso armadietto aperto e mi infilo dentro portandomelo appresso per poi chiuderci.
c è poco spazio, giusto per una persona infatti lui è completamente appiccicato a me, "- sei pazzo?-" mi dice lui contro ma l unica cosa che posso fare e zittirlo mettendogli il braccio sulla bocca.
dalle fessure vediamo le torce dei controllori illuminare il laboratorio, lui cerca di non muoversi ma qualsiasi cosa faccia lo percepisco.
la suo schiena è appiccicata al mio metto e il suo sedere al mio bacino, precisamente sul mio membro che sembra piacergli molto questa posizione.
non mi emozionavo così da tanto infatti trovo difficilw contenermi, credo che lui lo stia sentendo che sono visibilmente eccitato, siccome il mio membro gli sta spingendo contro, è una sensazione eccitante da morire ma allo stesso tempo dolorosa perché non posso e non devo fare nulla.
"- puoi perfavore almeno stare fermo?-" domando come una supplica, ma lui appena sente che i controllori sono entrati dentro stringe tutti i muscoli compresi quello del sedere e in un attimo mi trovo stretto fra le sue natiche; o mio dio.
"- federico puoi perfavore evitare di stringere tra le tue natiche il mio cazzo? non posso prometterti sennò che quando usciremo da qui non ti venga addosso e finisca quello che abbiamo iniziato-" gli sussurro io.

SPAZIO AUTRICE:
eh beh ragazzi credo che oggi possiate andare a letto contenti, vi ho accontentato finalmente, ma ricordatevi che dopo una cosa bella poi arrivano mazzate..🙃 (scherzo ragazzi vi voglio bene🫶🏼)
notte e sogni d'oro ❤️

LA VITA NON È UNA SOLAWhere stories live. Discover now