41. SILENZIO ASSORDANTE

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pov nicola:
mi sveglio non appena intravedo la luce filtrare nella stanza dalle tendine bianche della stanza, apro piano le palpebre pesanti per tutta la giornata di ieri, tra pianti e stanchezza, e subito quello che mi balza
all occhio è il corpo seminudo di federico addormentato sul mio.
tutte le immagini di questa sera mi tornano in mente facendomi finire di nuovo, per un attimo,
nell uragano pieno di emozioni che ho vissuto stanotte.
non passavo una nottata così da anni ormai e ora che ci penso iniziano ad arrivare i primi sensi di colpa e la solita vocina che mi bisbiglia nell orecchio che ho sbagliato e sono certo che appena federico non ci sarà più le darò ragione e ci cascherò nuovamente.
alcune volte penso che le cose che dice alex sono vere e cerco pure ti attuarle e mi piacciono quando mi ci ritrovo, ma tanto so che non ci potrò mai credere veramente perché qundo rimarró da solo con me stesso tutto tornerà come prima e mi sentirò perfino più in colpa e più amareggiato.
mi strofino gli occhi per essere sicuro che non me lo sto immaginando ma quando levo le mani sta ancora li e capisco che non sono allucinazioni dovute allo svenimento di ieri pomeriggio.
guardo a terra e vedo la sua maglia giacere ai piedi del lettino, guardo la sua schiena nuda distesa sul mio petto per poi siffermarmi sul suo viso addormentato.
sembra più tranquillo rispetto a ieri sera ma noto come anche le sue palpebre siano poco gonfie e arrossate come le mie.
sento il suo cuore battere contro il mio, è tranquillo, come anche mi arriva regolare il suo respiro sul mio collo facendomo rabbrividere quasi ogni volta.
non mi ricordavo come fosse sentirsi così in estasi e pieni di adrenali ma devo ammettere che riprovarci non è stato affatto male, anzi mi è piaciuto molto.
"- federico dobbiamo svegliarci, devi andare a lezione-" dico io con voce abbastanza dolce, squotendolo un poco, lui mugola stanco iniziandosi a muovere su di me ma perfortuna , prima che possa fare danni come l altra volta, si sveglia quasi subito.
nonostante ciò mi è bastato sentirlo poco di più su di me da far risvegliare quella parte di me che ho scoperto di avere ancora ieri sera, credevo sinceramente che si fosse seppellita e che non sarebbe più riemersa e invece eccome se è riemersa anche straripando direi.
"- buongiorno-" mi dice lui con la voce impastata dal sonno, sorrido incapace di parlare, mi fa questo effetto strano, come se io abbia un nodo alla gola che mi impedisca di parlare quando lui mi tocca o anche solo guarda.
"- come stai?-" mi domanda alzandosi dal mio corpo, lo guardo aggirarsi per la camera in tutta la sua leggiadria e innocenza, qualsiasi movimento fa, anche se normale o spotaneo fa scattare in me una strana reazione che mi percuote dall interno.
cammina per la stanza disinvolto, senza curarsi della mia presenza che lo osserva fisso seza riuscire a staccargli gli occhi di dosso, raccogliendo la sua maglia da terra  per poi indossarala sempre con la sua solita semplicità.
, "- tutto bene-" dico mettendomi seduto per svegliarmi un po e eper uscire dallo stato di trans in cui sono, lui si volta verso di me e mi sorride, felice della notizia; la sua bontà mi distruggerá prima o poi.
mi distrugge sopratutto notando che con me non lo fa come con tutti, ossia in modo forzato, ma lo fa sinceramente e ciò mi manda totalmente fuori di testa, non capisco perché proprio con me.
perché si interessa sul serio a me?
perché non può fingere come con tutti?
forse perché da un lato gli ho vietato di mentirmi ma dall altro lato l ho sempre notato che lo fa come se fosse una cosa istintiva e non capisco il motivo per cui io e lui ci comportiamo così istintivamente.
"- quando ti rilasciano?-" mi domanda lui, lo osservo mentre si siede a terra per mettersi le sue converse nere rovinate e dipinte che indossa sempre.
"- la dottoressa mi ha detto che se i controlli di oggi vanno bene da domani posso tornare-" gli spiego io, lui annuisce e rimaniamo a fissarci senza nulla di cui parlare.
ci osserviamo e basta ma questo silenzio vale più di mille parole, è un silenzio fin troppo rumoroso per me, è quasi assordante e mi fa scopiare la testa per poi farmi ronzare le orecchie.
dopo esserci guardati per almeno 10 minuti negli occhi senza proferire parola, lui esce dalla stanza siccome sono le sette e mezzo e lui tra mezzora deve stare in classe e deve ancora prepararsi.
non appena va via, come già sapevo e immaginavo torno ad essere solo con le mie paranoie che prendono vita,appena mette fuori dalla stanza federico.
la vocina del diavolo inizia a parlarmi nell orecchio iniziandomi a rinfacciare tutto quello che ho fatto che però io per tutto ieri sera ho reputato giusto.
il volto di strecatto morto mi compare davanti come una visione, il volto sciupato e pallido macchiato di sangue dopo anni mi riappare in tutto il suo dolore.
l onbra dell assassino mi appre difronte con un sorriso smagliante bianco latte che mi rinfaccia ogni cosa che ho fatto facendole sembrare le cose peggiori che possa aver mai fatto.
ci sono due frasi principali che ripete, la prima è che non mi metito tutto ciò e la seconda volta è che così sto tradendo strecatto e lo sto dimenticando.
mi soffermo più che altro sulla prima, "- perché non dovrei meritarmelo? che ho fatto per non meritarmi qualcosa che può farmi stare bene e non depresso come al solito?
non mi pare di aver fare nulla di male ma forse mi sbaglio e ho fatto qualcosa terribile e quindi non mi merito nulla e quindi anche alex e gli altri si sbagliano riguardo la mia felicità, siccome evidentemente non me la merito.
possibile che i miei migliori amici che mi conoscono da una vita si sbagliano su qualcosa di così importante e invece abbi ragione un pazzo sconosciuto?
non faccio in tempo a provare a rispondere a questa domanda, che alle otto precise arriva la dottoressa in camera e inizia con le solote procedure.

SPAZIO AUTRICE:
mhmhmh raggazzi che succede qui, la situa si fa strana e interessante;))
spero vi stia piacendo tutto cio e vi auguro buona giornate e buona notte, muah💋💋

LA VITA NON È UNA SOLAWhere stories live. Discover now