Fase dell'accettazione parte 1

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Capitolo sei: Fase dell'accettazione parte prima

Ritornò nel deposito, vide Mattia in un angolo con le mani sulla faccia

<< Sono cretino>>

disse disperato

<< Bravo ci sei arrivato alla fine>>

Alzò il viso e vide la nuova Tea, vestiti logori, occhi infossati. La vide sorridere in maniera non raggiante ma sincera. Lui l'abbracciò, lei gli diede un bacio sulla bocca. Ma era differente baciarlo, rispetto a baciare un ragazzo qualsiasi conosceva la differenza. Non era la sensazione di due labbra che si toccavano. Era come baciare l'aria. Non c'entrava nulla il fatto di essere nell'aldilà. Era altro. E ora versò una lacrima, perché lo sapeva. Ora Tea sapeva chi realmente aveva davanti, non era più preoccupata di nulla, ora poteva accorgersi di tutto. Subito dopo cominciò a tremare il deposito i bagliori erano sempre più forti, gli esseri stavano arrivando

<< Tea dobbiamo andare!>>

Gridò mentre la prese per il braccio ma lei non si muoveva

<<Non è vero>>

Disse con  molta delusione

<< Gli angeli stanno arrivando>>

Le luci ormai erano vicinissime a loro, apparve la porta rustica di prima Mattia l'aprì

<< Che ti prende!>>

Gridò ancora più forte

Li avevano circondati, li stavano girando in torno come l'ultima volta

<< Non serve più tutto questo>>

<< Certo perché ora chi sa cosa ci faranno! Fare la tua conoscenza non è certo una garanzia di sicurezza!>>

<< Ma la tua invece si, tu sei una sicurezza..>>

Ad ogni frase era sempre più delusa

<< Dopo mi baci di nuovo va bene ? Se è questo che vuoi ! Ora andiamo >>

<< Come sapevi del bambino? Perché non c'era anche una prova li per te? Perché nonostante ti ho trattato male quando ci siamo incontrati mi sei stato vicino?>>

<< Sono un sacco di domande>>

Gli esseri smisero di girare si fermarono restarono immobili

<< Tu sei uno di questi cosi vero? Sei uno di loro>>

<<Ti è dato di volta il cervello?>>

<< Basta bugie>>

<<Cosa stai dicendo?>>

<< Sto dicendo che tu sei un angelo>>

Restò incerto

<< Ne sei sicura?>>

<<Si>>

<< Non so cosa ti sia successo quando sei sparita ma questa cosa è assurda! Devi ragionare! Potrei mai avere questo aspetto?>>

<< Sto ragionando Mattia, sto ragionando per la prima volta da quando sono qui e non a casa con la mia piccola sorellina. Tu più volte mi hai detto che eravamo qui per le mie scelte. Che tutto succedeva per le mie di sc..>>

<< Esatto!>>

la interruppe con ansia

<< E se questa frase si riferisse ad altro? Non hai mai preso tu una decisione, mi hai sempre fatto scegliere a me. Se ti lamentavi era per poco. Ti ho lanciato una chiave ma non hai detto nulla. Perché mi stai facendo questo? È una specie di test? Non lo so. Ma so che tu sei un angelo. E che questo di sicuro non è il tuo vero aspetto>>

Quello che una volta era un ragazzo sorrise

<< Hai ragione>>

<< Stronzo>>

Iniziò a piangere

<< Eri mio amico>>

<< Io sono tuo amico>>

Cercò di metterle una mano sulla guancia ma si scostò. Non disse nulla per molto poi dopo che riprese in mano il coraggio per guardarlo in faccia disse

<<Perché tutto questo? Perché non farmi ritrovare morta e fine>>

Mattia, se quello era il suo vero nome, schioccò le dita e i due si ritrovarono su un divano in una  hall di un albergo mentre sorseggiavano una bevanda calda, era sera e i camini erano accesi.

<< Che bel trucchetto>>

Disse Tea con sarcasmo

<< Sai perché sulle scale hai avuto l'impressione che il nome con cui mi sono presentato, fosse familiare?>>

Tea era delusa, aveva smesso di parlare col suo amico e ora iniziava a parlare con un angelo. Un vero angelo, lei umana da sola, a parlare con un essere celeste che aveva ancora l'aspetto di chi fino a quel momento, sembrava il solo a dire la verità. Ora parlava con chi leggeva nella mente, e sapeva esattamente tutto quello che provava.

<< Come ti chiami?>> lo interruppe

<< Il mio nome non è traducibile nella lingua degli uomini, ma se mi vuoi chiamare in altro modo. >>

<< Ma ti senti quando parli? Il nome non è compreso dagli uomini... fino a poco tempo fa vacillavi su ogni singola cosa da dire. Vorrei riparlare con il mio amico se possibile>>.

<<Sono sempre io, Tea. Sono sempre il tuo amico. Ho mentito su tutto ma non sulla nostra amicizia. Ho scelto di chiamarmi Mattia perché da piccola avevi un amico immaginario, ero io. Ricordi?>>

Tutto ritornò in superficie. Lo vedeva sempre a scuola, a casa, per strada. Giocavano, ridevano, scherzavano

<< Io mettevo un posto per te a tavola...con tanto di..>>.

<< Con tanto di piatti, a proposito ti ringrazio, non ho mai potuto mangiare nulla ma ti ringrazio>>

Tea fu come incantata guardandolo ritornò bambina. Lo abbracciò. Poi però ritorno ad essere adulta

<< Come sono morta?>>

Fece la domanda più difficile, tutta d'un fiato. Era ora di scoprirlo. Era da quando si era svegliata su quella maledetta scalinata di marmo che voleva saperlo, ne aveva il diritto. Gli occhi dell'angelo si fecero tristi. Abbassò lo sguardo sembrava non volerglielo dire. Sembrava che ci girasse intorno da quando erano in quell'albergo finto a bere una bevanda che non esisteva.

<<Va bene, ti racconto come sei morta>>

Stava per parlare quando lo interruppe

<< Non voglio sapere ne vedere il mio funerale, c'è stato già? Solo questo poi procedi con... la mia morte>>.

Ora a girarci attorno era lei

<< Si, c'è stato. Sei morta da quasi due anni. Erano tutti li per te, dico solo questo>>

<< Va bene ora, Mattia o qualunque altro nome tu abbia, dimmi tutto come sono morta, perché ti sei finto ragazzo e perché ho dovuto fare tutto questo, chi l'ha deciso? Dio?>>

<<No, Tea. A deciderlo sei stata tu>>

Dall'altra parte dell'universoWhere stories live. Discover now