Capitolo 25

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THALION

«Io e Nix siamo solo amici» sento il bisogno di ripete. Sanaz mi guarda, ma resta assente. Per tutto il tragitto rimaniamo in silenzio, non so cosa dirle, né di cosa parlare effettivamente. Ogni tanto le lancio qualche occhiata notando che guarda fuori dal finestrino assorta nei suoi pensieri.

Quando arriviamo al dormitorio, non mi ringrazia nemmeno, apre lo sportello e corre fuori, ancora prima che io spenga il motore dell'auto. Mi precipito al suo inseguimento, intento a fermarla, ma è già all'ingresso.

Spero di chiarire questa situazione, perché non può prendersela con me dopo che lei con Ian ha fatto di peggio. Me lo ha raccontato il mio amico - senza scendere nei dettagli - cosa è successo quella sera d'estate. E va bene così, infondo io e Sanaz non siamo legati, non dobbiamo legarci sul serio. Io non posso permettermelo.

La mia testa vaga immediatamente altrove. Mentre mi incammino nella stanza, penso a quello che è successo ieri, forse, infondo, il fatto che lei abbia scoperto la verità è un bene. Anche se, immagino che ne stia soffrendo come un cane. Sanaz da quello che dice, o dimostra, aveva solo Kira, la quale brillava per lei come un faro nel buio; ecco, ora ha scoperto che quel faro non era esclusivo, si è sentita tradita sicuramente. Se solo sapesse tutta la verità, non lo penserebbe e forse si metterebbe anche l'anima in pace. E volevo dirglielo ieri sera, ma credo che spetti a Caleb parlarle, io mi sono messo in mezzo già troppo volte.

Ian si palesa di fronte alla porta con una ragazza, la sta baciando così passionalmente che non riesce neanche a girare la chiave oltre la sua schiena. Una scena che mi fa molto ridere, pertanto non mi trattengo. Il mio coinquilino è costretto a fermarsi.

«Oh, sei tornato, non ti aspettavo» dichiara.

«Sono le undici di mattina, e tra poco esco con Nix. Vengo a cambiarmi» spiego, avanzando per finire il compito in cui non riusciva.

«Nix? Esci con Nix?» ripete seguendomi all'interno. Si dimentica pure di colei che è alla porta.

«Sì, siamo amici, come tu e Sanaz» chiarisco, ma Ian schiocca la lingua in senso di negazione.

«Io voglio entrare nei pantaloni di Sus, veramente» dice, senza nessun pelo sulla lingua. Mi scappa da ridere, anche se dentro me, provo un certo fastidio, devo ammetterlo.

«E perché non lo fai?»

«Porto rispetto nei tuoi confronti, comunque scherzo, va bene, ma fai il bravo e poi raccontami come va» conclude tornando a considerare la povera ragazza. Io, invece, inizio a preparami, indossando dei semplici jeans e una maglia nera, senza troppe pretese.
Il telefono vibra, segnandomi l'arrivo di un messaggio.

"Thalion, io sono pronta, quando vuoi".

"Nix, ci sono, arrivo, vieni al parcheggio alla mia auto. Ma dove andiamo a mangiare?"

"Tu lascia fare a me".

Scendo di corsa, dopo aver salutato con un ciao generale il mio amico. Arrivo all'auto prima di lei, ma la vedo comparire pochi istanti dopo con un cesto abbastanza grande.

«Ti manca solo il mantello rosso e diventi cappuccetto rosso» commento con un sorrisetto. Lei ricambia subito.

«Lo terrò a mente per la prossima volta, senti ho pensato a un Pic Nic, ti va? Se non vuoi si va a pranzo fuori»

«Hai cucinato tu?» chiedo, sapendo che loro hanno anche la cucina, come Greg e Thiago.

Annuisce timida, perciò mi impedisce di rifiutare a priori.

30 Challenges for youWhere stories live. Discover now