|MomoYayurozouxfem!Reader|

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T/N pov:

Mi chiudo la porta dell'aula alle spalle mentre con passo felino mi avvicino a lei.

Cercai di non sprigionare tanto runore nel calpescare il pavimento con il tacchetto delle scarpe che indossavo.
Piano piano,mi avvicinai a lei,per poi poggerle un bacio sul collo dopo che mi ero messa affianco.
Mi staccai dalla sua pelle,con uno sbuffo: in quell'instante il tuo profumo di vaniglia mi assaporava le narici,stordendomi. Il suo collo esposto dall'uniforme che indossavi,mi stava chiamando,iniziando a mandarmi statiche al basso ventre.
Lei nel frattempo,continuai a leggere e a girar pagine: di solito vedevo spesso Momo,mettersi in un'angolo a leggere un libro. È fatta così.

Chiuse il libro posando sulle pagine,un segnalibro rosso,che le avevo regalato in precedenza,per non perdere il segno di dove fosse arrivata.
Poggiasti esso,sul banco affianco al tuo,poi lentamente allargò le gambe facendoni cenno di mettermi in mezzo. L'abbracciai: uno di quei abbracci sinceri che di casto hanno tutto,senza perversione o malizia.

Il suo seno,era scontrato dal mio: i nostri cuori battevano insieme,uno di fronte all'altra,creando una melodia radiosa.
Le mie mani accarezzavamo i suoi fianchi,accartocciando il tessuto della maglia che indossava. Quell'uniforme le stava da dio.

Le nostre labbra si distaccarono con dissinvolta,mentre i suoi occhi neri erano incastrati nei miei c/o. Una delle sue mani,passava tra i fili dei miei capelli c/c.
Le sue dita sottili,solleticarono la mia schiena,mandandomi un brivido per tutti i nervi del corpo.
Le sue gambe,iniziarono a stringersi,premendo sulla pelle del mio busto.
Eravamo quasi della stessa altezza.. forse qualche centimetro in più.
Il mio addome premeva contro la sua intimità,coperta dall'intimo in pizzo che indossava di solito.

Mi guardava negli occhi: in essi, c'era una lucina,che avrò visto un milione di volte dipingersi sul suo volto quando era in cerca di qualcosa in particolare.
La testa iniziava a girarmi man mano che l'eccitazione saliva. Il calore, iniziava a farsi sentire nella stanza,permettendoci di toglierci la giacca che indossavamo,per coprire quella camicietta semitrasparente dell'uniforme che aveva il compito di nascondere il nostro seno prosperoso.

Lentamente,portai le dita sui bottoni della camicietta: iniziai a sbottonarli lentamente, mentre la pelle pian piano usciva allo scoperto.
Le mie labbra,vogliose, iniziarono a cercare la pelle esposta il suo seno,mentre i bottoni continuavano a essere slacciati.
Una volta che essi erano aperti del tutto,le sfilai la camicia facendola passare delicatamente sulle braccia,donandole alcuni brividi,per poi scaraventarla via,non troppo lontano da noi.

Il suo seno rimbalzò davanti ai miei occhi,fasciato nel reggiseno semicoprente che lo proteggeva.
I miei palmi,toccarono essi,iniziando a palpargli e cercando di spvrascavalcare la stoffa per afferrarne i capezzoli.
Essi,erano sensibili e leggermente rosei: davano contrasto al colore della pelle chiara del corpo e dei seni.

Anche la gonna che indossava,fece la stessa fine della camicia: sul pavimento.

Il suo intimo era corbinato,e questa cosa mi mandava in tilt: metà della sua intimità,si poteca intravedere dal pizzo che formava il suo slip carino e chiaro.
Le afferrai il reggiseno,portandolo sopra il seno,per non slacciarlo. Le mie labbra iniziarono a baciare l'intermezzo,facendole scappare qualche respiro affannato.

Una mano,piano piano,scendeva per il suo ventre,arrivando infine a scavalcare il tessuto segli slip.
Il suo nucleo era bagnato,zuppo,erotico.

Il tessuto degli slip era leggermente unto. I suoi umori ricadevano sulle mie dita mentre iniziava a strusciarsi su esse. I suoi fianchi scattavano contro i miei palmi,le mie dita,con foga e voglia,cercando sempre più attrito. Le mie labbra cominciavano a lasciare baci dal seno in su,arrivando al suo collo maledettamente perfetto. Iniziai a lasciarci morsi e leccate,infuocando sempre di più il mio corpo.
Con la mano libera a mia disposizione,afferrai il suo polso,portandolo sul mio seno,facendole cenno di fare qualcosa: qualsiasi cosa,pur di sentire il suo tocco freddo sulla mia pelle calda.

L'odore che sprigionava la sua pelle,ora era incollato nel mio naso.
Mi avvicinai ancora di più a lei,schiacciando il suo corpo con il mio. Dalla sua gola,scappò un gemito: penso proprio,di aver toccato il suo punto vitale.
Continuai a stuzzicarle quel punto mentre svariati gemiti che chiamavano il mio nome,iniziarono a rimbombare nella stanza e nella mia testa.

Mentre ancora eravamo avvinghiate,dandoci piacere a vicenda una voce risuonò dall'altra parte della porta.
-" C'è qualcuno,qui?" disse quell'essere continuando a bussare alla porta.
D'istinto,la mano che prima aveva afferrato il suo polso,ora era poggiata sulla sua bocca per cercare di nascondere i suoi mugolii mentre l'altra mano continuava il gioco erotico che quelle mura stavano nascondendo da svariati minuti.
- "Non urlare come una puttanella" le dissi vicino all'orecchio,mordendole il lobo "o quella persona ci scoprirá."

Le nostre labbra si unirono mentre il gioco tra le nostre lingue iniziò,infuocando la stanza,permettendo anche ai miei vestiti di toccare il pavimento freddo dove giacevano.

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⏰ Last updated: Nov 08, 2023 ⏰

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