22-giorno dei fondatori

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<<mi odi?>> sono con Stefan nella sua stanza, cammino avanti e indietro.

<<non potrei mai odiarti, ma ora potremmo essere nei guai>> mi risponde con ansia e io annuisco.

<<è colpa mia, mi sento malissimo, non voglio che Damon pensi che l'abbia tradito di nuovo e non voglio che ti facciano del male>> dico e Stefan si accovaccia davanti a me, sono seduta sul suo letto.

<<niente di tutto questo è colpa tua, hai provato a fermare l'incantesimo ma le streghe hanno cercato di ucciderti, volevi aiutarci>> lo fisso.

<<prometto che lo prenderò e lo farò da sola->> mi afferra il mento, interrompendomi.

<<non ti metterai in pericolo, sappiamo cosa sono capace di fare>> sospiro. <<cercherò di trovare John e di prenderglielo, è molto probabile che glielo abbia dato Isobel>>

<<perché?>> chiedo confusa e lui sospira e si alza.

<<c'è una teoria sul loro due>> lo guardo con interesse.

<<e quale sarebbe?>> chiedo e lui sospira nervosamente.

<<pensiamo che il padre di Elena sia John Gilbert>> mi alzo dal letto perplessa.

<<cosa?>> dico quasi senza fiato.

<<Damon ha collegato i punti di come tutto è collegato, si sono conosciuti quando Isobel aveva 15 anni, lei è rimasta incinta, sono arrivati nell'ufficio di suo fratello, potrebbe essere coerente>>

<<sembra così assurdo, povera Elena, tutto questo è così opprimente, sua madre non la merita ed è fortunata a non sentirla parlare, a volte è meglio non sapere la verità>> Stefan si avvicina a me.

<<sistemeremo questo problema, devi dirglielo così sente che non le stiamo nascondendo nulla>> amò esco.

<<si, non voglio che la cosa diventi ancora più complicata, devo andare da Caroline, oggi sarà con Matt su un carro, se solo sapessi come metterle un corsetto, diciamo che non sono molto brava con queste cose>> sorride e mi accarezza il viso.

<<stavo per tirare fuori il vestito, lo sai che devo accompagnare Elena>> dice e io annuisco senza importanza.

<<si, me lo ha detto e Caroline mi ha fatto il terzo grado, mi va bene, sono seria>> sorride e mi prende per la vita, tirandomi verso di se.

<<anche se, devi davvero rispolverare il vestito che quel giorno c'eri davvero>> dico beffarda e sorrido.

<<stai parlando di me?>> chiede offeso e io annuisco.

<<tecnicamente sei un vecchio intrappolato nel corpo di un bellissimo adolescente di 17 anni, ma se i miei genitori lo scoprissero ti denuncerebbero per->> mi interrompe baciandomi, molto appassionatamente, così appassionatamente che credo che mi stia salendo la febbre, mi separo da lui. <<devi andare>> un bacio. <<dobbiamo andare>> un altro bacio.

<<non fa niente se arriviamo un po' in ritardo>> rido e poiché sto camminando all'indietro ricado sul letto, inizio a ridere.

<<mi dispiace>> sorride guardandomi.

<<mi rendi felice>> sorrido e mi siedo sul letto.

<<anche tu mi rendi felice>> si avvicina e sale sul letto.

<<ti ho già detto che amo quel incantesimo insonorizzato che hai imparato?>> annuisco mentre lui si avvicina lentamente, indietreggio fino a raggiungere la testata del letto.

𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐘-stefan salvatore¹✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora