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Vola la puntata, con un mio misero quarto posto più che regalato. La precisione continua a mancare a causa della difficoltà di posare il peso sul ginocchio. I giri sono imprecisi, le facce sofferenti nelle coreografie sono appena visibili ma sono l'allarme che mi dovrebbe convincere a parlarne con la produzione o con il mio maestro, ma non ci tengo a stare ferma altro tempo.

Quasi di nascosto poggio ogni sera il ghiaccio sul ginocchio e proprio una di queste sere vengo beccata da Chiara, ormai la mia migliore amica.

"Che stai combinando Alicetta? Preso una botta?"

È ingenua mentre mi pone queste domande, dandomi la possibilità di mentire anche a lei.

"Si, ma tutto apposto lo metto solo per sicurezza nemmeno mi fa male"

Mi sorride lasciandomi un semplice bacio sulla guancia. È dolce che si preoccupi, ma farò di tutto per non darlo a vedere.

Mentre zoppico verso la cucina, incontro lo sguardo indagatore di Joseph. Ha notato la difficoltà con cui cammino, ma rimane fermo nel suo orgoglio, ignorandomi come sempre.

Mi manca. È come se fossi sott'acqua e qualche altro secondo di ossigeno, mi sento soffocare. Ma non posso imporgli la mia presenza, non se non vedo un passo verso di me da parte sua.

È nostalgico il sorriso che gli dedico, ma sono fiera di averci almeno un po' provato.

Incontro Salvatore che subito corre ad abbracciarmi.

"Successo un casino. Rudy ci ha chiamato per cantare gli inediti e ci siamo dovuti votare da soli. L'ultimo va in sfida, quindi Sarah. Preparati che sono convinto che anche la Celentano lo farà"

Sbarro gli occhi non riuscendo minimamente a reggere psicologicamente una prova del genere ora.

Non ho il tempo di ammettere le mie preoccupazioni, perché veniamo richiamati noi ballerini in studio.

Mi sento in trappola, non riesco nemmeno ad ascoltare il discorso della Celentano, so solo che la testa mi scoppia quando tocca a me scendere.

"Alice tocca a te"

Porto l'ultima cosa che ho ballato in puntata, un moderno contaminato. Non sono solo imprecisa, cado. Il ginocchio cede sotto il peso delle pirouette, ma continuo a ballare facendolo sembrare un errore dettato dell'ansia.

Dagli spalti noto sia Kumo che chiara chiedermi cosa non andasse e, dall'espressione dispiaciuta degli altri capisco di aver preso votazioni basse.

Quando viene mostrata la classifica ho la testa bassa e la bocca cucina. Sto male, mi sento così tanto stordita che quando qualche ora dopo vengono messi in sfida anche i penultimi non realizzo di dover indossare la felpa rossa.

Mi avverte un Kumo in lacrime, che sta impazzendo dal nervosismo.

Qualcuno mi mormora perfino dei mi dispiace ma appena tocco il letto crollo a dormire.

Due mattine dopo la febbre è finalmente scesa e mi sento molto più forte e consapevole. Con la scusa di non voler infettare nessuno, mi sono distaccata dagli altri sentendomi nuovamente apatica e senza voglia.

Succede dopo l'ansia incessante, totale vuoto e voglia di sparire a go go.

"Si può sapere che stai combinando?"

Mi urla addosso Joseph, la sera stessa.

"Non capisco di che parli"

"Penultima? Non penso che si siano tutti fumati il cervello, perché non ti stai impegnando?"

"Non ne ho voglia, tutto qui"

Non farò pietà proprio a lui.

"Tu? Ma va. Dimmi che succede Alice, ti stai rovinando da sola, dimmi il perché"

"Da quando sono fatti tuoi?"

Non lo guardo nemmeno in faccia, non riuscendo a mentire ai suoi occhioni scuri.

"Da sempre Alí. Fatti aiutare, parlami cazzo"

Lo ignoro, facendolo innervosire fino a farlo andare via. Meglio così, non può perdere tempo a spassare a me.

La puntata arriva e con essa arriva perfino la gonfiatura al mio ginocchio. Per coprirlo indosso dei pantaloni larghi, sperando di ingannare tutti.

Maglia rossa e attesa straziante nella sala relax. La quarta ad essere chiamata sono proprio io. Con dispiacere vengo avvertita dell'eliminazione di Chiara e di Stella, mi viene voglia di scoppiare a piangere.

"Allora Maria io sono convintissimo di Alice. Ultimamente però l'ho vista svogliata e molto sottotono, la mia è una provocazione non voglio che si adagi quindi voglio metterla in sfida"

Annuisco saltellando per scaldarmi un po'. Appena però appoggio la gamba a terra una fitta mi fa fare una smorfia di dolore. La fortuna vuole che sono girata dalla parte dei miei compagni, non andando a preoccupare un qualsiasi professore o la conduttrice. Devo farcela, devo dimostrare di essere forte e brava punto.

"Ayle che stai facendo? Appendendo cartelloni?"

Domanda scherzosa Maria, quando nota la mano alzata del tinto. Mi giro subito verso di lui spaventata che possa parlare.

"Io lo voglio dire perchè questa mi sembra una cazzata. Alice non è sottotono o svogliata, Alice ha il ginocchio infortunato e continua a forzarlo. Non ce la faccio a vederla uscire solo perché è testarda e stupida"

Abbasso la testa colpevole, non volendo notare la delusione negli occhi del mio professore.

"È vero Alice?"

Mi domanda proprio lui ed io annuisco, non potendo più mentire.

"Perché non me l'hai detto?"

"È già la seconda volta, poi speravo che la cosa andasse a migliorare"

"Da quanto?"

"Due settimane"

Lo vedo nervoso, arrabbiato forse.

"Ritiro la sfida, ma sospendo anche la maglia. Ho bisogno che tu capisca che nella danza esiste il lavoro ma anche il riposo. È autolesionismo quello che stai facendo."

Annuisco con gli occhi lucidi, abbandonando a fatica lo studio. Ho fatto una cazzata.

𝒪𝓅𝓅𝑜𝓈𝒾𝓉𝑒 - HoldenWhere stories live. Discover now