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HOLDEN P.O.V.
Il letto mi reclama a se, ma sono obbligato dalla sveglia ad alzarmi. La stanchezza grava sulla mia pelle ed è la manifestazione fisica di un'altra notte insonne.

Mi aspettavo una reazione diversa. Pensavo che questo blocco, quest'ansia fosse svanita con il tempo e, insieme alla mancanza, fossero solo un ricordo lontano.

Eppure sono ritornate prepotenti a vegliare le mie notti, a modificare negativamente il mio umore e a portarmi nuovi dubbi.

Nonostante il motivo è palese, nego costantemente che tutto ciò sia riconducibile ad Alice, seppur non in prima persona.

Il non aver afferrato la possibilità di vivermi il momento con lei è stato l'inizio di tutto. La rabbia, la gelosia e i sensi di colpa sono venuti solo quando ho capito di averla persa.

Sì perché l'ho persa, ma sta volta per davvero.

Perso nei miei pensieri arrivo giusto in tempo per il riscaldamento vocale. Non ho la testa per eseguire al meglio gli esercizi, ma ho troppi provvedimenti alle spalle per poter andare male.

Evito lo sguardo indagatore di Sarah che da mesi a questa parte è diventata la mia confidente preferita. Scorrendo un po' nei tiktok ho notato che la produzione ha preferito creare un immagine diversa rispetto a quella della realtà, facendo così apparire me e la ragazza fidanzati.

Abbiamo preferito non smentire provati dalla gelosia dal vedere coloro per cui coviamo sentimenti mettersi insieme.

La sala si svuota in fretta e con la stessa velocità mi avvio verso la sala relax per attendere la mia prima lezione della giornata. L'mp3 riproduce alcuni pezzi che potrei portare in puntata e i miei occhi sono persi nel vuoto cercando di memorizzare il tempo e le parole quando Alice entra nel mio campo visivo.

Ha addosso un pantaloncino cortissimo, forse una culotte, con un semplice top sportivo. Qualcosa sulla sua pelle attira la mia curiosità, ma è un attimo che è già entrata nella sala dove l'attende il suo insegnante.

Non mi ha visto o semplicemente ha finto di non farlo, ma va bene così. Non riuscirei a starla accanto sapendo che ora le sue labbra pure, non lo sono più così tanto.

Fortunatamente ci pensa Rudy a farmi staccare un po' la testa, facendomi concentrare sulla mia passione più grande ovvero la musica.

ALICE P.O.V.

"Si che sto mangiando Kekko"

La videochiamata mi permette di poter ricascare negli occhi nocciola del mio ragazzo. Pochi giorni distanti e già la voglia di rivederlo è tanta. Ho bisogno delle sue braccia pronte a sorreggermi, ma al momento potrò accontentarmi anche soltanto del suo viso racchiuso nello schermo del mio iphone.

"Sicura? Guarda che ho le mie spiee, se mi menti lo vengo a sapere"

Sorrido, volendo solo cambiare argomento.

"Ma in tutto ciò, ci hai parlato con..?"

Prima di essere il mio ragazzo, Francesco è diventato la mia persona. Il mio confidente, il mio migliore amico e la mia spalla su cui piangere.

"Non si è degnato nemmeno di venirmi a salutare"

Questa frase, detta in modo apatico, cela tanta amara delusione che viene subito colta dal rosso.

"Quindi non sa nemmeno della tua sottonata?"

"Ancora, ha un altro significato mica c'entra lui"

"Io continuo a non crederci"

La conversazione sarebbe continuata in un battibecco, ma l'entrata di Holden in camera mi fa bloccare dal controbattere.

"Alì vedi che ti cerca Christian"

Rimango imbambolata a guardarlo fino a quando non se ne va verso la sala del pianoforte.

"Almeno ora ti ha parlato"

𝒪𝓅𝓅𝑜𝓈𝒾𝓉𝑒 - HoldenWhere stories live. Discover now