CHAPTER FOUR

3K 172 38
                                    

Didn't they tell us don't rush into things?
Didn't you flash your green eyes at me?


Accade molto prima di quanto Louis possa davvero pensare. Sono passate appena due settimane dalla Cena di Stato, due settimane in cui Louis ha quasi ingoiato il telefono dal nervosismo, perché Harry era consapevolmente a un oceano da lui e la cosa lo stava facendo ammattire, sul serio. Se lo ripetevano ogni giorno, tanto che Louis faceva molta attenzione a chi lo stesse osservando mentre scriveva, finché quel giorno Harry non lo chiama, gli parla. La reazione di Louis è questa:

''Tu cosa?''

''Una partita di polo per beneficenza'' ripete Harry, calmo. Come sempre, ha quel tono di quando devi ripetere le cose ai bambini. Il bambino è Louis. ''A Greenwich, nel Connecticut. Nel tuo lato del mondo, insomma. Ovviamente il biglietto è a pagamento, è quello il punto, ma posso aggiungerti alla lista. Devi solo stare al lato del campo, sorridere ed essere irresistibile. So che puoi fare tutte e tre.''

Louis si preme il telefono al petto, domandando a sua sorella lì vicino: ''Dov'è Liam? Devo annullare tutti i miei impegni per il fine settimana. Harry'' riprende a parlare ''Sono davvero occupatissimo, in questo momento, ma farò il possibile per venire.''

Quando Lottie viene effettivamente a conoscenza dei suoi piani, quasi lo placca. ''Hai disertato la raccolta fondi di questo sabato per andare a una partita di polo?''

''Si tratta di Relazioni Internazionali'', spiega, senza togliere gli occhi dal computer. Lottie commenta mentre si allontana come una furia:

''Si tratta di svuotarti le palle.''

Louis dovrebbe essere preoccupato del libero linguaggio di sua sorella sulla sua vita sessuale, ma è troppo accecato dalla brillante prospettiva di rivedere Harry, quindi. E' quasi inutile.

Quindi, quel sabato, è davvero inchiodato a una partita di polo nel Connecticut, nel suo completo migliore che si intona ai suoi occhi (ha degli stilisti pagati per pensare a cose del genere e dovrebbe iniziare a pregare per le loro anime), e si chiede che cazzo di gente frequenti posti del genere. Da una parte è una buona causa, dall'altra Louis sta fissando un piccione impagliato attaccato al cappello a tesa larga di una donna davanti a lui. Niente tra i suoi studi, la sua estrazione sociale e il suo vissuto l'hanno mai preparato a una cosa del genere.

Che poi, Harry impegnato in una partita di polo non è niente di nuovo. Niente che non abbia già visto. Il Principe gli ha mandato molte foto di lui durante gli allenamenti, e sicuramente Louis non aveva nessuna novità da scartare. Persino i suoi vestiti da giocatore di polo non sono così scandalosi come pensava: i pantaloni bianchi, stretti, la maglia attillata sulle braccia, i guanti e gli stivali alti di pelle, il cappello, le ginocchiere eccetera. Louis dovrebbe essere quasi annoiato, eppure vedere il Principe correre avanti e indietro sul cavallo, stringerlo con le cosce, spronarlo e tirare le redini con i muscoli delle braccia, facendo oscillare la mazza, è quasi travolgente. Louis sta sudando. E' febbraio, nel Connecticut, e sta sudando. Come se avesse dodici anni.

E' incredibile che dopo anni ad ignorare la cosa Louis stia finalmente cedendo al fatto di essere quasi dipendente da lui. Harry è persino bravo, crede, la partita di polo sembra andare bene, ma davvero, non ha pensato ad imparare le regole e in questo momento nemmeno gli importano. Quando l'incontro termina, Louis balbetta ad Amy che si allontanerà per salutare Harry. La sua guardia del corpo gli augura buona fortuna al summit con la delegazione inglese. Louis non dice una parola.

Quasi va a sbattere contro Harry stesso mentre lo cerca senza una meta precisa, considerando che non aveva idea di dove stesse andando, ma stesse solo seguendo il formicolio dietro la sua nuca al pensiero di essere di nuovo circondato da spalle larghe, braccia toniche e gambe infinite. Almeno ha funzionato: Louis fa un frettoloso passo indietro ed Harry lo sorregge. ''Ciao'', saluta, e, nota Louis, si è appena dato una ripulita da erba e sudore, ma è ancora in tenuta da polo. Ottimo. Non scherza. Rimangono come due idioti a fissarsi, quasi imbarazzati, insicuri su come comportarsi, prima che Louis dica:

Red, White & Royal Blue ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora