CHAPTER SEVEN

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I find myself running home to your sweet nothings

Louis si sveglia, ed è solo. Non sa se è un buon segno.

Ricorda solo di aver stretto Harry come un ossesso, per tutta la notte, come se potesse scappare dalla sua stessa casa, di nuovo, lasciando Louis con un biglietto e delle lenzuola sfatte. A quanto pare, era servito a poco, perché, anche se l'altro lato del letto è sprimacciato e in disordine, il Principe non è lì. Tocca il materasso, ancora immerso nella luce opaca di Kensington: è freddo. Deve essersi alzato da un po'. L'orologio sul caminetto, però, non segna nemmeno le sette, e una pioggia battente sfida ancora le finestre sul fondo della stanza. Non gli piace, essere lì senza Harry, considerando che non è mai davvero riuscito a vedere quel posto come la sua stanza: c'è poco e niente, di lui. Forse solo qualche libro di poesie e la sua giacca, una piccola borsetta in cui tiene profumo da viaggio e correttore, una pila di riviste che probabilmente possiede solo perché hanno scritto di lui e un cardigan, appallottolato sulla sedia da scrivania. Il guinzaglio di David è appeso alla maniglia.

Louis si fa indietro, si poggia alla testiera del letto: Harry non è lì. Ecco il problema. Harry non è lì e questa potrebbe essere l'ultima volta che lo vede e che può sentire il suo odore che impregna le lenzuola, perché il Principe non ha mai parlato di alcun tipo di futuro, con lui. Non ha mai acconsentito alle sue preghiere. Però, dall'altra parte, l'anello è ancora lì, sulla mensola del caminetto. Louis ne osserva il luccichio come se fosse una piccola stella lontana. Chiude gli occhi su quel frammento, finché non sente la maniglia girare: Harry è lì, ha due tazze in mano e un sorriso piccolo, che non riesce a decifrare. Si avvicina, chiudendo la porta con un colpo del piede: ha addosso una tuta morbida, umida di brina mattutina. La sua espressione si amplia appena: ''Sei bellissimo'', confessa, mentre si siede al suo fianco. Gli offre il caffè, con un cucchiaino di zucchero e una punta di cannella: Louis non ha tempo di notare che si ricorda come lo prende, non quando teme di essere cacciato. Eppure, afferra la tazza.

''Ciao'', decide di dire a mezza bocca, mentre una mano di Harry trova la sua ''Sembri... Meno incazzato.''

Harry quasi ride, premendosi nella sua stessa spalla: ''Davvero? Non sono io quello che è piombato qui per insultarmi.''

''Ne avevo tutte le ragioni, Harry.''

Il Principe fa una pausa, prende un sorso di tea dalla sua tazza e poi la adagia sul comodino, annuendo una sola volta. ''Hai perfettamente ragione. Lo sono stato'' poi, si china per lasciargli un bacio a stampo. E' piccolo e delicato, il sapore dell'Earl Gray è ancora lì, sulle sue labbra, mentre la mano tiene ferma la tazza di Louis, così da non versarla. Forse Louis è stato un po' troppo pessimista.

''Dove sei stato?'', domanda a bassa voce, mentre Harry scalcia via le scarpe con i talloni, un attimo prima di sistemarsi tra le sue gambe. Poggia la nuca alla spalla di Louis e lo guarda, silenzioso, concentrato, la mano ancora nella sua. ''Avevo bisogno di schiarirmi le idee. Sono andato a correre'' spiega, accarezzando il suo ginocchio da sopra le coperte ''Devo capire... Cosa succederà adesso. Fa molto Mr. Darcy a Pemberley, in un certo senso. Poi ho incontrato Philip. Non sembra aver avuto notizie della tua... Visita, ecco. Probabilmente grazie a Zayn. Lui e Martha staranno qui una settimana per via di alcune ristrutturazioni ad Anmer Hall. Si è svegliato per una qualche apparizione pubblica a cui deve presenziare, credo, e stava mangiando un toast. Vuoto. Hai mai visto mangiare qualcuno un toast senza niente all'interno? Davvero straziante.''

Louis non cambia discorso: ''Dove vuoi arrivare?''

''Abbiamo chiacchierato un po'. Ha iniziato a sproloquiare su Martha, sulle proprietà terriere, sugli eredi, per i quali hanno già iniziato a darsi da fare, anche se Philip odia i bambini, e all'improvviso è stato come se... Come rivivere quello che mi hai detto ieri. Ho pensato: Dio, si tratta di questo? Di seguire i piani e diventare come lui? Philip non è infelice, si adatta, e anche molto bene. Un'intera vita ad adattarsi'' rimugina, sbattendo gli occhi mentre tira un filo del piumone. Li alza a fissarlo: ''Questo non mi basta.''

Red, White & Royal Blue ||L.S.||जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें