capitolo ventuno

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OUTFIT

 Dopo le prime lezioni del giorno tutti noi cantanti veniamo convocati prima in sala relax e poi in studio

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Dopo le prime lezioni del giorno tutti noi cantanti veniamo convocati prima in sala relax e poi in studio.
Dopo circa 10 minuti, passati con noi cantanti seduti nei nostri rispettivi banchi ad Holy arriva un'illuminazione
"no! Verifica di teoria musicale"
molti si mettono le mani alla testa quando Lorella e il professore Giovanni fanno il loro ingresso in studio.
"Ciao ragazzi" Lorella e Giovanni ci salutano
"buon pomeriggio" rispondiamo in coro noi cantanti
"Avete fatto in tutto 8 lezioni di teoria musicale a parte Ayle che vabbè è entrato da poco" Lorella ci annuncia la verifica di teoria musicale e dopo ci elenca le assenze e i ritardi alle lezioni fatti da ognuno di noi, io ho fatto in tutto solo un ritardo di 4 minuti.
Dopo Matthew tocca a me, saluto i professori e mi accomodo di fronte a loro
"Nicole, dimmi due figure con cui riempire una battuta di 6/8" inizia Giovanni, annuisco e rispondo
"due semiminime con punto" rispondo sicura
"quanti semitoni ha una scala cromatica?" mi domanda
"dodici" sorrido
"benissimo, ora solfeggiamo"









Appena metto piede in casetta essendo la prima a ritornarci, i ballerini mi riempiono di domande
"che è successo Nick?" Marisol si trova dietro il bancone della cucina insieme a Kumo, lui appena mi vede lascia tutto e si avvicina a me e io mi lancio per abbracciarlo
"verifica di teoria musicale" rispondo alla ballerina
"tutto bene?" lui mi sussurra
"sono andata bene, ora sto bene" tra le sue braccia sto bene, dalla porta entrano Holden e Sarah insieme al resto dei cantanti
"tra poco mandano i voti, dobbiamo stare tutti insieme sulle gradinate" Sarah mi passa accanto e mi lascia una carezza sul braccio.
Mentre i ballerini cenano per noi cantanti arrivano finalmente i voti.

1. Stella
2. Nicole
3. Mida
4. Matthew
5. Sarah
6. Mew
7. Petit
8. Holy Francisco
8. Holden
9. Lil Jolie
10. Ayle





"Sette!" esclamo abbracciando Mida che ha preso 6,5
"abbiamo spaccato" si complimenta con me
"brava Stella" mi congratulo con lei nonostante i giorni di silenzio senza uno scusa, un ciao o tutto il resto.
Ci sediamo per cenare ed io mi circondo da Holden, Sarah, Mida, Lil Jolie e Petit mentre gli altri se ne vanno a mangiare ognuno per conto proprio.
La situazione oramai tra noi cantanti è pesante, non comunichiamo, non ci supportiamo più di tanto non quanto lo fanno i ballerini
"mi dispiace per la situazione" ammetto prendendo la bottiglia d'acqua per poi versarmi un po' d'acqua nel mio bicchiere
"ma non è colpa tua Nicole" ci tiene a precisare Angela
"no no, lo so raga" rispondo consapevolmente
"è già tanto che gli tendi sempre una mano con il sorriso invece di essere arrabbiata, che chiedessero scusa almeno" commenta Sarah
"non mi piace tenere il broncio con le persone" lancio uno sguardo a Kumo, il quale mi stava già guardando, distoglie lo sguardo e se ne va verso camera sua
"allora seguilo" mi dice Petit, esco dal mio stato di trans
"eh?" domando non capendo
"se non ti piace tenere il broncio alle persone, va da lui!" ripete Petit riferendosi a Kumo, ci penso per un po' e dopo poco mi alzo sotto lo sguardo attento dei miei compagni.
Busso alla sua porta e sento la voce di Dustin darmi il permesso per entrare
"Kumo?" dico al ballerino che sta con le cuffie e mi indica il giardino sul retro, con tutto questo freddo devo prendermi un giubbotto
"posso?" chiedo a Dustin il permesso di prendere il suo giubbotto
"certo che si" risponde con il sorriso, lo ringrazio e una volta indossato esco in giardino.
"Ciao" mi siedo accanto a lui che mi fa spazio
"ciao" risponde quasi freddo
"credo sia arrivato il momento di parlare" apro l'argomento, lui annuisce e mi fa cenno di rientrare dentro.
Lo seguo in silenzio e quando arriviamo in cucina non c'è più nessuno, si sono ritirati tutti nelle proprie camere e noi prendiamo posto sul divano di fronte al bagno comune
"inizia tu" Kumo apre la conversazione
"credo sia ovvio che ci siano degli atteggiamenti miei che a te non piacciono come ci sono dei tuoi atteggiamenti che a me potrebbero dare fastidio" non lo guardo negli occhi, inizio a giocare con la gamba del mio pantalone
"miei atteggiamenti?" lui domanda stupito
"si" rispondo subito
"a te da fastidio il poco affetto che ti dimostro?" domando retorica
"bene, sai perché te ne dimostro poco? Non perché io non provi cose importanti per te, non perché tu me ne dimostri poco, ma perché la stessa quantità di affetto che tu dimostri a me la dai a tutti, a tutti Kumo" spiego il mio punto
"ma che stai dicendo?" domanda retorico
"il massimo d'affetto che tu dimostri davanti agli altri è praticamente il minimo, uno sguardo, un sorriso. Non ti avvicini, non mi cerchi" lo blocco subito
"non sono una persona dai gesti plateali soprattutto con le persone a cui tengo di più, non abbraccio nemmeno le mie amiche quando sono in giro con loro. Non è che sono fredda con te, sono così con le persone che voglio più bene" sembra quasi che io mi stia giustificando
"cosa ti da fastidio di me?" chiede quasi arreso e colpito, forse anche offeso
"faccio fatica a dimostrarti una certa dose d'affetto perché sento che per come dimostri tu, l'affetto che dimostri a me, lo dai a Sofia, Chiara e altre" spiego il mio punto
"tu chiami tutti amò a me non mi devi chiamare amò, perché non c'ha senso, non ha più valore" a lui spunta un leggero sorrisino, io gli schiaffeggio il braccio e cadiamo insieme in un silenzio
"beh allora c'è solo un'opzione" lui parla
"quale?" corruccio le sopracciglia
"e dai che ci arrivi" risponde
"ah ma non si può giocare così" scherzo non capendo
"magari dobbiamo solo stare ognuno per conto suo" Kumo sussurra
"boh va bene" mi alzo velocemente per andarmene ma lui mi richiama e mi rincorre finché non mi acchiappa e mi abbraccia da dietro
"Nì dai" mi lascia baci sulla spalla
"no, mi danno fastidio questi discorsi insipidi che non sanno ne di te e nemmeno di me" mi innervosisco portandomi le mani davanti il viso
"lo avevamo promesso Kumo, di non evitarci più" ricordo al ragazzo
"lo so, stavo scherzando Nì, dai ti giri verso di me? per favore" mi smuove per i fianchi cercando di farmi cedere, quando mi volto e i nostri sguardi si incrociano scappa ad entrambi un sorriso spontaneo
"sei giusto un po' gelosa" lui si avvicina pericolosamente al mio viso e noto che il suo sguardo finisce per cadere sulle mie labbra
"si, ma poco così" mimo la quantità con le mani per poi essere la prima a lanciarsi verso il bacio
"mi sento troppo bene con te" ammette abbracciandomi
"anche io, tanto"



































































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