capitolo sessantuno

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OUTFIT

"Non ci sono le altre" sbotto quando dalla porta della mia camera vedo entrare Kumo

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"Non ci sono le altre" sbotto quando dalla porta della mia camera vedo entrare Kumo.
Nonostante le mie parole lui rimane in silenzio e piano piano si sdraia accanto a me sul mio letto, io a pancia in su e lui a pancia in giù mi cinge la vita per avvicinarmi di più a se.
"Non sono venuto a cercare loro" si avvicina con il viso al mio ed io per evitare la tentazione mi porto le braccia sul viso in modo che i nostri sguardi non si incontrino
"che sei venuto a prendere allora?" domando con la voce rotta dal pianto
"te" accoccola il suo viso nel mio incavo del collo dove inizia a lasciare dei piccoli baci
"non funziona così Tiziano" asserisco mettendomi seduta di botto. Lui senza interrompermi mi segue a ruota ed anche lui si siede accanto a me.
"Una settimana di silenzio totale, non hai nemmeno speso una parola nei miei confronti per aver preso la maglia! Vuoi parlarmi?!" esclamo
"non è vero ti ho abbracciato subito in la puntata" si giustifica
"oh intendi quell'abbraccio che non è durato nemmeno due minuti? Per non parlare del dopo puntata! Eri freddo, tutta la settimana non hai cercato un chiarimento" mi lamento
"mi interessa poco in realtà se sei venuto o meno a congratularti con me... mi fa male il fatto che ti sei chiuso in te stesso come fai con gli altri! Mi sono sentita di merda Kù" gli spiego le mie sensazioni
"Ero venuto a parlarti... solo, eri sempre in compagnia, eri occupata" noto nella frase un pizzico di gelosia
"mi da fastidio quando fai così. Per te non sono mai occupata, mi basta uno sguardo e sai che sono sempre disponibile per te" rispondo
"Pff, a te tutto ti da fastidio di me" parla
"se ti mostro troppe attenzioni non va bene, se non te le dimostro non va bene-" lo interrompo
"ma quando mai?! Stai parlando di novembre? Siamo a Febbraio Tizià! L'unica cosa che mi da fastidio è che non parli con me! Ti sei chiuso" alzo i toni della voce mentre la sua rimane pacata
"magari è per questa tua reazione che mi sono stato zitto" ipotizza rendendomi sempre più nervosa
"ma se tu non parli e non mi dici cosa ti da fastidio come ti posso venire incontro?! Devi dirle le cose Kù!" sbotto stanca
"ora sei venuto qua e non avevi intenzione di chiarire, sei venuto qua per elemosinare affetto" do voce ai miei pensieri
"ma non è vero" risponde
"ma è quello che sembra" gli rispondo a mia volta.
In camera cade il silenzio, sia i miei occhi sia i suoi stanno diventando lucidi e questo mi spezza il cuore.
"Sono insicuro di me stesso Nì e lo sai" lui intraprende il discorso con voce rotta dal pianto
"te ne parlo sempre, sempre" chiarisce ed io annuisco ingoiando il groppo che mi si era formato in gola
"e vederti insieme a Nicholas, che oggettivamente è un bellissimo ragazzo, in più ti ha detto di volerti due volte... ho avuto una paura tremenda di perderti e quando mi ero deciso di parlarne con te, vi ho visti insieme e la gelosia ha prevalso" finalmente si apre con me, porto una mano tra i suoi capelli ricci e avvicino la sua testa al mio petto per abbracciarlo
"Sai che ti ho detto ti amo si? Non potrei mai lasciarti per qualcuno solo perché tu lo trovi più bello di te. Ai miei occhi tu sei il ragazzo più bello, dolce, premuroso, intelligente e sincero che io abbia mai conosciuto" lo rassicuro
"io ti amo" gli lascio un bacio tra i capelli, lui invece mi stringe più a se
"ti amo anche io"






"Raga la mia torta è pronta!" quel pomeriggio, Giovanni si era messo alla prova in cucina e aveva decido di cucinare una torta per noi ragazzi.
In quel momento in cucina eravamo presenti io, Giovanni e Holden.
"Mai giudicare un libro dalla copertina" ricordo vedendo l'aspetto orrendo della torta di Giovanni
"Mi passi un coltello?" il ballerino chiede ad Holden, il quale prima di rispondere dedica dei minuti ad osservare la torta per poi ridere leggermente
"coltello... ma quale coltellino, le forbici ti servono a te" Holden lo prende in giro, per colpa di questa battuta quasi non sputo il succo che stavo bevendo a causa delle risate, mi alzo correndo verso il tavolo e recupero il tablet fornitoci dalla produzione per farci foto o comunque consultare il web.
Torno al mio sgabello e inizio a fotografare prima la torta e poi Giovanni e la sua torta.
"Ma perché sa di aragosta?" Giovanni odora la sua torta e fa fare lo stesso a Holden
"hai ragione fra" gli risponde quest'ultimo
"ma sarà la teglia" presumo
In questo frangente, Holden si dilegua ed entra in cucina Sarah
"Gio ma è un mattone" esclamo vedendo il ballerino afferrare la torta da un angolo e sollevarla
"è commestibile?" per rispondermi, Giovanni inizia a tagliare a piccoli pezzi la sua torta
"amo ma che è?" esclama Sarah prendendo posto accanto a me facendoci ridere tutti
"avete saputo di Nicholas?" Sarah parla dell'argomento che più preoccupa la casetta dopo il serale
"è con Rai ora" Giovanni annuncia per poi mangiare uno dei pezzi della sua torta
"buonissima! Buonissima, assaggia" Giovanni porge un pezzo di torta a Sarah, la quale restia lo mangia.
Mi alzo dal mio posto e mi sposto accanto a Giovanni, difronte a Sarah
"mi fido?" domando alla cantante, la quale con lo sguardo scioccato annuisce
"non mi fido, ma la mangio" chiarisco prima di afferrare il primo boccone. Primo ed ultimo.
"Buona eh? Spugnosa al massimo" Giovanni si prende in giro da solo, lo guardo minacciandolo con lo sguardo e lui ride. Mi batto ripetutamente una mano sul petto facendo scendere il primo pezzo di torta nello stomaco
"sei litri d'acqua ma buona!" continua Giovanni
"si... sei litri d'acqua prima di ingoiare il primo pezzo" ride Sarah





















































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