Cap.1

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Valentina's Pov
7:00
Suona la sveglia, nonostante il suo suono mi rimbombasse in testa la riavviai. Ancora 5 minuti potevo riposare.

7:35
<Valentina cosa stai facendo ancora qui!? Non vorrai mica fare di nuovo ritardo?!> Mio padre entrò nella stanza sbattendo la porta al muro. <Sei sempre la solita, ti piace fare brutta figura?? Eh?!> si avvicinò e mi prese per il colletto del pigiama tirandomi su dal letto.
<Scusami papà davvero..> Scrollo mio padre di dosso e corro in bagno prendendo i primi vestiti che trovo a terra, reduci della sera prima.
<cazzo cazzo cazzo cazzo..> sussurro mettendomi i pantaloni e sciogliendomi i capelli. Era di nuovo tardi, mi ero di nuovo addormentata e stavo per dare di nuovo tardi, era inevitabile. Dopo una sistemata veloce scendo giù per le scale e corro fuori casa verso la fermata dell'autobus più vicina nella speranza non sia troppo tardi.
7:50
Scesi dal bus e mi incamminai verso il cancello di scuola, avevo 10 minuti per darmi una sistemata e capire quello che stavo facendo, ero ancora un po' stordita. Presi le mie sigarette, ne portai una alla bocca e mi resi conto di non avere l'accendino in tasta.
Sbuffai, era proprio iniziata male la giornata.
Davanti a me sedeva su una panchina un gruppo di ragazzi, tutti seduti tranne uno che stava in piedi con le braccia poggiate sul bordo della panchina. Capelli lunghi con qualche mesh bionda sbiadita, maglia a maniche corte nonostante fosse febbraio. Parlava con gli altri molto animatamente, essi gli rispondevamo sempre ridendo o dandogli qualche pacca sulla spalla. Alzò lo sguardo e mi sembro per qualche istante che mi stesse guardando, sicuramente era per sapere se la "succhiacazzi" era in cerca di divertirsi. Così mi chiamano tutti, non ho amici nè nessuno con cui confidarmi, tranne Angela, la mia sorellastra anche se purtroppo non ci vediamo spesso.
Ormai mi aveva guardato e non volevo sembrare un'altra volta una poco di buono così mi feci coraggio e mi avvicinai al gruppo.
<Scusa, non è che hai un accendino?> dissi riferendomi al ragazzo con i capelli lunghi.
Tutti si girarono a guardarmi neanche fossi un demone, <Raga la succhiacazzi è qua> urlò uno di loro provocando un coro di risate.
<Certo, ce l ho> rispose il ragazzo, lui non aveva riso né nulla era rimasto impassibile. Si avvicinò a me e me lo porse facendo gesto con la mano di prenderlo. Lo presi, accesi la sigaretta e accennai un sorriso prima di andarmene.
Mi allontanai un po', non volevo sentire cosa avevano da dire su di le quegli imbecilli.
Mi suonò il telefono. Lo presi, era un messaggio da Angela:

"Vale, non mi va di entrare se non hai
nulla da fare facciamo un giro?
Avvisami così ci vediamo al
solito posto."

Non avevo per niente voglia di andare a scuola così accettai, ogni tanto un giorno di pausa ci sta no?
Per fortuna che lei mi salva sempre.

CIAO A TUTTI! SPERO LA STORIA VI POSSA PIACERE FATEMI SAPERE SE VI PUÒ INTERESSARE, SE RIESCO PUBBLICHERÒ SPESSO.

Fairy tale- Mew& Matthew Amici23Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt