Cap.5

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14:25
Da quel giorno Matteo non si era fatto più sentire e gli ultimi messaggi erano di Angela. Ormai sono passati 3 giorni.
Uscii da scuola e misi le cuffie collegandole al mio walkman. Misi la riproduzione della mia audio cassetta di Avril Lavigne. Inizio a camminare e arrivava a casa trovo mio padre dormire sul divano è una birra buttata a terra, per fortuna vuota.
Mi faccio un panino e mi cambio. In quel esatto momento Angela mi chiede di vederci perché doveva assolutamente parlarmi, così accetto e dopo un quarto d'ora ci vediamo al nostro solito parco.

Arrivata la trovo già li ad aspettarmi ma vicino a lei c'era una ragazza castana, occhi scuri ed era molto carina. Sembrava gentile.
<<Oh Hey>> Le saluto sorridendo.
<<Eccoti>> mi rispose Angela accennando un sorriso forzato, percepivo la sua tensione da metri di distanza. Non so se ci stava bene insieme, la vedevo un po' in ansia.
<<L-Lei è Sarah>> mi dice presentandomela.
<<Beh, piacere Valentina>> le stringo la mano e lei fa lo stesso presentandosi. Ha una bella voce.
<<Quindi è questa la cosa urgentissima che dovevi dirmi?>> ridacchio guardandola negli occhi.
Lei annuisce e sorride dolcemente guardando Sarah.
<<Che carine>> dico guardandole mentre loro due si mangiano con gli occhi.
<<Allora che mi dici di te?>> chiedo alla nuova arrivata <<Quanti anni hai?>> continuo
<<Sono un po' piccola>> la vedo arrossire <<17>>
<<Vabbè avete solo due anni di differenza>> la rassicuro <<Ci sta>>.

In quel momento Angela inizia a guardarmi con gli occhi spalancati come se avesse visto un alieno, mi fa segno con la testa come se stesse arrivando qualcuno ed ero nei guai. Ed era proprio così. C'era Matteo che stava venendo verso di noi.
<<Oh mio Dio cosa cazzo vuole adesso>> sbraito ma senza farmi sentire da lui. Le altre due ragazze si guardano tra di loro non sapendo cosa fare e non dicono nulla.
<<Ciao>> dice il ragazzo sorridendo, come sempre aggiungerei. Indossava una maglietta a maniche corte con dei disegni sopra anche se erano letteralmente 8 gradi e dei jeans neri con una cinta enorme.
<<Oggi ho dimenticato io l'accendino>> disse
<<Non è che puoi restituire il favore?>> continua e si avvicina a noi un po' più del dovuto.
<<Tra tutta la gente proprio a noi?>> ribadisco io
<<Sono sicuro che tu fumi quindi non volevo disturbare altri>> risponde ma è palesemente una scusa <<Ce l'ho io>> si intromette Angela che prova a salvarmi in qualche modo <<Grazie mille, gentilissima>> lo prende e tira fuori il pacchetto di sigarette <<Ti va di venire con me a fumarne una?>> mi chiede sorridendo.
<<Okay>> rispondo, ma effettivamente non volevo e non sapevo cosa cazzo stavo facendo. Mi giro e Angela mi guarda con occhi di disapprovazione come per chiedermi cosa mi stesse passando per la testa.
Però così potevo lasciarle un attimo da sola e non mi sarei sentita il terzo incomodo.
Mi alzo e seguo il ragazzo per una quindicina di metri fino ad arrivare a due altalene attaccate ad un ramo d'un albero. Mi siedo su una di queste e iniziò a fumare anch'io.
Matteo si siede accanto a me e per qualche secondo nessuno dei due apre bocca.
<<Dormi presto>> dice il biondo.
<<Eh??>> Speravo di non aver capito bene perché era abbastanza inquietante come domanda.
<<Mi hai dato la buonanotte alle 10>> continua aspirando il fumo, il collego i puntini e capisco a cosa si sta riferendo.
<<Cosa ti importa? E poi non sono andata a dormire davvero>> rispondo, non volevo essere presa in giro.
<<Quindi hai mentito?>> risponde con aria seria e mi guarda negli occhi. I nostri sguardi si unirono e sembrava davvero che ci fosse una sorta di legame tra me e lui.
Cosa mi stava succedendo?
<<Uhm..>> sbiascicai.
<<Dai scherzo>> ridacchia il ragazzo, forse aveva capito di avermi messa in imbarazzo.
<<Perché mi hai scritto?>> chiesi per cercare di nasconderlo.
<<Così, hai delle belle foto su instagram>> rispose spegnendo la sigaretta a terra.
<<Voi ragazzi pensate solo a scopare? E poi non buttare i mozziconi per terra stai inquinando>>
<<Non farmi la morale eh. E poi dicevo davvero, non volevo sembrarti quel tipo>> dal tono della voce potevo quasi pensare stesse dicendo la verità.
<<I miei amici mi hanno detto perché ti chiamano "succhiacazzi">> disse mimando con le dita.
<<Non farmi la morale.>> riposi io non volendo entrare nel discorso.
<<L'hai fatto davvero?>> chiese.
<<C'è il video e si vede come sono andate le cose, mi piaceva davvero>> riposi abbassando lo sguardo a terra.

Un anno fa, avevo una relazione con questo ragazzo. Alessio. Era gentile e sembrava che gli piacessi davvero, pensavo fosse una cosa seria. Era il mio primo amore quindi per me era tutto bellissimo. Un giorno eravamo a casa sua ed io ero pronta a fare il grande passo e lui mi chiese di riprendere quel momento perché sarebbe stato speciale per noi. Io stupidamente risposi di sì, e quando iniziò a riprendere io ero in ginocchio intenta a slacciargli i pantaloni. In quel momento entrò dalla porta tutto il suo gruppo di amici, 4 ragazzi. Iniziarono a molestarmi e cercarono di farmi di tutto. Riuscii a liberarmi ma nonostante questo il video venne caricato e tutti sapevano. Nonostante nel video io non avessi fatto nulla ero comunque una puttana per loro.

<<Lo capisco>> rispose.
<<Quindi?>> chiesi giocando con i sassolini a terra
<<Io non penso che tu sia una poco di buono>> ribadì e mi guardò negli occhi.
<<Perché? che cos hai di diverso tu?>>
<<Perché hanno fatto cose imperdonabili e tu non hai fatto nulla di male. So che ti ha distrutto questa cosa, lo vedo dai tuoi occhi che sono spenti e non ti fidi di nessuno>> dice dondolandosi appena.
<<già>> ha ragione. Si vede davvero? Non voglio che gli altri pensino cose su di me quindi preferisco sembrare apatica che altro.
Abbasso gli occhi per terra, quelle parole mi avevano spiazzato, non mi aspettavo una frase del genere da uno sconosciuto. Forse era davvero diverso?
<<Sei carina e mi intrighi>> sussurrò lui.
Cosa? Speravo di non aver capito bene.
<<Cosa?>> dissi come se non avessi sentito
<<Sei interessante e vorrei tanto conoscerti>> dice ora ma con un tono più alto e coinciso.
<<Che ne pensi?>> continuò continuando a guardargli dritto negli occhi.
Sembravano entrarmi dentro e quasi mi sentivo bruciare.
<<Non ti conosco e non so se posso fidarmi di te>> rispondo continuando il contatto visivo.
<<Mi conoscerai e ti fiderai di me, lo prometto>> mi sorrise e in quel momento un po' di tranquillità riaffiorò in me. Mi sentivo bene, al sicuro.
<<Devo tornare dalle mie amiche>> rispondo e il biondo accenna un si mentre io mi alzo e le raggiungo.

CIAO GENTE, COME STATE?? SPERO VI STIA PIACENDO.

Fairy tale- Mew& Matthew Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora