Cap.6

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Nei giorni successivi non successe nulla né con il ragazzo nè in generale. Difatti Matteo non mi aveva proprio scritto, segno che in realtà era solo una finzione. Ci pensavo spesso, alla fine lui è un bel ragazzo e sembra anche gentile.
Allo stesso tempo però non potevo fidarmi di uno sconosciuto, è la base.

La sera stessa

Avevo appena finito di cenare, procedeva tutto alla normalità e decisi di fumarmi una sigaretta suonando la chitarra nel mio giardino. Non avevo problemi nel fare rumore, i miei vicini di casa sono praticamente inesistenti dato che vengono solo per le feste mentre nella casa davanti alla mia con il giardino confinante, abitano due anziani che non si sono mai lamentati. Presumo non mi sentano.
Iniziai a suonare intonando qualche nota sporadica giusto per accordarla.
Passai così una mezzoretta, suonando qualche canzone triste e canticchiando alla luna.
Iniziava a fare freddo così mi alzai dalla sdraio per tornare in casa quando sentii una voce e saltai sul posto dallo spavento.
<<Sei brava>> era una voce maschile.
Mi girai e dall'altra parte del mio giardino, nella casa difronte c'era una figura che non riuscivo a distinguere a causa del buio.
<<C-Chi è?>> chiesi ma la mia voce era tremolante, ero stata presa di sorpresa.
<<Matteo, non mi vedi?>> rispose la voce.
<<È buio..>> risposi.
<<Oh hai ragione! scusami>> il ragazzo prese il telefono e si illuminò con la torcia accecandosi. Vedendolo mi misi a ridere, era buffo.
<<Che ci facevi li? Sei inquietante e potrei anche denunciarti>> dissi con un filo di ironia.
<<È casa mia e ho sentito>> dice il ragazzo appoggiando le mani alla ringhiera che ci separava.
<<sono i tuoi nonni?>> dico riferendomi agli anziani che vivono in quella casa
<<si sto con loro ora>> afferma il ragazzo ed io annuisco senza dire nulla.
Per qualche secondo scende un silenzio assordante tra di noi, un po' imbarazzante.
<<Posso venire da te?>> domanda il ragazzo sorridendo.
<<Uhm..non posso aprire, sai mio padre..>> rispondo, la mia voce era un po' tremante e non volevo mio padre mi vedesse con qualcuno, mi avrebbe solo che trattato male.
<<No problem>> disse lui alzando le spalle come per dire che non fa niente. Si poggiò alla ringhiera e fece forza con le spalle per sollevarsi dall'altra parte.
<<Uhf ecco fatto>> sbuffo lui in modo ironico come per dire che si era sforzato troppo.
<<Sembravi quello di Olio cuore>> dico io.
Ero un po' scettica riguardo il fatto che stavo facendo entrare uno sconosciuto in casa, che fino a qualche minuto prima mi spiava.
<<Ma io sono più bello>> afferma il ragazzo aggiustandosi i capelli.
In effetti aveva ragione.
Passammo qualche minuto in silenzio seduti sulle sdraio a fumare una sigaretta.
<<Non ti ho mai vista qui, non sapevo ci abitassi>> dice aprendo il discorso <<è destino>> continua.
<<Uhm.. neanche io sapevo tu stessi li. Ci abito da quando mia madre non c'è più.>> rispondo.
<<È da qualche mese che sto con i miei nonni, non voglio stare a casa mia>> dice e percepisco un po' di tensione nelle sue parole così decido di non essere indiscreta e non chiedere nulla. Faccio di sì con la testa.
<<Scusami se non ti ho scritto>> continua lui sistemandosi la maglietta.
Stava palesemente cercando di nascondere l'imbarazzo di dire certe cose, si vede che non è abituato. Però dall'altro canto lui è il ragazzo più voluto della scuola, dovrebbe essere ferrato in queste cose no??

Si gira a guardarmi negli occhi, ma più che negli occhi mi sentono colpita al cuore. Trafitta dalla bellezza dei suoi appena illuminati dai raggi della luna.

Forse un po' mi piaceva.

<<Stai arrossendo>> dice svegliandomi dalla fase di trance in cui mi trovavo. L'aveva notato. Stava sorridendo appena e le sue labbra pendevano leggermente verso l'altro, era un sorriso leggero e sincero. Uno di quelli che si vedono poco ma che dentro ti fanno esplodere il cuore.

<<Non ti preoccupare, evidentemente non era poi così importante scrivermi>> rispondo io ignorandolo, sorrido nervosamente per nascondere quello che stavo provando.

<<Dico davvero, è importante perché tu mi piaci>> dice senza staccare lo sguardo dal mio per nemmeno una frazione di secondo. 

<<Sin dal primo minuto, sin dal primo accendino>> disse e li mi uscì fuori un sorrisetto involontario. Lui fece lo stesso però abbassando lo sguardo a terra.

<<Mi attiri Vale, voglio scoprire i tuoi segreti perché lo vedo nei tuoi occhi che ti hanno fatto tanto male>> imperterrito continua a parlare e piano piano il mio cuore inizia a battere.

<<Non è così facile>> rispondo io, ricordandomi che nonostante provi qualcosa non posso rischiare di essere ferita di nuovo.
<<Ne riparliamo okay? Ora devo andare>> continuo e vedo il suo sorriso sul volto appassire.

<<Scusami forse ho detto troppo>> dice cercando di calmarmi.

<<Matteo davvero, non sono arrabbiata ma è tardi e dovremmo parlarne un'altro giorno.>> affermo e il ragazzo annuisce.

Ci salutiamo timidamente, lui torna nella sua casa ed io nella mia. Mi butto a letto e inizio a piangere, davvero non capivo cosa mi stesse succedendo.

CIAO RAGA SCUSATE IL RITARDO MA SO CHE MI PERDONERETE. COME SONO ANDATE LE VACANZE? COSA VI HANNO REGALATO?

Fairy tale- Mew& Matthew Amici23Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz