capitolo 2

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(ci sarà una parte spicy metterò un segno (**) all'inizio e alla fine di quella parte)

POV GHOST

che noia, johnny e il capitano mi hanno trasportato in una misera discoteca in mezzo a centinaia di civili, non mi sono neppure potuto rifiutare, ovviamente.
è arrivato il capitano price a dirmi "no soldato questa non è una richiesta è un ordine, tu e könig dovete venire con noi, fine della discussione" patetico.

ci hanno trascinato qui senza un apparente motivo, e nemmeno si presentano che cazzo.
almeno potevamo bere qualcosa, nulla di troppo decente, ma era alcool ed era abbastanza. avevo ordinato una semplice vodka liscia e qualche shottino;

mentre pensavo a che stra cazzo di fine avessero fatto soap e price, la voce eccessivamente alta di könig mi risveglió <<amico guarda quel gruppo di ragazze, niente male>> mi girai a guardare il punto esatto indicato dal suo dito, coperto da un paio di guanti neri e verdi, aveva ragione.
un gruppo di circa 7 ragazze stava ballando e strusciandosi tra di loro ridendo e scherzando, ma una in particolare attirò la mia attenzione, i suoi capelli erano stupendi, per colpa della troppa lontananza tra noi, e per le luci colorate che sflesciavano di qua e di là non capivo molto bene il loro colore ma erano stupendi, lei era bellissima, e la vedevo ridere, mentre si divertiva con le sue amiche <<già>> gli diedi una risposta secca, nessuno dei due faceva grandi discorsi, ci saremmo scambiati si e no 5 parole nel corso della serata.

<<vacci a provare, almeno questo schifo di serata potrebbe migliorare per uno dei due>> non male come idea, questo ragazzone è anche intelligente, non l'avrei mai detto <<hai ragione sai, credo proprio che andrò lí>> mi alzai dallo sgabello e mi diressi verso quel gruppo di ragazzine, avvicinandomi a quella bellissima donna, sembrava un angelo con quei capelli color oro, e quel vestitino corto. mi andava in fumo il cervello, mi ci misi subito dietro mettendo le mie mani sui suoi fianchi avvicinandola a me, inizió a muoversi a ritmo di musica e stavo impazzendo, dopo essermi beato di quella bellissima sensazione per svariato tempo, decisi finalmente di girarla per poterla vedere in faccia, peccato per la sua altezza, non mi arrivava neppure alla spalla, quindi per potergli parlare dovetti abbassarmi di molto, e quando finalmente arrivai faccia a faccia con lei, e gli rivolsi la parola per la prima volta.
<<vogliamo andare da un'altra parte?>> chiesi con un ghigno sul volto, e vidi lei annuire immediatamente, così senza pensarci due volte la presi per la vita, e la portai via dalla massa di ragazzini, la vidi voltarsi e ridacchiare, ma poi riposó l'attenzione su di me, trovai finalmente un bagno e la spinsi dentro, entrato anche io iniziai a baciarla.

(**)

gli chiesi l'accesso, picchiettando con la lingua sui suoi denti, e senza pensarci due volte subito me lo diede, approfondendo il bacio, la presi in braccio e lei agganció le sue gambe sul mio bacino e le sue braccia sul mio collo, camminando per la stanza, trovai finalmente il lavantino su cui poggiai la giovane donna, che in tanto inziava a sbottonarmi la camicia, io invece alzai il suo vestitino continuando a baciarla, mi staccai leggermente, per permettergli di riprendere fiato.

mentre io mi soffermavo sul suo collo mordendolo, e lasciando qualche segno violaceo qua e là, e lei come ricompensa mi regalò un suo gemito, e subuto dopo ritornai a baciarla, lei finalmente sbottonó tutta la mia camicia, rivelando i miei addominali scolpiti, ci passó sopra la mano e la vidi sussultare appena li sentí, e continuó a passarci la mano, e disegnarne i contorni, poi portò la mano al mio collo, e stavolta fù lei a staccarsi dal bacio, per turturarmi un po, inizió anche lei dal collo, lasciando uno o due segni rossastri e sporcandomi col rossetto, già sbavato per colpa del bacio, poi passó agli addominali, bació anche quelli, continuando ad ammirarli e toccarli con la mano, che piano piano si abbassava, andando a toccare il cavallo dei miei pantaloni, diventati ormai troppo stretti, e cominciammo di nuovo a baciarci rendendolo sempre piu appassionato, toccandoci ovunque potessimo. mi soffermai soprattutto sul suo seno prosperoso, e potei nuovamente beatarmi di un suo gemito, soffocato dalla vergogna, mi staccai solo per potergli fare un occhiolino, che lei prese come invito, per potermi slacciare la cintura e abbassarmi i pantaloni, ma prima di poter far fare la stessa fine anche alle mie mutande, ci si strusció un po sopra, mi sfuggí un grugnito, e la vidi sorridere soddisfatta.

you're mine.    [Ghost Simon Riley X Reader]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora