3. Il Risveglio

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Elise e Aline percorsero rapidamente le vie del centro e arrivate a Porte Saint Jacques presero un taxi. Entrarono nella vettura e il tassista chiese loro la destinazione.

"Buonasera signorine, dove siete dirette?"

"Ci porti a Rue de la Bastilles per favore" disse Elise.

"Quartiere Le Marais" specificò Aline.

"Ohhh Le Marais, lontanuccio. Sono le nove di sera. È da un pezzo che non ci porto nessuno. Che ci vanno a fare a quest'ora due giovani come voi? Non c'è niente a parte il bosco".

"Lei si faccia gli affari suoi, che razza di domande sono!!!"

"Elise!!! Ma che risposte sono! La perdoni, si scalda facilmente".

"Nessun problema, capisco la diffidenza. Domandavo perché conosco la città e so che da quelle parti non ci sono luoghi particolarmente interessanti per delle ragazze come voi".

Il tassista si fece improvvisamente muto, come se la reazione di Elise l'avesse completamente ammutolito.

"Questa corsa coi tacchi non è stata il massimo per me", Aline riprese la conversazione per rompere quel silenzio imbarazzante.

"Che cos'altro volevi fare?" chiese l'amica.

"Niente, non avevamo alternative" rispose Aline.

"Dillo alla tua amica, che si è cacciata in qualche guaio, e ora ci sta buttando dentro anche noi" disse Elise.

Il tassista guardò incuriosito il viso di Elise dallo specchietto retrovisore, lei se ne accorse e chiuse il discorso.

Man mano che il taxi proseguiva, le luci della città scorrevano nei vetri della macchina come dei lampi a rallentatore, e Aline ed Elise immergevano il loro pensieri in quella cascata di luci passeggere.

Più i minuti passavano, più quel silenzio si cristallizzava, ma l'inquietudine aumentava.

Elise sembrava ansiosa di arrivare nei dintorni di casa Martin, come se potesse trovare delle risposte, come se potesse ancora essere lì nei dintorni. Aline era ugualmente preoccupata, ma razionalizzava la cosa sicuramente meglio di Elise.

Quella decisione le era sembrata avventata. Tipicamente nel suo stile, avrebbe aspettato il giorno dopo per ricomporre il puzzle e agire. Eppure anche lei in quel momento aveva assecondato la decisione impulsiva di Elise. Forse mossa anche lei dall'istinto, dal sesto senso che qualcosa di negativo o strano fosse capitato all'amica. E in quei casi, temporeggiare può solo aggravare la situazione. Le due ragazze non avevano ancora ben chiaro se stessero facendo la cosa giusta. Si erano lasciate trasportare dall'intuizione e dalla preoccupazione, oltre che da quei pochi indizi che la madre di Cécile aveva loro fornito al telefono.

Mentre i pensieri e le domande si susseguivano, le costruzioni dei primi anni '60 si avvicendavano lungo il percorso e dopo circa venti minuti di palazzi anonimi e traffico, la quiete tutto intorno sembrò precipitare sul taxi e i suoi passeggeri. Le case tutto intorno divennero più basse e antiche, gli alberi autunnali si fecero più numerosi e ricoprivano il cielo. Un cartello ingiallito dal tempo indicava a chiare lettere "Le Marais".

"Finalmente" disse Elise. Aline si sporse per osservare le scie di case illuminate che contraddistinguevano il quartiere. Erano finalmente giunte a Rue de la Bastille. Aline si ricordava perfettamente il tragitto che portava dai Martin al bosco, perché più di una volta, in pieno giorno, lei e Cécile avevano fatto una passeggiata in mezzo alla natura.

"Sembra che siamo arrivati, dove mi devo fermare?" chiese il tassista.

"Vada poco più avanti" disse Aline.

Cabala - Il Segreto Degli AngeliWhere stories live. Discover now