8. Presagio di Sangue

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È notte fonda. La città è avvolta dall'oscurità. Cécile si ritrova nel bel mezzo di Parc Royale. Distingue chiaramente i piccoli chioschi ottocenteschi coi suoi colonnati, avvolti dalle tenebre degli alberi. Ha freddo ed è agitata. Inala un profondo odore di sangue. Ha un taglio profondo sulla gamba destra. Si sente seguita da qualcuno. Avverte del movimento tra gli alberi e comincia a correre, ma si rende conto di avere addosso un vestito che non le appartiene. Porta una gonna blu abbastanza lunga da coprirle le caviglie e un giubbottino scamosciato marrone, anch'esso mai posseduto.

Prima di capire cosa stia succedendo, prende la direzione del cancello di uscita dal parco, ma prima di farlo, deve attraversare la zona del ponticello dove vi era uno stagno e una fontana ornamentale adiacente. La parte più remota della zona verde. Il rumore brusco di movimento nei cespugli si fa sempre più vicino e Cécile corre più in fretta che può. Arriva finalmente a mettere piede sul ponte di legno, e i suoi passi sulle travi di legno diventano più rumorosi. Arrivata alla fine del ponte, viene colta da un grande spavento. Percepisce che oltre ai suoi passi, qualcun altro sta rumorosamente correndo sul ponticello nella sua direzione. Cécile non ha il coraggio di voltarsi. Prosegue dritta verso la cancellata di ferro. Ovviamente chiusa a quell'ora della notte. Finalmente arriva alle porte del parco. Ha una sola possibilità. Scavalcare il muro di cinta.

Mette il piede sulla grata bucherellata da forme romboidali che le consentono di spostarsi sempre più in alto. Ma... improvvisamente... Si sente afferrare per la gamba destra già dolorante. Prova a scalciare l'aggressore, ma la forza di quest'ultimo è preponderante e la trascina giù facendola cadere. Si sbuccia le ginocchia e i gomiti, vede solo una figura incappucciata davanti a sé. Un uomo barbuto che ha gli occhi coperti la immobilizza tenendo fermi i polsi, mentre lei grida "aiuto". A un certo punto, l'uomo tira fuori un pugnale e mentre tiene la ragazza immobilizzata con una mano, alza l'oggetto contundente verso l'aria per caricare e lo conficca nel petto.

Cécile si svegliò immediatamente. Sudava freddo e con le palpitazioni a mille aprì gli occhi per poi issarsi in posizione seduta. Intorno a sé c'erano solo il suo letto, l'armadio e i mobili. A tranquillizzarla fu il respiro di Hugo che dormiva nella cuccia al suo fianco.

Tutto era al suo posto. Quell'incubo le era sembrato così reale che era davvero convinta di morire. Probabilmente, le preoccupazioni e le esperienze vissute l'avevano turbata al punto da disturbare il suo sonno. Cècile cominciava ad avvertire un'altra sensazione spiacevole: tutto ciò che le stava accadendo l'aveva privata della capacità di distinguere ciò che era reale da ciò che non lo era. Questo la poneva in una specie di stato mentale difensivo.

A un tratto si sentì toccare la gamba. Era Hugo che era salito sul letto scondinzolando.

"Hugo... tesoro, sei tu". Il cane le leccò il braccio mentre Cécile accarezzava la testa del piccolo cane, che con la sua tenerezza le fece dimenticare di trovarsi in quello stato d'animo.

"La mamma deve andare in università" disse la ragazza al piccolo carlino con tono affettuoso. "Quando tornerò a casa ci faremo una passeggiata. Promesso". Il cane la guardava felice e ansimando, con la lingua che cadeva sulla bocca larga e gli occhi puri e innocenti. Avrebbe voluto rimanere lì con il piccolo animale, ma doveva incontrare le amiche per prestar loro degli appunti di alcune lezioni e voleva cogliere l'opportunità per studiare nella biblioteca universitaria. E Cécile tutto voleva meno che incontrare gente. Eppure, non aveva scelta. Ormai aveva dato appuntamento alle amiche che entro un'ora sarebbero arrivate in facoltà.

Si lavò e si vestì e prese la prima circolare che da Le Marais portava alla fermata più vicina alla facoltà. Una volta arrivata, trovò Aline che la aspettava all'ingresso, nei pressi del giardino, vestita elegante come al suo solito.

Cabala - Il Segreto Degli AngeliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora