7. Una Presenza Inquietante

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Maryam uscì da casa con uno zaino da lavoro, entrò nella sua Renault rossa e si avviò di prima mattina verso il sito archeologico di Parnasium. L'auto correva nelle strade di campagna, dove la rugiada era ancora ben visibile sull'erba fresca e umida, mentre una luce debole si apprestava a diventare via via più forte man mano che i minuti passavano. I raggi del sole venivano filtrati dagli alberi lungo il terreno sterrato e sassoso, e le gomme della vettura si riempivano inesorabilmente di fango. Maryam continuò con prudenza lungo il tracciato per evitare che le gomme potessero subire dei danni, e finalmente intravide in lontananza la base del sito.

La struttura era composta da quattro capannoni verde scuro e due tende nei quali erano compresi tutti gli strumenti e il materiale di lavoro del personale, mentre dall'uscita della base un sentiero tracciato da pioli laterali conduceva ai resti dell'antica città romana e, successivamente, ai sotterranei delle Catacombe.

L'archeologa parcheggiò la sua auto ed entrò nel sito, dove numerosi colleghi stavano continuando con il lavoro negli scavi. All'entrata della capanna principale, intravide Gérard, con un foglio in mano e intento a parlare con un altro archeologo, che però lei non conosceva. Si avvicinò al vecchio, che a un certo punto notò la sua presenza.

"Oh guarda chi c'è, la nostra Mary".

"Ciao Gérard" disse lei sorridendo.

"Ciao cara. Ohhh stavo giusto chiacchierando con la nuova giovane e promettente leva, si chiama Saìf e viene dall'Egitto".

"Piacere" disse il giovane. Il ragazzo, dai riccioli neri, di corporatura robusta, la carnagione scura e gli occhiali tondi, aveva un'aria impacciata, e un aspetto visibilmente nerd dal momento che la sua maglietta aveva una stampa di Indiana Jones con un gigante Harrison Ford sullo sfondo. Quando vide Maryam arrossì, al punto che la donna fece un sorriso divertito.

"È solo un po' timido, non è abituato a parlare con belle donne, vero Saìf?" lo sfotté Gérard con una pacca sulla spalla.

"Lo... lo lasci perdere" disse Saìf con un tono tremante, tra l'imbarazzato e il serioso.

"Nessun problema! Ti piace questo posto?" chiese Maryam con il sorriso per mettere il giovane a suo agio.

"Moltissimo" fece il ragazzo.

"Bene, sono sicura che presto lo sentirai come una casa. Io lo vivo così. Del resto, è risaputo che noi archeologi ci sentiamo a nostro agio tra reperti vecchi di 2000 anni", disse lei ridendo.

Gérard "Ben detto, ecco perché vi sentite a vostro agio ad avermi vicino" disse il vecchio archeologo col solito umorismo.

"Saìf, se non ti dispiace, ora devo parlare con la tua collega, ha delle cose interessanti da mostrarmi", aggiunse lui.

"Ma certo, a dopo" disse Saìf andando verso il sito archeologico.

"Bene cara, allora, dov'è questa tavoletta?" chiese Blanc.

"Seguimi", disse la donna.

Maryam e Gérard attraversarono il campo e i loro piedi cominciarono a camminare sulla pedana del sentiero che portava al sito e alle Catacombe. Dopo essere scesi dalla collina, si ritrovarono in un'enorme macchia grigia, ovvero una pianura di rovine di edifici, che corrispondeva all'antico perimetro della città. Laddove vi erano delle abitazioni, si potevano scorgere le basi che delimitavano le stanze degli abitati, mentre più avanti si intravedevano dei porticati rimasti intatti, insieme a delle colonne semi-integre. Più avanti, i resti del foro, dove un altro enorme colonnato contrassegnava quello che doveva essere il centro della vita cittadina dell'antica Parnasium. Camminando più avanti, si poteva scorgere il tempio di Giove, rimasto pressoché intatto, e l'anfiteatro, che con i suoi gradini logorati ma ancora ben visibili, poteva ospitare fino a 5000 persone. Un tempo, gladiatori e belve si scontravano nell'arena intrattenendo gli spettatori, e ancora vi si potevano scorgere gli ingressi dai quali molto probabilmente fuoriuscivano i combattenti e gli animali.

Cabala - Il Segreto Degli AngeliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora