2. Fors

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David

Erano giorni che evitato i centri umani.

La sete era una costante da quando mi ero allontanato da coloro che erano con me per tornare più velocemente alla Corte di Sangue, c'erano alcune cose che andavano risolte il prima possibile e viaggiare con gli altri mi avrebbe solo rallentato.

Avevo esagerato però.

Reprimere il bisogno di nutrirsi non era mai una cosa che giovava a lungo termine e io ne stavo pagando lo scotto: i miei riflessi stavano rallentando costringendomi a diminuire la velocità con cui ero solito spostarmi.

Avrei dovuto correre presto ai ripari ma per il momento potevo andare avanti ancora per un po'.

O almeno questi erano i piani.

Stava andando tutto liscio quando una traccia catturò la mia attenzione. Era un odore strano, indefinibile, quasi come se un esemplare di ogni specie fosse passato lì in contemporanea con gli altri.

La scia era vecchia ma non così tanto da non poter essere seguita e, sull'onda di una curiosità impulsiva, decisi di seguirla.

In quel momento la fame era passata in secondo piano, dovevo scoprire dove portava quell'odore e a chi.

Non credevo potesse essere una sola persona però sembrava esserlo, al contrario di tutto quello che il buon senso diceva. E se non sapessi con certezza che lei era morta, la reazione che stavo avendo mi avrebbe fatto pensare di averla trovata.

Rimaneva tuttavia il fatto che ero deciso a trovare la fonte di quella traccia. E per scoprirla avrei tenuto a bada anche la sete impellente e fastidiosa. Nonostante la mia sicurezza, sul limitare del centro abitato mi fermai, la miscela degli odori dei mortali unita a quello che stavo seguendo minava il mio momentaneamente scarso autocontrollo.

Una volta all'interno dell'agglomerato di case la traccia diventava confusa. Mi resi conto con sorpresa che, chiunque fosse quell'essere che aveva una scia così particolare, abitava in quel luogo.

Ora ero ancor più curioso, capitava di tanto in tanto che si scegliesse di vivere tra i mortali ma c'erano dei fattori di rischio, come l'essere scoperti dagli umani o il perdere il controllo, che di solito si cercavano di schivare. Non c'erano regole che ci impedivano di rivelarci agli umani, non lo si faceva e basta, con ogni probabilità quella scoperta avrebbe portato a un'isteria collettiva cosa che volevamo evitare, meglio non smuovere le acque calme e svegliare il mostro.

La scia si spandeva per tutto il luogo e sembrava dividersi in più direzioni, una più debole dell'altra, il che scandiva una sequenza di passaggi ben precisa. Sentendo la capacità di controllarmi farsi più esigua a ogni momento, affrettai il passo e maledissi l'essermi andato a infilare in quella strana ricerca. Potevo mollare e tornare alla missione originale, raggiungere i miei vampiri e occuparmi del mio Regno, ma non ero il tipo che lasciava le cose a metà e sarei arrivato in fondo a quella cosa, anche a costo di mettere in pericolo o prosciugare uno o due umani. Tanto alla fine sarebbero morti lo stesso, qualche decennio o qualche anno in meno non avrebbero fatto chissà quale differenza.

La traccia più recente, nel seguirla, mi condusse prima davanti ad un'abitazione anonima dove si mischiava con due odori umani, poi attraverso un parco dove l'individuo sembrava essersi fermato a lungo prima di riprendere a camminare. Alla fine mi ritrovai davanti a una scuola, lì l'odore veniva sovrastato da una moltitudine di altri odori diversi che creava una miscela sgradevole ma poco più in là diventava di gran lunga più recente e proseguiva su un tragitto ben preciso, nitida come il fondale marino attraverso l'acqua limpida del primo mattino.

Mi fermai nell'area adiacente all'istituto deserto, dove la traccia non era così pressante e potevo prendere un respiro per recuperare l'autocontrollo che mi stava scivolando via a poco a poco, e ricapitolai quanto avevo appreso su lui o lei.

Fragmenta AmorisWhere stories live. Discover now