[𝐔𝐧𝐚 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐮𝐭𝐭𝐨]

227 49 105
                                    

You like your girls insane,
so choose your last word,
this is the last time
'Cause you and I,
We were born to die

Lana del Rey, Born to Die


«Queste mi piacciono fes.» disse Valerio soffermandosi su un paio di foto che Aurora aveva scattato ai papaveri. Le era sempre piaciuto come costellavano di rosso le zolle d'erba lungo l'autostrada. Erano il segno inequivocabile che l'estate stava cominciando.

«Dici sul serio?»

«Cosa ci guadagnerei a mentire? Abbiamo già fatto sesso.» scherzò Valerio, e fingendosi indispettita Aurora rise, colpendolo sul braccio destro senza nemmeno andarci piano. Poi si stese reclinando il sedile della sua auto e osservandolo di sottecchi, lieta e in silenzio.

Un po' ci credeva nel destino, per questo credette che quella sera, il loro incontro al Monarch non potesse essere altro che destino. Incontrare proprio la persona che aveva scattato quelle fotografie in mezzo a tutta quella gente non poteva chiamarsi caso, ne era stata certa quando parlando con lui davanti a una birra era scattato qualcosa. Si erano mangiati con gli occhi, avevano fatto l'amore con le parole. E per entrambi fare sesso era diventata quasi subito un'esigenza.

Valerio aveva guidato fino al parcheggio poco distante di un Carrefour, che avevano trovato quasi vuoto a quell'ora della notte. Suonava squallido a parole, ma il trasporto che provava per lui era cieco, e in fondo persino quel luogo in veste notturna aveva un suo fascino spettrale. Il motore era spento, un mezzo giro di chiave nel cruscotto bastava a tenere acceso il lettore CD. E l'aveva presa. Era stato dolce, intenso. Bello da togliere il fiato.

Era stata la loro prima volta insieme.

Erano rimasti in quel parcheggio anche mentre Valerio sfogliava il suo portfolio sotto al suo sguardo attento, pronto a sondare ogni sua reazione. «Anche la tecnica non è male, considerato che sei solo del primo anno. Ti ha insegnato qualcuno o sei autodidatta?»

«Mio padre fa il fotografo.»

«Ah, ecco.» Sorrise eloquente «Hai mai pensato di stampare su una superficie diversa? Il lucido è un po' freddo. Credo che spenga alcune delle tue immagini, ma forse sono di parte. La carta porosa, io la amo fes. Mi da una sensazione di respiro, capisci?»

«Capisco, e mi piacerebbe provare, ma non sarebbe meglio usare delle immagini migliori?»

«Ma l'immagine è solo la prima parte della fotografia. Solo una stampa coerente con una certa idea progettuale ne rappresenta il vero completamento.» disse con fare pratico «Prendi questi tulipani, per esempio. Torna al momento in cui li hai fotografati. In quali dimensioni li stamperai, su quale superficie? Ecco un consiglio che vorrei mi avessero dato al mio primo anno: pensa sempre a dopo. Ti aiuterà in tutto il processo.»

«Hai ragione.» disse Aurora colpita «Non l'avevo mai pensata in questi termini.»

«È normale. Il digitale va per la maggiore, per questo tendiamo a pensare alla fotografia come a una semplice immagine. È un cambiamento di cui credo sia importante essere consapevoli, soprattutto da fotografi.» continuò Valerio coinvolto «Io stesso scatto la maggior parte delle mie foto in digitale. È comodo. E mi permette un processo di selezione ed editing che diventa molto complesso e lungo in analogico.»

«Ma preferisci l'analogico?»

«Ha un suo fascino, no? O almeno, lo ha per il mio modo di fare fotografia.»

«Ovvero?»

Accennò un sorriso mite «Una forma di lutto.» rispose poi incerto, e incontrando lo sguardo curioso di Aurora si vide costretto a spiegarsi meglio. «Ecco, prendiamo una delle tue Polaroid e una delle foto nella galleria del tuo cellulare. Qual è la differenza?»

𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐎𝐋𝐔𝐂𝐄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora