𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟏𝟕・𝐈𝐧𝐜𝐚𝐬𝐢𝐧𝐚𝐭𝐚 🔴

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You don't want my love
'cause I ain't got none
for you my friend

Hardcore Superstar,
Summer season's gone


Paulina appoggiò le mani attorno alla tazza di cioccolata calda e fumante e si sentì subito rinfrancata dal tepore che emanava.

Dal posto al tavolo dell'Autogrill dove si erano fermati, guardò fuori dalla vetrata. Nel cielo nuvoloni pesanti di pioggia correvano oscurando il sole, trasportati dal vento gelido che spazzava l'asfalto. La giornata soleggiata si era trasformata in pochi minuti in una giornata straordinariamente grigia, di quelle che la mettevano di cattivo umore. Si avvicinava un temporale.

Ma Valerio aveva imparato come tirarla su di morale. Un metodo sicuro e collaudato era offrirle una buona merenda lungo l'autostrada che da Milano li avrebbe condotti a Brescia. La raggiunse al tavolo, dove appoggiò un caffè lungo e un paio di treccine costellate di gocce di cioccolato.

Sedette di fronte a lei strofinandosi le mani intirizzite per il freddo. «Com'era la mostra?»

«Molto interessante. Mi sono piaciuti soprattutto i corridoi di Nauman.»

«Avevi l'aria di divertirti, infatti.» Si era infilata nella strettoia del Green Light Corridor senza pensarci due volte. L'installazione del 1970 era stata ricreata per gli spazi di Hangar Bicocca. Le due pareti erano talmente vicine che per passarvi in mezzo era necessario camminare lateralmente. Valerio le aveva scattato una foto prima di seguirla. «Guarda.»

Paulina si guardò mentre curiosa alzava gli occhi verso il neon che illuminava il corridoio. Lo sguardo meravigliato di una bambina. La stessa aria spensierata che aveva mentre intingeva la sua brioche nella cioccolata un attimo prima di addentarla, che ogni volta lo faceva sorridere per la tenerezza.

«Me le puoi mandare?»

«Subito.» rispose Valerio e si mise all'opera mentre sorseggiava tranquillamente il suo caffè.

«Sono felice di essere tornata a Milano. Qui c'è sempre qualcosa da fare.»

«Ti annoiavi a baita?»

«Un po'. Ho passato la maggior parte delle vacanze in casa, che è una cosa inusuale per me. Ma non ce la facevo a vederlo.» disse Paulina evitando di guardarlo negli occhi. «Abbiamo rotto.» ammise quindi con un filo di voce. Non ne aveva ancora fatto parola con nessuno. Nemmeno con Aurora. Soprattutto con Aurora. Le spiegazioni che avrebbe dovuto darle se avesse anche solo ammesso l'accaduto erano eccessive. E così inaspettatamente si era ritrovata a confessarlo solo a lui, oltre che al suo diario segreto.

«Credevo non fosse il tuo ragazzo.» osservò Valerio e Paulina si strinse nelle spalle. Aveva ragione, eppure non sapeva come altro spiegare l'accaduto se non in quel modo. Quello che prima era vero solo in teoria adesso era definitivo. Si erano lasciati.

«Ti prego, non dirmi che hai rotto con lui per me.» fece Valerio con un sospiro rassegnato.

«Ho rotto con lui perché non era giusto tenerlo legato a me. Chiedergli di aspettarmi mentre porto avanti questa relazione con te. Anche se è solo sessuale.» Ammetterlo a voce alta faceva male come quando era appena successo. Come quando l'aveva guardato negli occhi chiedendogli di andare avanti senza di lei, e lui aveva accettato. Leonardo non l'avrebbe aspettata.

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