CAPITOLO 12

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Il sabato mattina, il primo dopo l'inizio dell'anno scolastico, la sveglia non suona. Mi stiracchio nel letto, guardando di sfuggita l'orologio e rendendomi conto di quanto sia tardi.
«È già ora di pranzo» mormoro tra me e me, mentre mi alzo e mi dirigo verso il bagno. Lo specchio mi riflette un'immagine quasi spaventosa: il trucco colato è un triste ricordo dell'incubo della notte.

Mi infilo sotto la doccia senza pensarci, lasciando che i miei pensieri siano spazzati via con le gocce d'acqua che scorrono lungo il mio corpo. La febbre che avevo è svanita così rapidamente che fatico a credere che fosse reale.
Eppure, i miei pensieri tornano incessanti a quella notte. Sebastian. Le sue mani. La sua voce. I suoi occhi. Lui.

Esco dalla doccia avvolgendo il mio corpo bagnato in un asciugamano, proprio quando il telefono inizia a squillare. Rispondo immediatamente.

«Amelie, come stai? La febbre è passata?» La voce preoccupata di Isolde risuona nella stanza.

Sorrido dolcemente. «Sì, Iso, penso fosse una febbre passeggera. Sto bene ora» rispondo, cercando di rassicurarla.

«Significa che hai dormito bene stanotte.» La sua affermazione è così in contrasto con la verità.
Mi limito a rispondere con un laconico, «Già.»

«Parlando di cose belle» inizia Isolde, «ha aperto una nuova discoteca. Mia mi ha praticamente obbligata ad andarci. Capisco se non vuoi venire. Magari vuoi riposarti ancora.»
Rifletto un attimo e poi decido di unirmi a lei.

«Verrò, ma niente tacchi» annuncio.
Isolde insiste sul fatto che dovrei indossarli, ma io rifiuto categoricamente.

Durante la nostra chiacchierata, Isolde mi informa che la prossima settimana inizieranno gli allenamenti della squadra di basket dell'università. Vuole che andiamo a guardarli. «Hai adocchiato qualcuno, vero?» indovino, e la sua risata conferma le mie supposizioni.

Mentre Isolde mi parla del ragazzo biondo, alto e bello che ha visto per la prima volta a lezione, io mi vesto e cerco qualcosa da mangiare.

«Allora, parlerai con lui alla festa?» Chiedo mentre affetto una mela. Isolde conferma già tutta eccitata, e mentre finisco la mela, mi spiega il suo piano per approcciare Ludwig, in discoteca.

Poi mi rivela che la discoteca è di proprietà della famiglia di Lena e che Ludwig, essendo amico di Lena, sarà probabilmente lì.
Anche Sebastian sarà presente?
«E come arriveremo lì?» chiedo, cercando di mantenere la conversazione, senza far soffermare i miei pensieri su Sebastian.

«Ci porterà Lucas, in macchina. » Risponde Isolde. E con quella notizia, mi lascio cadere sul divano.

DOMENICA

La domenica arriva in un battito di ciglia. Anche questa mattinata, la sveglia non fa la sua apparizione, ma mi sveglio spontaneamente intorno alle 11. Prendo la decisione di non rimanere chiusa in casa e di uscire per fare qualche acquisto.

C'è bisogno di tutto in casa, dal cibo ai prodotti per la pulizia e articoli di bellezza.
Opto per un abbigliamento comodo e mi incammino per la mia sessione di shopping.

Dopo due ore di intense compere, ritorno a casa, esausta. Inizio a sistemare la spesa, mi concedo un pranzo veloce e prima che me ne accorga, sono già le 18.

Il campanello della porta suona. Isolde e Mia entrano pronte per unirsi a me nel ritualistico appuntamento del prepararsi insieme per la serata. Potrebbe essere considerata una nostra piccola tradizione.

«Mia, cosa mi metto?» chiedo, rivolgendomi a Mia che è sdraiata sul mio letto.

«Non ne ho idea» Sta per dire qualcosa ma la interrompo. «Ma non metterò i tacchi.» Dico.
Mia alza una sopracciglia, ma non insiste oltre.

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