Capitolo 8

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Haylay's pov

Drin! Drin! Driiinnn!
Maledetta sveglia schifosa! Faccio per spegnerla allungandomi con il braccio verso il comodino e contro ogni aspettativa ci riesco senza distruggere niente. Dovrei smetterla di bere alle feste, non riesco ad alzarmi dal letto e come se non bastasse sento tutti i muscoli indolenziti e la testa che scoppia, per fortuna oggi non dobbiamo andare a scuola perché è sabato. Dopo che Selene mi aveva chiesto gentilmente di cercare quei due andandosene fuori visto che si era leggermente sentita male, quei li ho trovati subito dopo al bancone degli alcolici mentre Noah cercava di placare Brandon dal bere e nel mentre anche io mi sono concessa una bevanda alcolica... Ok non solo una bevanda ma ero abbastanza lucida da ricordare tutto, ho bevuto con moderazione. Inutile dire che tutti i tentativi di Noah nei confronti di Brandon siano stati inutili e che abbiamo dovuto trascinare Brandon su per le scale di casa sua con davvero molta fatica. Quel ragazzo è davvero irresponsabile perché sapeva benissimo che oggi avrebbe avuto una partita nella quale lui ha il ruolo di capitano della squadra.  "Dopo mi sentirà per bene quell'irresponsabile scimmia pelosa" dico arrabbiata parlando tra me e me mentre inizio a sistemare la mia stanza nervosamente visto che ieri l'avevo lasciata nel caos più totale per correre il prima possibile da Selene e uscire di qui al più presto, ogni volta che il nervosismo prende il sopravvento mi ritrovo a pulire tutta casa così da sfogarmi.
Mi piace stare a casa mia, ok forse ho detto una piccola bugia meglio che riformulo la frase. Mi piace stare a casa mia quando non ci sono entrambi i miei genitori ovvero quando è presente solo mia mamma o mio padre perché quando quei due capitano negli stessi orari a casa succede il putiferio. Non riescono più ad andare d'accordo e non capisco perché non divorzino o facciano una separazione ufficiale invece di continuare a litigare per una relazione ormai già distrutta a prescindere. Il clima è sempre teso e ho sempre paura che da un momento all'altro inizino a litigare perché arrivano non solo a dirsi cose pesanti che feriscono entrambi ma addirittura a lanciarsi a vicenda qualsiasi oggetto che gli capiti tra le mani. É una situazione delicata, sono entrambi assenti per questo motivo e mi sento quasi come se i miei genitori alcune volte non ricordassero che hanno una figlia. Io sono l'unica figlia che hanno, ci hanno provato ad averne altri ma ogni tentativo è stato vano siccome non ci sono mai riusciti e forse è stato anche questo il motivo che ha portato il loro rapporto alla distruzione, mi domando solamente quando se ne renderanno conto anche loro.

Finito di sistemare la mia stanza decido di scendere a fare colazione, stamattina c'è solo mia mamma mentre oggi pomeriggio tornerà papà e questa sera forse ci saranno entrambi. Papà è da un bel po' che non dorme più con mia mamma nel loro letto ma bensì sul divano e la mattina esce veramente molto presto per evitare di farsi trovare da lei. Questa situazione fa molto male, un attimo prima sembra andare tutto 'bene' e l'attimo dopo iniziano a litigare come se non ci fosse un domani e non c'è verso di farli smettere. Una volta entrata in cucina noto mia mamma che da un po' non è più la stessa mamma sorridente che la mattina cercava di fare qualche battuta per iniziare al meglio la giornata e che si dava da fare per deliziarci con le sue golosità. É da un po' che mamma non cucina, prima i fornelli erano quasi il suo secondo lavoro e cucinava con molto piacere mentre ora non la riconosco più, si è spenta. "Buongiorno mamma, cosa hai preparato questa mattina?" Chiedo con un briciolo speranza credendo che almeno questa mattina avesse preparato la colazione mentre vedo che sta bevendo solo del semplice caffè molto probabilmente amaro come ogni mattina da quando non va più il matrimonio con mio padre. "Scusami Haylay, non sapevo fossi in casa e non ho preparato nulla. Dovrebbe esserci del latte in frigo prepara qualcosa tu, dopo però pulisci tutto io adesso vado a lavoro altrimenti trovo traffico e va a finire che tardo, mandami un messaggio in caso venga Brandon a pranzo così chiamo il ristorante qui vicino per farvi portare qualcosa da mangiare" mi dice queste parole in fretta e furia mettendo la tazzina di caffè sporca nel lavandino e andando verso l'attaccapanni per mettersi un capotto prendendo poi le chiavi dell'auto e uscendo di casa senza nemmeno salutarmi. In casa mia funziona così, non si parla mai e quella volta che si prova a fare conversazione va a finire che si ci litiga quindi evito ormai da un po' di tempo. La voglia di fare colazione e altrettanto prepararla mi è passata anche per evitare di sporcare la cucina che poi dovrei pulire io stessa quindi salgo su in stanza rimettendomi a letto per guardare un film, ovviamente sceglierò qualcosa di romantico un tipico film strappalacrime come sempre d'altronde. Circa a metà film proprio mentre i miei occhi iniziavano a chiudersi mi arriva una chiamata da parte di Brandon, mi affretto a rispondergli giusto per fargli una lunga ramanzina per la sua irresponsabilità. "Ma dico io razza di stupida scimmia pelosa ma sei impazzito? Oggi hai una partita, non dovevi ridurti in quelle condizioni ieri sera perché oggi sicuramente starai male" dico appena rispondo alla sua chiamata senza dargli modo di parlare mettendomi quasi a urlare per la rabbia ma ovviamente con razionalità perché so che a Brandon dà fastidio quando viene sgridato. Gli voglio davvero bene ma alcune volte lui non se ne vuole, so che è solo un ragazzo di 19 anni e che queste cose alla nostra età sono normali, ma essendo cresciuto in orfanotrofio non ha mai imparato cosa significhino le responsabilità, non ha mai trovato qualcuno che si prendesse cura direttamente di lui e che gli insegnasse cos'è giusto e cosa invece sbagliato. Quando l'ho conosciuto era un ragazzo fuori dalle righe coerente all'ambiente in cui è cresciuto, scappava spesso dall'orfanotrofio e proprio per questo motivo che un giorno conobbi questo bambino al parco mai visto prima visto che con i miei genitori ci andavamo quasi ogni giorno, mi avvicinai curiosa a quel bambino con la pelle diversa dalla mia che giocava da solo.

𝑨𝑷𝑷𝑬𝑨𝑹𝑨𝑵𝑪𝑬𝑺Where stories live. Discover now