⤷ 𝒗𝒊. 𝑳𝒊𝒗𝒊𝒂

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Mentirei se dicessi che i dieci minuti che ci ho impiegato in più per arrivare in aeroporto siano dovuti da fattori esterni

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Mentirei se dicessi che i dieci minuti che ci ho impiegato in più per arrivare in aeroporto siano dovuti da fattori esterni. In realtà, ho sbagliato strada circa tre volte trovandomi persino in un vicolo cieco con la paura di incontrare qualche venditore di droga.

Il pessimismo non manca mai.

L'orientamento non è mai stato un mio punto forte e ancor prima di partire immaginavo che mi sarei persa. Insomma, nulla di nuovo.

Sto aspettando che Livia arrivi per poi andare insieme nell'appartamento che per qualche settimana condivideremo. Ho parcheggiato l'auto dopo infiniti giri fatti nella speranza di scovare uno spazio vuoto e ora sono qui mentre leggo sul telefono i messaggi di Ambra.

Le ho raccontato sommariamente (un vocale di dieci minuti) ciò che è successo con Juan e lei ha provveduto a inviarmi un vocale - di altrettanti dieci minuti- in cui mi insulta. Non la biasimo avrei fatto la stessa identica cosa se la situazione fosse stata inversa, con lei nella mia situazione.
Come se non bastasse, le persone continuano a interrogarsi sul perché io abbia causato un danno all'auto dell'attuale campione del mondo.

Max Verstappen ride di questa decisione e nella sua ultima intervista mi ha anche definita una pazza psicopatica che aveva bevuto troppo. Lui non mi conosce, ma giuro che se solo un'altra parola di cattivo gusto su di me esce dalla sua bocca diventerò davvero psicopatica.

Solo perché è famoso e vive nel pieno del suo momento di gloria, che dura ormai da tre stagioni nel suo sport, non ha alcun diritto di giudicarmi. Certo, ho rigato la sua auto ma non si tratta di qualcosa di non risolvibile. Se fosse capitata a me una cosa del genere, dopo aver detto un numero impreciso di parolacce, avrei comprato uno smalto dello stesso colore della mia auto e lo avrei coperto.

Semplice, facile, veloce e pure economico.

La vibrazione del telefono coglie la mia attenzione. È un messaggio di Juan.

Stasera siamo solo io e te. Indossa il tuo miglior vestito e sii pronta per le 20, ti passo a prendere. A stasera❤️.

Sorrido e rispondo di rimando con un cuore. Ambra già vuole uccidermi e scommetto che se non fosse un reato già l'avrebbe fatto, dirle ciò metterebbe solo più a rischio la mia vita. Forse per il momento è meglio sorvolare questo piccolo dettaglio e dirle della serata solo domani mattina, quando ormai uccidermi sarà inutile visto che la cena si sarà conclusa già da un bel po'.

Sono troppo giovane per morire e lei è troppo giovane per finire in carcere. Meglio evitare entrambe le cose omettendo ciò.

«Buongiorno» merda.
«Cristo santo è così che si entra nell'auto di una persona?» poggio una mano sul mio cuore che batte all'impazzata mentre la ragazza alla mia destra non sembra curarsene.

«Eri tu quella a essere distratta» e io che speravo in suo cambiamento. Indubbiamente c'è stato: è diventata ancora più sprucida.
«Non sono in vena di litigare» metto subito in chiaro ciò prima di partire e uscire dal parcheggio. «Com'è stato il viaggio?»

Lei sospira e lo prendo come un gesto di resa visto, che a differenza di pochi secondi fa, mi sembra meno tesa.
«Bene anche se il russare del signore al mio fianco non è stato d'aiuto» allora il suo malumore non era causato da me. Pensavo che la mia visione, o comunque già solo il pensiero di dovermi vedere, le avesse arrecato un malessere interiore.
Mi sento rincuorata anche se non credo sia facile viaggiare in quel modo.

«Se vuoi recuperare anche solo cinque minuti di sonno qui non c'è nessuno che russa» apre la sua borsa e recupera da essa un cuscino da viaggio.
«Non hai alcuna valigia con te?» solo ora mi sono resa conto della mancanza.

«Non ne avevo bisogno» detto questo si gira, rivolta verso il finestrino, e capisco che la nostra conversazione è giunta al termine.

Livia non è mai stata una ragazza di troppe parole, le poche che afferma sono le uniche che è capace di pronunciare in intere ore, sopratutto se già in precedenza dimostra indifferenza nei tuoi confronti.

È coerente verso gli altri e in primis verso sé stessa, crede fermamente alla prima impressione e solitamente nessuno le sta mai davvero a genio. Da quando l'ho conosciuta è sempre stata così anche se Ambra dice di aver visto un cambiamento in lei solo dopo che si è allontanata da casa.
Avevano provato a darle una mano, forse era stata la lontananza a renderla distante, ma non c'è stato alcun verso per farla ritornare come prima e ormai tutti si erano arresi all'idea che la vecchia Livia potesse tornare.

È anche vero che sin da bambina aveva mostrato il suo carattere forte e la voglia di voler vincere sempre non accettando una sconfitta, ma inevitabilmente il suo cambio di umore era stato netto.

Ora non sorride spesso ma quando lo faceva poteva ammaliare chiunque e anche se fa finta, in cuor suo, sa bene l'effetto che ha sulle persone.

Arriviamo a casa dopo circa mezz'oretta e lo prendo come un traguardo visto il tempo che ci ho impiegato all'andata.
Mi volto verso la ragazza al mio fianco e quasi mi dispiaccio al pensiero di doverla svegliare. Sicuramente da addormentata è meno rompiscatole.

«Siamo arrivate» la scuoto leggermente e smetto solo quando un mugolio abbandona le sue labbra. È stato più semplice di quanto mi aspettassi.
«Ambra non c'è vero?» scuoto il capo e lei, senza più rivolgermi parola o un semplice sguardo, scende dell'auto.

Che questa convivenza abbia inizio.


Che questa convivenza abbia inizio

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Hello!

Capitolo molto di passaggio per introdurre il personaggio di Livia e farvela conoscere un po'. Il suo personaggio non sarà fondamentale in questo volume, ma inizierete ad amarla ugualmente (non vi faccio spoiler).

Faith e Max non sono pronti a quello che sarà il loro prossimo incontro, non lo immaginano nemmeno.

Sarà divertente, promesso.

Ci vediamo domenica, dopo il gran premio, con il capitolo sette ♡

𝐊𝐄𝐘 || 𝐌𝐕Where stories live. Discover now