⤷ 𝒊. 𝑼𝒏𝒂 𝒑𝒔𝒊𝒄𝒐𝒑𝒂𝒕𝒊𝒄𝒂... 𝒐 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒅𝒖𝒆

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Maledico me stesso per aver accettato l'invito di Charles e Lando, lì dentro c'è così tanta gente da farmi sentire soffocato già solo stando fuori

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Maledico me stesso per aver accettato l'invito di Charles e Lando, lì dentro c'è così tanta gente da farmi sentire soffocato già solo stando fuori. Sono abituato ad avere tante persone attorno a me, però oggi non sono proprio dell'umore giusto.

In questi giorni non lo sono.

«Alle ragazze non piace vedere quel muso lungo» dice l'inglese mettendo le sue mani sul mio volto per alzare gli angoli della bocca verso l'alto. Il mio sguardo è impassibile mentre il monegasco guarda la scena ridacchiando.

«Smettila» scuoto il capo per fargli abbassare le mani. «Non ho bisogno che le ragazze mi guardino» ed è la verità, nemmeno volevo venire qui stasera.
«Devi festeggiare Max, ti sei finalemente tolto di torno quella psicopatica» guardo male il moro mentre Lando gli dà ragione.

È da quando mi sono fidanzato con Esme, circa otto mesi fa, che le danno della psicopatica solo perché voleva venire a ogni gran premio per controllarmi. La gelosia le giocava brutti scherzi, su questo non c'è alcun dubbio, ma è anche vero che in questo modo dimostrava di amarmi.

«Dovete smetterla di chiamarla così, non è giusto nei suoi confronti»
«Sapevo che eri un coglione ma non così tanto» ora passano a insultarmi, bene.
«Max ascolta, lei era psicopatica» sbuffo nel sentire questo termine. «Controllava il tuo telefono, era sempre con te e perfino gelosa di me e Lando»

«Capisco che siamo belli ma non credo che tu sia gay» sfugge una risatina anche a me. «Il contrario» capisco che si riferisce alle varie ragazze che ho avuto prima di Esme.
«Ti ha tradito e ora noi siamo qui per farti divertire, quindi togli quel broncio che hai sul volto e andiamo lì dentro» il monegasco mi spinge verso l'entrata del locale e capisco di non avere scelta.

Probabilmente il tempo passerà prima di quanto mi aspetto. Spero.

«Prendo da bere» mi allontano da loro prima che possano rispondermi e una volta vicino al bancone mi metto al fianco di una ragazza.
Guarda la pista da ballo davanti a sé mentre gioca con la cannuccia del suo drink; indossa un top blu con un pantalone bianco, ha un aria annoiata proprio come se fosse qui, come me, non per sua voglia.

Non distoglie lo sguardo, che è fisso avanti a sé, nemmeno quando, per richiamare il cameriere, le urto accidentalmente la spalla. Sembra completamente avvolta tra i suoi pensieri.

«Un gin lemon» richiedo.
«Ti facevo il tipo da qualcosa di più forte» la sua voce è delicata, non so perché ma non avrei potuto associarle un suono diverso da questo.
«Perché?» lei alza le spalle e volge il suo capo verso di me. A causa delle luci diverse del locale non capisco realmente di che colore sono i suoi occhi, sembrano marroni ma ci sono delle sfumature che mi fanno dubitare di ciò.

All'improvviso il suo telefono vibra e la sua espressione muta totalmente quando vede il contenuto della notifica. Pur non essendo da me cerco di scorgere qualcosa ma spegne immediatamente il dispositivo bevendo, velocemente, il contenuto del suo bicchiere.

𝐊𝐄𝐘 || 𝐌𝐕Where stories live. Discover now